Sono cifre importanti quelle che l’ente di Piazza del Popolo spende per i consiglieri comunali di Latina. Parliamo di oltre un milione e mezzo di euro dal 2014 fino ad oggi, aprile 2019.
Seguendo i grafici che pubblichiamo di seguito è possibile stabilire quanto ha speso ogni anno (da gennaio 2014), e mese per mese, il Comune di Latina per remunerare l’attività dei consiglieri comunali. Ma prima occorre fare un premessa per comprendere al meglio come funziona lo “stipendio” di ciascun consigliere latinense eletto.
I Consiglieri Comunali percepiscono un gettone di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio Comunale e delle commissioni consiliari (fonte: Comune di Latina). L’importo del gettone è di 92,96 euro.
Il Regolamento sul Funzionamento del Consiglio Comunale, approvato con deliberazione n. 57 del 21/07/2000, stabilì di equiparare il gettone di presenza dei Consiglieri Comunali a quello erogato ai Consiglieri Provinciali di Latina pari ad euro 103,29, con decorrenza dal 26/07/2000. Consiglieri Provinciali che, a loro volta, percepiscono il gettone di presenza “in relazione alla loro partecipazione alle sedute del Consiglio, della Conferenza dei Capigruppo e delle Commissioni Consiliari, e all’adozione dei provvedimenti di liquidazione” (vedi qui il Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Provinciale). Che poi ci siano, con l’entrata in vigore della Legge Delrio del 2014, rappresentanti che ottengono il doppio gettone di presenza sia dal consiglio comunale che da quello provinciale è un’altra storia, nemmeno ascrivibile alla responsabilità dei bis-consiglieri stessi (piuttosto è del legislatore) che, per legge (la Delrio, appunto: un vero pasticcio), devono necessariamente ricoprire già la carica di rappresentante comunale.
Da 103,29 euro a gettone si arriva alla cifra di 92,96 euro per i consiglieri comunali perché nel 2006 è intervenuto un altro provvedimento (determinazione dirigenziale n. 97, leggila qui), con il quale sono stati rideterminati dal primo gennaio 2006 le indennità di funzione ed i gettoni di presenza, ai sensi della legge n.266/2005, ovvero ridotti nella misura del 10% rispetto all’ammontare alla data del 30/09/2005, per cui l’importo unitario del gettone di presenza essendo di 103,29 euro, diventa ridotto del 10% pari a 92,96 euro.
Inoltre, c’è un ammontare mensile massimo per ogni consigliere comunale, calcolato su ¼ dell’indennità del Sindaco e pari a 14,7 presenze effettive per una cifra di 1.366,54 euro. Più di questo, un consigliere non può prendere in “busta paga”.
Dunque, dal 2006, a Latina, i consiglieri comunali percepiscono nell’assise e nelle varie commissioni l’obolo di 90 euro e rotte a presenza, da cui a onor del vero andrebbe detratto l’8% di Irap che, comunque, non cambia di una virgola la spesa pubblica, piuttosto muta esclusivamente quanto intasca precisamente un consigliere che, come ogni cittadino, ha qualche obolo da corrispondere in imposta (in questo caso, appunto, l’Irap).
Come si vede dal grafico, nel 2014 Piazza del Popolo spese quasi 385mila Euro per tutti i consiglieri comunali dell’epoca. Si era ai tempi dell’amministrazione Di Giorgi e in piena Maiettopoli. Negli anni 2015 e 2016, invece, il Comune ha speso di meno. Non per una improvvisa penuria di consigli comunali e/o commissioni o perché i consiglieri si fossero decurtati il gettone di presenza, bensì perché, successivamente alla caduta della Giunta Di Giorgi schiacciata da lotte intestine per Latina Ambiente e Acqualatina, e dai primi rigagnoli degli scandali che sarebbero poi sfociati nelle inchieste Don’t Touch (ottobre 2015) e Olimpia (novembre 2016), a presidiare ci fu, dal 2 luglio 2015, il dott. Giacomo Barbato, il Prefetto nominato Commissario Straordinario del Comune di Latina che rimase fino all’elezione di Damiano Coletta nel giugno del 2016 e che, per legge, faceva le veci anche del Consiglio Comunale di cui aveva tutti i poteri. Pertanto, nel 2015, la spesa del Consiglio comunale fu di quasi 165mila euro (fino a maggio/giugno 2015), mentre nel 2016 (da giugno) salì per chiudere a fine anno a poco di 211mila euro.
Giocoforza, dal 2017, a pieno Consiglio Comunale in carica (l’attuale), la cifra erogata è stata di 367mila euro e rotti che, l’anno dopo, nel 2018, è salita a oltre 372 mila euro. Per il 2019, calcolando i primi quattro mesi, da gennaio ad aprile, abbiamo già una cifra percepita dai consiglieri comunali che ammonta a oltre 112mila euro che, in prospettiva, farebbe spendere circa 336mila euro a fine anno. Anche se, naturalmente, la politica non è l’algebra, anzi ha regole molto meno rigide e fare un calcolo da qui fino alla fine dell’anno è esercizio improvvido. Come prevedere con la sfera di cristallo, senza essere un chiaroveggente di fama.
Nel secondo grafico, è possibile vedere la spesa per il Consiglio Comunale mese per mese da gennaio 2014 a aprile 2019.
Nel mese di marzo il Comune ha speso oltre 35mila euro, mentre in quello di aprile la quota si è ridotta a 21,886 euro complici le festività pasquali di cui, a Piazza del Popolo, diciamolo francamente, hanno goduto completamente.
Il record è di novembre 2016 (solo un caso che proprio in quel mese esplose la bomba dell’inchiesta Olimpia) in cui il Consiglio Comunale ottenne la cifra di quasi 45mila euro. Niente male.
Dal 2014 ad aprile 2019, ad ogni modo, Piazza del Popolo ha speso per i rappresentanti del popolo la cifra esatta di 1612618,11: un milione e seicentomila euro eccetera per i consiglieri comunali di Latina. Agli elettori il giudizio se sia giusto o sbagliato, fermo restando che oltre alla quantità debba unirsi la qualità della presenza. E questo è un dato che difficilmente può essere catalogabile da un grafico. Il giudizio, si sa, sarà nelle urne.