Maltempo, ancora una colata di acqua e fango devastante a Formia: colpiti di versi quartieri a distanza di poco meno di due mesi
Sott’acqua la frazione di Penitro, allagamenti ovunque tra cui zone di Mola, Rio Fresco e Via Gramsci. L’intenso acquazzone che si è trasformato in una vera e propria bomba meteorologica, comprese le ormai classiche colate di fango che vengono giù da un territorio devastato da urbanizzazione selvaggia e incendi estivi.
Sembra di vedere lo scenario del 29 settembre scorso quando un’altra bomba d’acqua e altro fango interessarono gravemente Santa Maria La Noce, le zone di Vindicio e Scacciagalline.
Oggi, una delle zone più colpite è sicuramente Via Gramsci che ha subiti più di tutti gli effetti del mix impetuoso di fango e acqua (come si vede dal video di seguito). Danneggiati un muro e diverse case del luogo; si è registrato persino il crollo di un solaio.
A intervenire sin dal primo pomeriggio, intorno alle 14,30 i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e la Polizia Locale.
A margine, è avvenuto un danneggiamento piuttosto paradossale e grave. A causa del maltempo si è otturato l’invaso dove sono stati fatti i lavori di somma urgenza al Porticciolo di Caposele. Insomma, i lavori eseguiti con il denaro stanziato per i danni del maltempo di un mese e mezzo fa sono praticamente andati in fumo. A segnalarlo, per primo, Raffaele Cupolino sui social: “La pioggia odierna – ha scritto – ha otturato la condotta sotterranea che parte da Via Felice Tonetti verso il fossato sottostante”.
Tramite una delibera di Giunta Comunale, votata dall’esecutivo Taddeo lo scorso 13 ottobre, l’Ente formiano aveva infatti disposto gli interventi di somma urgenza per i danni causati dagli eventi meteoclimatici: la somma stanzia ammonta a 485.516 euro. Come noto, a fine settembre, intense e copiose piogge si riversarono sui pendii montani, colpiti da vasti incendio estivi, in particolare sul versante di S. Maria la noce, Costa Capodino, Caprile, le frazioni di Maranola e Trivio, del Torrente Acqualonga e del bacino del Rio Santa Croce. Il maltempo ha quindi provocato lo straripamento dei canali naturali di scolo quali il Canale S. Maria e il Canale di Valle Piana che in pochissimo tempo hanno riversato imponenti colate di fango, frascame, residui legnosi e materiali rocciosi su strade, abitazioni, immobili ed aree pubbliche e proprietà private. Un disastro che ha fatto sì che il Comune chiedesse alla Regione la dichiarazione di stato di calamità.
Peraltro a inizio mese un altro evento atmosferico aveva provocato danni tra Formia, Spigno Saturnia e Minturno. I danni sono ancora tangibili, soprattutto a Spigno, dove è praticamente andata in malora la linea telefonica.
Adesso, si farà la conta dei danni come negli altri due episodi, tra il 29 settembre il 4 novembre, vi saranno altri appelli, richieste di stato di calamità ecc. Il problema è il dissesto idrogeologico dilagante che fa rischiare a ogni goccia di pioggia guai gravi per la sicurezza: una responsabilità dell’uomo e di amministrazioni che in questi anni hanno permesso tutto e il contrario di tutto a un’edilizia vorace e cinica.
E la giornata, comunque, non pare finita poiché è prevista un’ennesima bomba d’acqua in serata. In tanti, a Formia, incrociano le dita.