Migliaia di foto, di video e di testimonianze tra il 2016, il 2017 e il 2018, il triennio peggiore (per ora) della crisi dell’acqua nelle case degli abitanti del sudpontino, hanno letteralmente invaso e monopolizzato l’universo dei social network di allora, relativamente alle perdite, alle rotture e alle dispersioni idriche nella rete di condutture colabrodo. Una corposa documentazione acquisita anche dai carabinieri di Formia dopo le denunce arrivate a decine contro la società Acqualatina. Molti di quei video e di quelle fotografie testimoniavano le ripetute riparazioni e le relative conseguenti perdite che si verificavano su punti ben precisi, sempre gli stessi, dove evidentemente la riparazione precedente era stata fatta male, anzi malissimo.
Ne vogliamo riportare due solo a titolo di esempio di quanto accadeva allora e che ha toccato migliaia di persone, ripetiamo, in una documentazione fotografica e video tuttora esistente. Era la fine di agosto del 2017 e nella sala consiliare del Comune di Spigno c’erano il sindaco Salvatore Vento, due tecnici di Acqualatina e decine di cittadini inviperiti. Fu proprio uno di loro a testimoniare di ripetute (fino a quattro volte) riparazioni sempre nello stesso punto delle condutture a terra, annunciando poi una segnalazione in Procura per l’evidenza – a suo giudizio – della commissione di reati penali (minuto 20 e 12).
A quello stesso incontro ci fu un altro intervento emblematico, quello dell’imprenditore spignese Williams Di Cesare, costruttore tra le altre cose della fontana di San Francesco a Gaeta dove, Di Cesare, raccontò dei ripetuti interventi di una ditta incaricata da Acqualatina su una perdita nel cantiere che aveva in corso e denunciando proprio in quella sede dei numeri che non tornavano relativamente al rispetto dei servizi dati in appalto alle ditte che dovrebbero garantire un certo numero di squadre e di interventi sul territorio e che non verrebbero garantiti perché qualcuno “bluffa”. E aggiunse: “Se lo facessi a Roma in un appalto Acea mi caccerebbero a calci”. Un quadro inquietante secondo il quale le ditte incaricate e vincitrici di appalti riparerebbero le perdite da Acqualatina per le quali sono chiamate a intervenire, tornando ripetutamente anche per più volte sempre negli stessi luoghi. Ma perché? Possibile ci sia tanta incapacità? Possibile non si riesca a lavorare a regola d’arte almeno evitando di assistere al verificarsi di una perdita pochi giorni dopo la riparazione? E con quali costi e a beneficio di chi?
Ma a quell’incontro ci fu anche l’intervento di Paola Villa, arrivata in ritardo perché stava partecipando alla manifestazione spontanea andata in scena a Formia (era il 29 agosto) di alcune centinaia di cittadini che bloccarono la via Flacca, esasperati perché senz’acqua, alcuni da settimane intere, e soprattutto dopo l’ennesimo affronto dell’ente: un avviso alle 15 e 57 di una interruzione idrica che ci sarebbe stata tre minuti dopo. E in quell’occasione fu proprio la Villa a segnalare anche lei svariate anomalie, non più solo sugli interventi materiali delle ditte nei luoghi delle dispersioni come fatto nelle precedenti testimonianze, ma proprio sull’indizione dei bandi per la manutenzione straordinaria, ovvero quella relativa alle perdite.
Ora, a distanza di due anni da allora, la Villa riparte da lì, questa volta come primo cittadino di Formia e con un’iniziativa forte annunciata direttamente dalla sua pagina Facebook: in buona sostanza la Villa riparte dalle buche, dalle voragini che si aprono ripetutamente, dai fiumi di acqua in strada, dalle fotografie e dai video che testimoniano di strani interventi di manutenzione straordinaria ripetuti anche a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. Lo fa annunciando “ricorso al Tribunale Ordinario di Cassino ex art. 696 e segg. c.p.c. per l’espletamento di una Consulenza Tecnica Preventiva volta ad accertare lo stato dei luoghi, la correttezza dei ripristini eseguiti da Acqualatina s.p.a., la pericolosità dei siti, nonché il computo metrico estimativo dei costi necessari per il corretto ripristino dei siti anche ai fini dell’accertamento e della relativa determinazione dei crediti derivanti dalla inesatta esecuzione dell’obbligazione contrattuale ovvero da fatto illecito da porre a carico della Società Acqualatina S.p.A.”.
Oltre 300 siti presi in esame per valutare i danni commessi sul manto d’asfalto della rete stradale del Comune nel territorio di Formia, con gli eventuali danni accertati da far pagare ad Acqualatina. Una strategia utile pure però a valutare quanti interventi sono stati ad esempio fatti su uno stesso punto e quindi buona per comprendere analogamente anche la qualità degli interventi delle ditte incaricate da Acqualatina sulle riparazioni alle condutture. Una strada nuova, che la Villa ha deciso di percorrere anche in ragione del fatto, aggiungiamo noi, che le segnalazioni, le testimonianze, le denunce e le presunte indagini, ad oggi, non hanno condotto da nessuna parte. Chissà che non sia una strada che anche gli altri sindaci decidano di percorrere.