Inchiesta Free Beach: archiviata definitivamente la posizione dell’europarlamentare Nicola Procaccini
Dopo la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Latina arrivata a fine dicembre, il Giudice per le indagini preliminari, Giorgia Castriota, che aveva firmato l’ordinanza del luglio 2022, ha definitivamente archiviato la posizione di Nicola Procaccini, ex sindaco di Terracina e parlamentare europeo, oltreché a quella di altri cinque indagati coinvolti nel capo d’imputazione che contestava la turbativa d’asta e l’induzione indebita a dare o promettere utilità.
Al centro del capo d’imputazione che coinvolgeva l’ex sindaco, difeso dagli avvocati Giulio Mastrobattista e Massimo Procaccini, vi era il contributo economico dato, secondo l’accusa illegittimamente, alla Coop “Mare e Monti 2018” di Avelli, in realtà dell’ex consigliere comunale Marcello Masci (un capo, in seguito, annullato dal Riesame di Roma insieme ad altre accuse).
Circostanze che erano state individuate tra il giugno e il dicembre 2019 quando a capo dell’amministrazione c’era il sindaco facente funzioni (e poi eletto sindaco a settembre 2020) Roberta Tintari. Archiviati anche gli assessori dell’epoca Danilo Zomparelli (Lavori Pubblici) e Gianni Percoco (Demanio), più il dirigente del demanio Corrado Costantini, l’amministratore di fatto della cooperativa “Mare e Monti 2018” Mauro Masci e il coordinatore di Fratelli d’Italia a Terracina, Fabio Minutillo.
Masci e Minutillo si sarebbero accordati, secondo gli inquirenti, con Procaccini, Percoco, Tintari e Zomparelli, per fa svolgere il servizio di assistenza e salvataggio sulle spiagge di Terracina alla coop Mare e Monti di Avelli, così da fargli ottenere 80mila euro senza procedura pubblica. Masci e Minutillo avrebbero inoltre sollecitato i funzionari che si opponevano a mantenere gli accordi.
Lo stesso Procaccini avrebbe incalzato il funzionario Costantino a risolvere l’empasse fornendo tre soluzioni possibili così da fargli adottare una delibera che assegnasse il contributo alla Coop Mare e Monti. Alla fine Costantino avrebbe adottato la determina con cui assegnava alle associazioni sindacali dei balneari, Sib Terracina e Cna Office Mediterraneo il contributo di oltre 48.700 euro, poi girato alla coop di Avelli. Accuse, come detto, tutte archiviate (leggi di seguito l’approfondimento di Latina Tu sulla vicenda).
E Procaccini, naturalmente, esce di scena anche per quanto riguarda il capo d’imputazioni in cui gli viene contestato l’induzione indebita a dare o promettere utilità, ossia le ingerenze dell’ex sindaco nei confronti della dipendente Suap per rilasciare la licenza a Oasi Sea Park e i favoritismi per la concessione dell’Arena del Molo alla “The Spot” di Zanchelli. Secondo gli inquirenti, la “The Spot srl” “era sponsorizzata politicamente dall’onorevole Procaccini, che avrebbe sostenuto la campagna elettorale per le elezioni europee“.
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Un colpo all’impianto accusatorio, quello dell’archiviazione di Procaccini, dopo altri ridimensionamenti dovuti alle pronunce del Riesame di Roma su diversi personaggi coinvolti, tra cui l’ex prima cittadina. D’altra parte, su Procaccini, l’archiviazione da parte del Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e i sostituti Giuseppe Bontempo e Andrea Sgarrella è un atto consequenziale a ciò che è accaduto a inizio mese di dicembre 2022 quando fu negata dal Giudice per le indagini preliminari, Giorgia Castriota, la possibilità di chiedere all’Europarlamento l’utilizzo delle intercettazioni, contenute negli atti d’indagine, che vede “protagonista” Procaccini, uno degli esponenti più vicini alla premier Giorgia Meloni.
Il Gip Castriota aveva rigettato la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex primo cittadino poiché le intercettazioni, nelle quali Procaccini parla con altri indagati o coinvolti nell’indagine, non sono utilizzabili. In sostanza, secondo il Gip, non sono emersi elementi sufficienti per inoltrare all’europarlamento la richiesta di autorizzazione a procedere.
Come noto, Procaccini, sindaco di Terracina dal 2011 al 2019, è un europarlamentare (Fratelli d’Italia) e gode di immunità, dunque l’autorità giudiziaria è obbligata a chiedere l’autorizzazione sia per indizi di prova a suo carico che per eventuali misure cautelari (non è questo il caso).
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