STABILIMENTO INCENDIATO A SABAUDIA: IN SILENZIO L’ESECUTORE DELLA RITORSIONE

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Stabilimento balneare in fiamme a Sabaudia: sono iniziati gli interrogatori di garanzia dinanzi al Giudice per le indagini preliminari

Valerio Toselli, 30 anni, accusato di aver incendiato lo stabilimento “Duna 31.5”, insieme al co-indagato Simone Petrucci, su mandato di Mariella D’Indio e Tatiana Rizzi, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia sostenuto davanti al Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota.

Il giovane di Sabaudia, difeso dall’avvocato Leonardi, ha deciso di non rispondere alle domande del Gip dopo che lunedì scorso, 10 ottobre, è stato arrestato su ordinanza firmata dallo stesso Gip Castriota.

Petrucci, colui che è ritenuto il complice dell’esecutore nell’incendio al “Duna”, ha invece negato il suo coinvolgimento, cercando di chiarire anche alcuni passaggi dell’inchiesta che lo vedono menzionato nell’attività intercettiva: secondo il 32enne, difeso dall’avvocato Serrecchia, peraltro, la sera del rogo, il 6 gennaio, lui non non si trovava sul lungomare di Sabaudia

Dopo l’incendio del “Duna”, avvenuto il 6 gennaio 2022, i sospetti dei militari dell’Arma avrebbe permesso di appurare infatti come l’incendio sia effettivamente stato commissionato dai titolari di una concessione per noleggio di sdraio e ombrelloni – D’Indio e Rizzi – cessata a seguito di ripetute violazioni accertate dai Carabinieri Forestali del Parco di Fogliano e recentemente riaperta in altra località del lungomare sabaudo, e che avrebbe già avuto diversi screzi con i titolari dello stabilimento incendiato.

Le ulteriori indagini dei Carabinieri avrebbero permesso inoltre di individuare in Toselli l’autore dell’incendio che, insieme a un altro giovane del luogo, Petrucci, per 500 euro, avrebbero materialmente dato fuoco allo stabilimento, per poi allontanarsi mentre lo stesso bruciava.

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