Elezioni regionali, il Movimento Cinque Stelle nel Lazio ha concluso la consultazione interna: ecco i vincitori pontini che faranno parte della lista alla prossima tornata elettorale di febbraio
Il 5Stelle, nel Lazio, aveva pubblicato il 3 gennaio i nominativi con tanto di curriculum di coloro che ambivano a un posto nella lista per le elezioni regionali che si terranno nei giorni 12-13 febbraio 2023.
Bassa l’affluenza dei votanti tra gli iscritti pontini che potevano votare nella giornata di ieri, 5 gennaio, dalle ore 10 alle 22: a esprimere le proprie preferenze sono stati in 463 su 1519 aventi diritto, appena il 30,48%.
Tra le auto-candidature spiccava sicuramente l’ex sindaco di Formia e attuale consigliere comunale d’opposizione Paola Villa, la quale, nell’assise formiana, rappresenta il gruppo formato da “Un’Altra Città” e Movimento Cinque Stelle. Candidata alle ultime elezioni comunali a Formia anche con il sostegno dei pentastellati, Villa è stata destinataria in questi mesi e anche nello spazio ridotto della competizione interna (quindi negli ultimi due giorni) di polemiche interne in riferimento al suo procedimento penale per abuso d’ufficio, per cui pende un’udienza preliminare fissata presso il Tribunale di Cassino.
Un fatto che, però, non la escludeva dalla competizione interna, tanto più che il Movimento Cinque Stelle ha modificato più di una regola e di un atteggiamento nei confronti dell’aspetto legalitario col nuovo corso di Giuseppe Conte. Vedi caso Appenino: l’ex Sindaca di Torino diventata deputata alla Camera dei Deputati, nonostante una condanna in primo grado per omicidio colposo. Criticate anche le candidature del giornalista Francesco Furlan e dell’attivista di lungo corso Ilenia Borace poiché assunti nel gruppo regionale pentastellato tramite la consigliera regionale uscente Gaia Pernarella. Un percorso che, in ambito pentastellato, è stato da sempre molto usuale, come dimostrano, ad esempio, l’ex deputata e sottosegretaria Laura Castelli che, nel 2013, divenne parlamentare dopo aver ricoperto l’incarico di collaboratrice di un consigliere regionale in Piemonte; oppure l’attuale europarlamentare Fabio Massimo Castaldo il quale, eletto per la prima volta nel 2014, era stato assunto come collaboratore dalla senatrice Paola Taverna.
Insomma, nessuno aveva avuto da ridire nulla, ma si sa, nel mondo pentastellato, l’abusata espressione dei “veleni” masochistici, affibbiata alle pratiche interne del movimento, non passa mai di moda.
Ad ogni modo, tornando alla competizione interna per le Regionali, a risultare ai primi due posti l’ex consigliera comunale di Latina, Maria Grazia Ciolfi (peraltro attaccata in passato per la sua pregressa militanza in Latina Bene Comune), con 165 voti, e l’attuale consigliere comunale di Itri, Osvaldo Agresti, con 163 voti ottenuti. A seguire, per i posti utili nella lista pontina per le Regionali, proprio Paola Villa (109 voti), Francesco Furlan e Ilenia Borace: rispettivamente 73 e 72 voti. Dietro di loro, l’architetto Anna Sacchetti (48 voti), l’avvocato Paola Becherucci e Angelo Orlandi, entrambi a 33 voti. Più staccati gli altri candidati.
Nel listino pontino, come noto e come per tutti gli altri partiti, ci sarà posto per sei candidati: tre uomini e tre donne; anche se, negli ultimi giorni, gli attivisti locali ragionavano su una circostanza che potrebbe togliere una possibilità a qualche candidato locale di riuscire a diventare consigliere alla Pisana. Infatti, nel listino pontino, così come in quello romano e viterbese, dovrebbe essere inserita anche la candidata Presidente, Donatella Bianchi. La giornalista e conduttrice televisiva scelta da Giuseppe Conte per sfidare i candidati di centrodestra e centrosinistra, Francesco Rocca e Alessio D’Amato, potrebbe, infatti, “sfilare” un posto a un candidato pontino nel caso in cui dovesse scegliere tra il collegio pontino e quello romano (a Viterbo appare difficile che i pentastellati ottengano un seggio). Si vedrà.
Al momento restano le “regionarie” con vinti e vincitori e le solite polemiche interne che contraddistinguono il Movimento da una decina d’anni. Polemiche che intridono la vita politica anche degli altri partiti, solo che dallo “spogliatoio” pentastellato fuoriescono e risaltano sempre di più.