7 MILIONI DI EURO PER IL PALAZZO MAI REALIZZATO IN VIA QUARTO: CAUSA AL COMUNE DI LATINA

Cantiere di Via Quarto (Foto Lunanotizie.it)

Una causa intentata al Comune di Latina da oltre 7 milioni di euro per il Palazzo mai costruito in Via Quarto

Si aggiunge un altro capitolo alla saga del palazzo mai costruito in Via Quarto. Una palazzina che, come si ricorderà, scatenò la protesta di un comitato di cittadini (“Il Gigante Buono”, dal nome dell’albero che si ergeva sulla via) e soprattutto le mirate denunce di una cittadina in particolare.

Un’altra causa dopo quella emersa ad agosto. Il 19 luglio scorso, il Commissario prefettizio, Carmine Valente, aveva dato mandato all’Avvocato del Comune Francesco Cavalcanti, di costituirsi in giudizio davanti al Tribunale Civile di Latina per una causa che afferiva a un tempo lontano: ossia a quello in cui, in ragione dell’annullamento dei piani particolareggiati operato da un altro Commissario, Giacomo Barbato, la Effebi srl, un tempo controllata dal costruttore Massimo Riccardo, non poté concludere la realizzazione della palazzina in Via Quarto.

Con atto di citazione notificato all’Amministrazione Comunale e all’Impresa Effebi srl, una privata cittadina aveva “officiato il Tribunale Civile di Latina per la condanna di entrambi, in solido, alla restituzione dell’importo di 114.000 euro oltre interessi e rivalutazione, nonché al risarcimento dei danni dichiaratamente subiti conseguentemente tanto all’inadempimento contrattuale della Società (per la mancata realizzazione degli immobili promessi in vendita), quanto dell’Ente (in ragione del ritiro in autotutela dell’Atto di assenso edificatorio inizialmente rilasciato, facendo affidamento sul quale l’Attore aveva sottoscritto contratto preliminare di compravendita con la ridetta Impresa)”.

La Effebi, peraltro, non più controllata dall’imprenditore Massimo Riccardo che formalmente ha ceduto la società a luglio 2014, risultava già dichiarata fallita dal Tribunale civile di Latina. La sentenza è stata emessa il 30 giugno 2022 dal Tribunale, riunito in camera di consiglio composto dai giudici Caterina Chiaravalloti, Marco Pietricola e Tiziana Tinessa.

L’impresa risultava in capo a Carlo Ciovacco, deceduto a marzo 2022. Secondo la sentenza, il debitore è un imprenditore che esercita un’attività commerciale ed è pertanto soggetto alle disposizioni sul fallimento secondo legge.

Il Tribunale di Latina ha ricostruito che in capo all’imprenditore vi era l’esistenza di debiti gravanti sull’impresa per 2.100.000 euro circa, derivanti da carichi erariali secondo una nota dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione e sulla base di una relazione della Guardia di Finanza di Latina datata 3 giugno 2022.

Ora, l’ennesimo capitolo: con atto di citazione notificato all’Amministrazione Comunale, un’altra società ha a sua volta officiato il Tribunale Civile di Latina perché – previo accertamento e declaratoria – l’ente di Piazza del Popolo avrebbe indotto l’impresa a prestare legittimo affidamento circa l’edificabilità dell’area insistente in Latina. Si tratta catastalmente dell’area distinta al foglio n. 171, particella 11, un terreno che risulta ancora della Costruzioni generali srl dell’imprenditore Massimo Riccardo.

La società chiede che il Comune di Latina sia condannato al risarcimento dei danni subiti e subendi, quantificati in 7.261.445,92 euro (sette milioni e rotti, non proprio briciole), oltreché a 101.211,96 euro per il legale rappresentante e le altre voci di danno da quantificarsi in corso di causa o da liquidarsi in via equitativa.

La causa è motivata dal privato per i “pregiudizi assertivamente subiti conseguentemente all’annullamento d’ufficio, rispettivamente: dell’Atto di assenso edificatorio inizialmente rilasciato, facendo affidamento sul quale l’Impresa ha sottoscritto una serie di Contratti preliminari di compravendita, e realizzato opere di fondazione e di contenimento dei terrapieni; dello Strumento urbanistico attuativo di riferimento dell’iniziativa edilizia relativo all’ambito territoriale in cui avrebbe dovuto trovare realizzazione, per l’appunto, il progettato edificio residenziale”. Un progetto rimasto lettera morta con il sunnominato annullamento del Piano Particolareggiato attuato dall’allora Commissario prefettizio Barbato in tempi di post amministrazione Di Giorgi.

Ad aprile 2021, peraltro, sul versante penale (Processo Olimpia), il Presidente del collegio Caterina Chiaravalloti ha dichiarato prescritti alcuni reati per abusi edilizi (quelli in via Quarto) a carico di 12 imputati, tra cui per l’appunto il costruttore Massimo Riccardo.

Ad ogni modo, il Commissario attuale, Carmine Valente, ha firmato la delibera con cui dà mandato all’avvocato dell’ente, Francesco Cavalcanti, di resistere in giudizio alla nuova causa intentata per un terreno, quello di Via Quarto, che di grane ne ha date a iosa.

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