4 RAPINE SUBITE NEL GIRO DI 4 ANNI: “CLAUDIO MI CHIESE 10MILA EURO”. LA BANDA DI BALORDI TRA BORGO BAINSIZZA E MONTELLO

Strada Piano Rosso, Borgo Montello
Strada Piano Rosso, Borgo Montello

Tentata rapina ed estorsione all’imprenditore agricolo tra Borgo Bainsizza e Borgo Montello: arrestati in sei dalla Polizia

Sono stati arrestati due giorni fa dalla Polizia di Stato di Latina i sei uomini accusati di aver preso parte ad un tentativo di rapina a mano armata ai danni di un imprenditore agricolo di Latina. Uno dei sei uomini è accusato anche di aver tentato di estorcere denaro all’imprenditore, già in passato vittima di altre rapine, al fine di garantirgli una protezione da reati analoghi.

Ad essere arrestati sono i fratelli Claudio (66 anni) e Graziano Mangiapelo (53 anni), originari di Borgo Bainsizza, quest’ultimo condannato di recente per aver detenuti in casa 4 chili di droga e armiAdolfo De Pascali (70 anni), di Cisterna di Latina; Roberto Scanu (66 anni) e Italo Comparetto (50 anni), di Roma; infine Mauro Celiani (64 anni), di Roma. Claudio Mangiapelo sarebbe l’uomo accusato di voler essere il garante della protezione dell’imprenditore agricolo, che opera tra Borgo Bainsizza e Borgo Montello. Un vero e proprio pretesto che, invece, celava un tentativo di estorsione ai danni del medesimo imprenditore. Secondo la Squadra Mobile di Latina che ha eseguito le indagini, Mangiapelo avrebbe chiesto la somma di 4mila euro all’imprenditore di Borgo Bainsizza per metterlo al riparo da altri tentativi di rapina.

I fatti, secondo la ricostruzione dei poliziotti, sono avvenuti nel settembre del 2023, quando l’imprenditore era stato sorpreso nel rientrare a casa da 4 uomini con il volto travisato con dei passamontagna. I quattro, in quell’occasione, lo avevano minacciato puntandogli una pistola, chiedendogli la consegna del denaro e uno di loro lo aveva anche aggredito fisicamente per ottenere quanto richiesto.

Solo l’inaspettata reazione dell’imprenditore fece sì che i rapinatori desistessero dall’intento criminale; lo stesso, infatti, urlando a gran voce, aveva attirato l’attenzione dei vicini e spinto gli aggressori a fuggire nelle vicine campagne. Due di loro erano stati anche bloccati dai vicini accorsi e tuttavia erano riusciti a fuggire anche perché armati di pistola.  

A seguito della denuncia della vittima gli investigatori della Squadra Mobile di Latina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Latina, hanno avviato un’articolata attività d’ indagine volta all’identificazione degli autori delle condotte illecite, attività consistita nella visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza del luogo dei fatti e di quelle delle zone limitrofe, nell’accertamento dei veicoli utilizzati per gli spostamenti e nell’analisi dei tracciati GPS delle auto, nonché nei riconoscimenti fotografici.

Al termine della valutazione degli indizi raccolti dagli investigatori, il Pubblico Ministero Valentina Giammaria ha richiesto al giudice per le indagini preliminari, Barbara Cortegiano, l’emissione delle misure cautelari in carcere, anche alla luce dei precedenti specifici in capo ai soggetti indagati, già pluripregiudicati per gravi reati anche della stessa specie.

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A novembre 2020, si consumò la prima rapina con aggressione ai danni dell’imprenditore agricolo, conosciuto da tutti, tra Borgo Bainsizza e Borgo Montello, come “Tonino”. Lo stesso uomo ne aveva subita un’altra praticamente uguale il 30 agosto 2020.

Legato e incappucciato nella tarda serata di martedì 3 novembre 2020, segregato e picchiato il 30 agosto dello stesso anno. Sempre dentro la casa in cui vive a pochi passi da dove vivono moglie e figli. Gli uomini non erano degli improvvisati dei furti, degli scappati di casa del crimine. A distanza di oltre quattro anni, gli arresti, sebbene agli indagati sia contestata la rapina messa a segno a novembre 2023.

Gli inquirenti hanno ricostruito i fatti in questo modo. Il 28 settembre 2023 Graziano Mangiapelo si sarebbe prestato ad accompagnare la banda di rapinatori composta da Adolfo De Pascali, Roberto Scanu, Mauro Celiani e Italo Comparetto, oltreché a un quinto soggetto non ancora identificato. Tutti col volto travisato da un passamontagna. De Pascali fa il palo, Scanu, Celiani e Comparetto agiscono per impossessarsi del denaro dell’imprenditore agricolo, dato come un ricco possidente. Il bersaglio della villa è in Strada Pano Rosso, profonda periferia di Latina, tra Borgo Bainsizza e Borgo Montello.

“Tonino”, l’imprenditore, viene preso dalla banda e colpito con calci e pugni, minacciato con una pistola puntatagli contro e gli intimano di consegnare i soldi. La rapina non riesce e la banda scappa, tanto che viene raggiunta da parenti e vicini di casa di “Tonino” È a questo punto che Scanu, non più nascosto dal passamontagna che era volato via durante la fuga, minaccia ancora dicendo contro i quattro venuti in soccorso dell’imprenditore: “Lascatece anda’ via sennò v’ammazzo a tutti”.

La rapina, come denunciato dall’imprenditore, si è sviluppata alle ore 19 del 28 settembre del 2023. In realtà, come ricostruiscono i poliziotti, tutto si svolge in meno di un’ora. I rapinatori, poco prima della commissione del tentativo di rapina, giungono alle ore 18:17 presso la piazza del Campo Sportivo di Borgo Montelto, a bordo di due vetture, una Smart e una Fiat Panda dalla strada statale Pontina, percorrendo via Minturnae (ripresi dalle telecamere dell’esercizio commerciale su tale via).

Poi si incontrano verso le ore 18:27 (ripresi dalle telecamere della (gioielleria posta di fronte) con De Pascali (che giungeva con Ia sua Fiat Croma). Alle ore 18:40 sopraggiungeva Graziano Mangiapelo con la sua Volkswagen Polo (senza la borchia anteriore destra). Successivamente, come si vede dalle immagini della video-sorveglianza, i malviventi nascondono le loro vetture all’imbocco di via Monfalcone, salendo a bordo della vettura di Graziano Mangiapelo, che nel contempo è giunto alle 18:40 e li condurrà sul luogo dell’agguato in via Piano Rosso, tra le 18:43 e 18:47. L’agguato si consuma intorno alle 18:53 con esito negativo per i rapinatori, che si danno alla fuga. L’imprenditore aggredito viene sorpreso dalla banda di balordi 3 o 4 minuti dopo essere rincasato.

Ad ogni modo, anche per le rapine subite il 30 agosto del 2020, il 3 novembre 2020 e il 6 giugno 2021, Claudio Mangiapelo chiese soldi all’imprenditore: “Per quella rapina, Claudio – ha detto l’imprenditore nel presentare denuncia – mi chiese 10mila euro che non gli ho dato e anche quella volt ami disse che se gli davo i soldi metteva i cartelli e nessuno si poteva più avvicinare, Venne anche a maggio 2023 a casa e mi disse che aveva saputo che alcune persone volevano dare fuoco al mio capannone, non mi chiese soldi anche perché io gli dissi che potevano fare come volevamo, lui voleva vedere se avevo paura”.

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