20 KG DI COCA SEQUESTRATI AD APRILIA: ARRESTATO L’IMPRENDITORE AMBROSINI

Via Caligola, Aprilia
Via Caligola, Aprilia

È l’imprenditore 51enne Massimiliano Ambrosini l’uomo che, ieri, a mezzogiorno, è stato arrestato dai Carabinieri ad Aprilia

Un blitz che è stato portato a termine dal Reparto Territoriale di Aprilia, guidato dal tenente colonnello Riccardo Barbera, in collaborazione con i miliari della Stazione di Campoverde, coordinati dal Comando Provinciale di Latina.
Ad essere sequestrati, come riportato ieri in una nota dei Carabinieri, 20 kg di cocaina stoccati nei magazzini in uso ad Ambrosini in Via Caligola, non lontani dalla ditta dell’imprenditore, la nota Agenzia Pubblicitaria Mamo Advertising in Via Aldo Moro che si occupa di campagne pubblicitarie, grafica e oggettistica. Un insospettabile, Ambrosini, che nessuno avrebbe mai potuto immaginare potesse custodire nei magazzini una quantità così rilevante di polvere bianca, suddivisa in 20 panetti.

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Aprilia non è nuova a insospettabili che custodiscono ingenti quantità di droga. Nel 2016, in un’anonima abitazione di Via degli Elci, nei pressi del Parco Manaresi, i Carabinieri sequestrarono 17 kg tra cocaina, marijuana e hashish: a finire arrestato (successivamente condannato insieme ad altri) l’incensurato, all’epoca 38enne, Giampaolo Manera. E poi, ancora, sempre in quell’anno, in via Due Case, la Squadra mobile della Polizia di Stato di Latina sequestrò una tonnellata di hashish celata in un appartamento in cui abitavano 4 maghrebini. 24 ore dopo, in quell’aprile 2016, ancora 113 chili custoditi dall’operaia al di sopra di ogni sospetto Mirella Rita Franco.

Nel 2018, 230 chili di hashish sequestrati a 3 corrieri della droga, anche loro apparentemente fuori dai giri che contano: Michela Palladinelli, Aziz Bucrab e Hamid Jemal.

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E così via, con altre operazioni più o meno grandi, ma della stessa matrice: il lucro della droga che non si ferma mai, neanche col Coronavirus, con Aprilia città cerniera, perfetto hub per nascondere e incamerare gli stupefacenti grazie alla sua estensione, alla gentrificazione molesta, all’urbanizzazione che ha modellato mostri socio-edilizi. Compresi i soldi che non bastano mai per andare avanti, ecco perché 20 kg di droga, senza considerare i tagli che verranno fatti quando sarebbe stata immessa nel mercato, possono fruttare oltre il milione di euro.
E con la crisi che morde, più di qualsiasi altra crisi dal Dopoguerra in poi, l’affare della coca (la droga più remunerativa), con il suo indotto di custodi che tengono la retta (come si dice in gergo), mediatori, pusher eccetera, continua e continuerà, sopratutto in territori collaudati come quelli di Aprilia.

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