Mercato ortofrutticolo di Latina: da una diffida di uno degli operatori, emerge che il centro pontino è ai raggi x del Ministero
Una diffida di uno degli operatori interni al Mol di Latina, che chiede conto del contributo straordinario e oneri concessori in merito alla variante approvata nel 2021, fa emergere una situazione preoccupante intorno al mercato ortofrutticolo del capoluogo.
Da tempo coacervo di polemiche e in caduta libera, il Mol è stato oggetto di una variante che ha trasformato l’area, con un cambio di destinazione d’uso, da zona agricola a servizi generali. Un cambio urbanistico al Piano Regolatore del Comune di Latina, avvenuto a settembre 2021 poco prima delle elezioni che videro la seconda vittoria come sindaco di Damiano Coletta. Apriti cielo: tante le polemiche da parte della politica, soprattutto di centrodestra, che si chiedeva come mai fosse approvata una variante, attesa in verità da anni, proprio poco prima della tornata elettorale.
La stessa la variante semplificata andava a incidere su interventi edilizi di riqualificazione, ristrutturazione e ampliamento del Mol stesso.
A distanza di un anno e mezzo, uno degli operatori del Mol torna a sollecitare una domanda, sin qui senza riscontro, per conoscere la determinazione del contributo straordinario e oneri concessori per la variante.
L’operatore si domanda se tale contributo straordinario è dovuto a prescindere dalla richiesta di un eventuale permesso a costruire e sulla base di quale norma di riferimento. Un aspetto che preoccupa molto gli operatori del Mol e dei lavoratori non solo per l’ammontare del contributo (circa 600mila euro), ma soprattutto per quanto riguarda le procedure intraprese dal Presidente del mercato ortofrutticolo: ossia se queste siano state assunte in conformità alla legge sulle cooperative e di statuto e se abbiano ricadute economiche finanziarie sui bilanci dei soci, anche in considerazione del fatto che la crisi di settore sta portando a chiudere attività e stand.
“Allo stato attuale – si legge nella diffida inviata dall’operatore che Latina Tu ha potuto visionare – noi soci non abbiamo informazioni interne dagli organi amministrativi, neanche sulla variante M.o.l., approvata, se non attraverso i mezzi di stampa , e/o nessun passaggio progettuale di approvazione assembleare e/o di consiglio del c.d.A., discusso e deliberato”.
Tra i destinatari della diffida, oltreché al Commissario straordinario del Comune di Latina, Carmine Valente, e il Suap dell’ente di Piazza del Popolo, anche tutti i soci e i Presidenti del collegio sindacale e del Mol medesimo – rispettivamente Alfredo Milano e Paolo Ghedin. C’è di più.
Ultimo ma non ultimo per importanza, si trova tra i destinatari della diffida anche il dottor Piergiorgi Saracino del Ministero delle Imprese e del Made In Italy (ossia l’ex Mise, Ministero Sviluppo Economico). La ragione è semplice ma alquanto allarmante: il Mol è una cooperativa sottoposta a controllo ispettivo da parte del Ministero, proprio come, in altri ambiti e con altre evidenze anche di carattere penale, la cooperativa Karibu, recentemente messa in liquidazione dal Ministero medesimo.
E a dirlo è anche lo stesso operatore che, nella diffida, scrive a chiare lettere che “è in corso tuttora un ispezioni del ministero, su nostro esposto, dal quale attendiamo riscontri sull’operato del c.d.a., se ha agito in corretta applicazione di statuto e di legge dello stato, su questo ed altra attività amministrativa“.
E non mancherebbero anche esposti presentati alla Procura di Latina e ispezioni da parte delle forze dell’ordine. Insomma, a breve, al Mol potremmo assistere a rilevanti sviluppi: a quale carattere o a quali caratteri ce lo dirà il tempo. Che potrebbe essere breve.