Ciolfi (M5S): “Sì al Daspo Urbano ai senza tetto e No all’introduzione dei “quartieri delle bombe” nelle Zone Rosse del regolamento di polizia urbana. Queste le politiche sulla sicurezza della maggioranza Celentano”
“La maggioranza non ammette il mio emendamento per introdurre anche i quartieri dove sono esplose le bombe in questi giorni nelle Zone Rosse del regolamento di polizia urbana. Una scelta incomprensibile che respinge un supporto concreto che l’Amministrazione avrebbe potuto introdurre per il contrasto alla guerra criminale in corso in città”
“Oggi in Consiglio Comunale ho presentato un emendamento al Regolamento di Polizia Urbana, finalizzato a inserire tra le cosiddette “zone rosse” anche il quartiere Italia e il centro direzionale, in particolare le Case Arlecchino e l’area adiacente, la zona Gescal e Viale Nervi, luoghi recentemente colpiti da gravissimi episodi criminosi e incendiari, l’ultimo dei quali proprio la scorsa notte.
Il mio intervento è stato del tutto costruttivo: pur non condividendo nel merito l’impianto delle modifiche al Regolamento e dichiarando fin dall’inizio il mio voto contrario, motivandolo e circoscrivendolo all’introduzione del daspo urbano contro le persone fragili, ho inteso offrire alla maggioranza un contributo migliorativo, nell’interesse esclusivo della sicurezza dei cittadini. Ho proposto un emendamento che avrebbe dovuto presentare la stessa maggioranza, se davvero avesse voluto cogliere l’opportunità di fornire un primo strumento concreto da mettere in campo per contrastare la “guerra criminale” che sta vivendo Latina. Invece, pur di dire no al M5S, oggi non l’ha voluto accogliere, rimandandolo a un secondo momento. Ma quando si è in emergenza, come lo è Latina adesso, non si rimandano a domani azioni concrete per aumentare la sicurezza cittadina.
In Aula ho ribadito con chiarezza la posizione del M5S: no chiaro e forte a quella parte di regolamento che dispone il DASPO Urbano per colpire di fatto i più fragili, persone senza fissa dimora o con disagio economico, sociale o psichico, introducendo nella modifica dell’art. 8 il divieto a: “sedersi o sdraiarsi per terra nelle strade, nelle piazze, sui marciapiedi, sotto i portici, nei parchi, recando intralcio e disturbo, non permettendo la libera fruizione degli arredi urbani, ovvero ostruendo le soglie degli ingressi e dei portici”.
Una modifica che introduce un divieto assurdo e inaccettabile per il M5S. Nella sua applicazione reale, infatti, questa norma si rivolge unicamente alle persone fragili: non sono certo gli spacciatori o i criminali a bivaccare sulle panchine o a dormire nei parchi.
È inaccettabile che chi vive situazioni di malattia psichica o grave disagio venga allontanato da un parco per ritrovarsi sotto un portico o in un altro giardino.
Le soluzioni efficaci sono altre e vanno ricercate nelle politiche sociali ed economiche: lotta alla povertà assoluta, contrasto alla malattia psichica, sostegno all’abitare con case a prezzi accessibili, politiche di riqualificazione urbana e decoro.
È quindi una norma profondamente ingiusta e, al contempo, inefficace, che continuerò a contrastare come ho fatto – invano – in Commissione. La maggioranza deve assumersi la responsabilità politica di aver indirizzato una misura repressiva verso obiettivi sbagliati, che nulla porteranno alla sicurezza.
Il M5S non accetta la narrazione tossica e pregiudiziale della destra, che non investe in coesione sociale, ha cancellato il Reddito di Cittadinanza – unico strumento reale contro la povertà assoluta – e continua a criminalizzare le fragilità sociali e persino i migranti, arrivando addirittura ad accostare il tema dell’immigrazione agli attacchi incendiari che devastano i nostri quartieri.
Questa Amministrazione ignora da mesi la questione del disagio e, aggiungo, del disagio e suicidio giovanile, nonostante la nostra proposta – avanzata quasi un anno fa in Commissione Welfare – di attivare un Protocollo d’Intesa e un Osservatorio dedicato, che raccoglie anche le preziose risultanze del convegno “Il tempo dell’ascolto” del 9 dicembre scorso.
Come M5S siamo invece favorevoli a identificare delle zone rosse dove introdurre controlli più efficaci per la sicurezza, per il contrasto alla criminalità ed illegalità, non ai senza tetto. Proprio in questa direzione andava l’emendamento che ho presentato, per introdurre uno strumento necessario al grave momento contingente che stiamo vivendo. Formalmente non è stato accolto perché, secondo il Regolamento, avrebbe dovuto essere depositato 24 ore prima. Ma sappiamo che il Consiglio è sovrano e avrebbe potuto comunque accoglierne la presentazione. Peraltro sarebbe stato impossibile depositarlo prima, visto che l’ultima bomba e l’incendio di due auto sono avvenuti proprio la scorsa notte, meno di 24 ore fa.
Il respingere oggi un emendamento che aveva l’unico scopo di rendere migliorative modifiche già decise dalla maggioranza è stato un atto strumentale e miope.
Non so come la maggioranza possa giustificare di fronte alla città la scelta di non inserire sin da oggi nelle zone rosse i quartieri dove stanno stanno esplodendo le bombe, che motivazioni potrà dare ai cittadini di Latina che iniziano ad avere paura e non comprendono cosa stia accadendo, in una città dove un clima di insicurezza e preoccupazione si sta aggravando giorno dopo giorno. È stata un’occasione persa per dimostrare attenzione reale alla grave crisi che stiamo vivendo.
Il Movimento 5 Stelle continuerà a proporre soluzioni costruttive e concrete, di giustizia sociale e di sicurezza, anche quando la maggioranza preferisce la propaganda e i pregiudizi all’interesse della comunità”.
Così, in una nota, Maria Grazia Ciolfi, Consigliere Comunale e Capogruppo M5S.