OPERAZIONE SELFIE, DROGA DALLA CALABRIA A LATINA: 20 ANNI PER CELANI E CARABETTA

operazione Selfie
Alcune immagini dell'operazione Selfie in Calabria. Coinvolto anche un appartenente alla famiglia Romagnoli, insieme ai soggetti di Latina in collegamento con la ndrangheta

Operazione Selfie: per il canale di spaccio che dalla Calabria arrivava a Roma e Latina, condanne per Paolo Celani e Arianna Ramiccia

Il 31 maggio 2019, l’operazione denominata “Selfie”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, insieme ai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e i militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, rivelò un canale di spaccio che dalla Locride calabra sfociava dritto a Roma e Latina, coinvolgendo almeno due soggetti gravitanti nelle aree di San Basilio per la Capitale e Campo Boario per il capoluogo pontino.

Leggi anche:
OPERAZIONE SELFIE: DALLA NDRANGHETA FINO A CAMPO BOARIO E SAN BASILIO (ROMA)

Furono arrestate sul territorio nazionale 13 persone, tra cui i pontini Massimiliano Tartaglia e Alfredo Celani, e i romani Alessandro Romagnoli, Alberto Masci e Daniele D’Ambrosi; ai domiciliari altre 14 persone, compresi gli altri due pontini Arianna Ramiccia (all’epoca compagna di Celani) e Adamo Fiasco (residente a Sermoneta).

Gravi le accuse: a vario titolo, associazione finalizzata alla produzione e al traffico illecito di stupefacente, porto abusivo di armi clandestine e ricettazione.

L’indagine mise in luce due facce della stessa medaglia: da una parte i coltivatori in Calabria, dall’altro i compratori nelle altre Regioni, in particolar modo nel Lazio tra Roma e Latina. Con un unico filo logico: il lucro derivante dallo spaccio di marijuana. 
Dalle indagini furono localizzate 8 piazzole adibite alla coltivazione di marijuana, con sequestri di circa 11mila piante per una quantità di 30,2 Kg di marijuana dal valore economico di svariati milioni di euro. Requisiti anche 6 fucili da caccia di vario calibro e marca, privi di matricola o con matricola abrasa, 3 dei quali oggetto di furto.

Le figure principali dell’operazione Selfie sono i due omonimi Michele Carabetta, l’uno 43 anni, l’altro 30. Il primo è un soggetto di elevata caratura criminale, già condannato in via definitiva ad otto anni di reclusione per associazione di tipo mafioso, come soggetto di spicco della cosca “Pelle-Vottari” di San Luca con il compito di introdurre nel territorio italiano armi da guerra, armi clandestine e munizioni (coinvolto anche nella faida di San Luca che sfociò nella famigerata strage di Duisburg nel 2007). L’altro, Michele Carabetta, fu estradato dalla Germania proprio in seguito alla operazione Selfie.

I pm della DDA di Reggio Calabria Giovanni Calamita e Diego Capece Minutolo hanno chiesto per i pontini coinvolti nell’operazione anti-droga pene esemplari: per il 50enne Alfredo Celani 20 anni di reclusione, per la sua compagna di 29 anni Arianna Ramiccia 18 anni. Chiesta l’assoluzione per un altro pontino: il 37enne Massimiliano Tartaglia. Il quarto, residente a Sermoneta, il 47enne Adamo Fiasco, ha optato per il patteggiamento.

Le condanne decise dal Tribunale di Reggio Calabria, presieduto dal giudice Stefano Rachele, hanno confermato 20 anni per Alfredo Celani, così come per Michele Carabetta. 7 anni e 6 mesi per Arianna Ramiccia. Assolto Massimiliano Tartaglia.

Articolo precedente

PARCHEGGI PER IL MARE A LATINA. COMMISSIONE AMBIENTE: POTENZIARE SERVIZI

Articolo successivo

ARRESTATO UNO DEI PEDOFILI PIÙ RICERCATI AL MONDO: È ORIGINARIO DI LATINA

Ultime da Giudiziaria