ZONA ECONOMICA SPECIALE: LAZIO TAGLIATO FUORI

Lazio tagliato fuori dalla Zona economica speciale, già delineata e approvata. La cosiddetta Zes comprende otto regioni

“La Zona Economica Speciale è stata già delineata e approvata. Racchiude otto regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Il Lazio non è stato inserito e purtroppo a vuoto sono andati tutti i tentativi di far ricomprendere anche il nostro territorio nel decreto legge numero 124 del 19 settembre 2023, entrato in vigore il 1° gennaio 2024.  Ma nonostante tutto questo, pensiamo che valga la pena, oggi, tentare di nuovo. Oppure battersi affinché vengano adottate misure equivalenti e valide per le economie delle province di Latina, Frosinone, Rieti. I benefici della ZES sono enormi: autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive per le imprese, sia per quelle già operative che per quelle che vorranno insediarsi. Inoltre è previsto un contributo emesso sotto forma di credito di imposta, nella misura massima consentita “dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027”.

“E per la concessione dell’agevolazione vengono riconosciute valide le spese effettuate perfino in leasing o con altri contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature a servizio di strutture produttive, anche in questo caso sia già esistenti che di nuovo impianto. Il credito di imposta viene commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquistati o, nel caso di investimenti immobiliari, di 100 milioni di euro. Va specificato, comunque, che non sono agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 200.000 euro.  Il piano strategico della Zes unica ha durata triennale e definisce le politiche di sviluppo della Zona anche in coerenza con il PNRR.  E’ questo un collegamento fondamentale perché consente di individuare i settori da promuovere e da rafforzare e gli investimenti prioritari. Dicevamo che, purtroppo, sono andati a vuoto i tentativi per allargare alle province di Frosinone, Latina e Rieti i benefici della Zona Economica Speciale istituita con il Decreto Sud. Adesso però bisogna riprovarci, perché i tre territori sopra citati, nella realtà, sono delle aree di confine e “cuscinetto”, che rischiano ulteriori pesanti ripercussioni per l’esclusione dalla ZES. 

Per un motivo evidente: confinano con l’Abruzzo, il Molise, la Campania.  Cioè a 5 o 10 chilometri di distanza un imprenditore che voglia o debba investire per una nuova attività produttiva può beneficiare di un credito di imposta del 100% per l’acquisto di beni strumentali destinati alla produzione, può ottenere un’autorizzazione unica semplificata per l’avvio di nuove attività, può avvalersi di semplificazioni temporali per le autorizzazioni Vas, Via e altro. Oltre alla destinazione dell’80% dei fondi europei per la coesione territoriale, la riduzione del 50% dell’imposta sul reddito prodotto. Dove pensate che investirà? Di conseguenza i territori di Latina, Formia, Frosinone, Cassino, Sora, Rieti verranno penalizzati in maniera enorme. Con ripercussioni fortissime sui livelli occupazionali. Fra l’altro ci sarà forse anche chi tenderà a spostarsi di pochi chilometri pur di usufruire di quei benefici. 

Le imprese di questi territori non possono reggere una concorrenza che può avvalersi di vantaggi fiscali, finanziari e amministrativi notevoli. Vale la pena  di provarci anche a livello regionale, per esempio attraverso un regime fiscale e agevolazioni equivalenti a quelle della ZES.  Altrimenti le economie del Basso Lazio e del reatino subiranno ulteriori arretramenti e danni.  Come CISL del Lazio ci siamo e siamo aperti al confronto per trovare soluzioni. Non può essere un tema che divide, ma deve essere una strategia che unisce”.    

Così nella nota Enrico Coppotelli, Segreteria Generale CISL Lazio.

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