13 FURTI IN 5 MESI A LATINA: ARRIVANO TRE CONDANNE

/

Conclusa l’udienza preliminare per i tre soggetti arrestati dai Carabinieri e accusati di tredici furti commessi a Latina

Si è conclusa, dinanzi al Gup del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, l’udienza preliminare con giudizio abbreviato per tre soggetti: le due trentaduenni, Arianna Ramiccia e Noura Hablani, ed un ventinovenne, Fabio Lauria, tutti ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Alessia Vita, Virginia Ricci ed Edoardo Paoletti. Diverse le parti offese vittime dei furti dei tre soggetti avvenuti, tra gli altri luoghi, in ospedale, al museo, all’hotel Fogliano. Tra le parti offese anche una signora che si era vista occupare il garage privato dai tre indagati. Nessuno di loro s è costituito parte civile.

Al termine della discussione, il giudice per l’udienza preliminare ha condannato tutti e tre i giovani: Ramiccia alla pena di 4 anni e 1 mese, Lauria a 2 anni e 10 giorni e Hablani a 8 mesi. Per Ramiccia e Hablani è stata esclusa l’aggravante e sono stati assolti per un capo d’imputazione. Erano tutti e tre accusati di furto aggravato e ricettazione. Il pubblico ministero Giuseppe Bontempo aveva chiesto più alte: 4 anni e 6 mesi per Ramiccia, 4 anni per Lauria e 2 anni per Hablani.

LE ACCUSE – Lo scorso 15 gennaio, i Carabinieri della Stazione di Latina, all’esito di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, avevano tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina, tutti e tre ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di tredici furti perpetrati in strutture ricettive ed esercizi commerciali di Latina commessi tra il mese di agosto ed il mese di dicembre del 2024.

Le investigazioni dei Carabinieri, coordinate dal pubblico ministero Marina Marra, avevano permesso di ricostruire quanto accaduto a seguito delle denunce delle vittime, circostanziando ed approfondendo tutti gli elementi raccolti con numerosi riscontri oggettivi, tra cui immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza privati e comunali, l’escussione di vittime e testimoni, e, all’esito di una complessa e articolata attività di indagine, l’Autorità Giudiziaria aveva emesso nei confronti dei tre indagati, due dei quali già sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, una ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Nello specifico, i tre arrestati, approfittando dell’assenza dei proprietari o della loro distrazione, avevano asportato somme di denaro, valori, carte di pagamento, zaini, borse, portafogli da bar, ristoranti, alberghi, ma anche musei, supermercati e centri commerciali, non risparmiando abitazioni né armadietti siti all’interno degli spogliatoi di palestre ed ospedali e spazi di coworking, arrivando ad asportare una autovettura, dopo aver prelevato le chiavi da un armadietto regolarmente chiuso, ed occupare abusivamente un garage, in una escalation di azioni criminali prontamente registrate dai Carabinieri di Latina. Tra i colpi messi a segno anche quello negli spogliatoi dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina e nella palestra del Liceo Dante Alighieri in Via Mazzini.

Ma quali sono stato i furti messi a segno? Oltreché agli spogliatoi del Goretti di Latina e del Liceo Classico, la banda aveva colpito anche gli armadietti dei dipendenti dell’Icot dove Ramiccia e Lauria avrebbero rubato anche le chiavi di una Tiguan, per poi essere ripresi dai Carabinieri e ammettere il furto.

Le prime denunce risalgono alla scorsa estate quando la Ramiccia, secondo gli investigatori dei Carabinieri della Radiomobile, si introduce quasi strisciando dentro un forno situato nel quartiere Q5, per poi infilare la mano nella casa e sottrarre 90 euro. Un metodo utilizzato anche in un bar al Piccarello e all’Hotel Fogliano (due volte), dove la donna è immortalata dalle telecamere di video-sorveglianza.

Il compagno di Ramiccia, già coinvolta anni or sono in una imponente maxi indagine anti-droga della DDA di Reggio Calabria, è individuato in Fabio Lauria il quale avrebbe speso soldi con un carta di credito contenuto in uno zaino rubato in una tabaccheria.

La Ramiccia, insieme ai complici, avrebbe commesso un furto anche in un appartamento situato in Via Pantanaccio: sottratti monili d’oro per il valore di 500 euro e circa 300 euro in contati. I due compagni sono accusati peraltro di aver commesso un furto mentre sottoposti alla misura degli obblighi di firma per via di una rapina.

Ramiccia e la Hablani erano accusate anche di aver rubato portafogli durante un evento che si teneva al Museo Giannini di Latina, il cosiddetto Mug. Anche in quel caso era stata la video-sorveglianza a riprenderle.

Articolo precedente

INCIDENTI, SEMAFORI SPENTI O NON SINCRONIZZATI, LBC: “A RISCHIO LA SICUREZZA DEI CITTADINI”

Articolo successivo

PROGETTO DI FINANZA BALNEARE BOCCIATO A GAETA, L’OPPOSIZIONE: “UNA SENTENZA CHE CI DÀ RAGIONE”

Ultime da Giudiziaria