Sarubbo traccia il bilancio del 2025 e indica le priorità per il 2026: “Legalità, questione sociale e diritti al centro dell’impegno del Pd”
“È stato l’anno in cui è caduta definitivamente la maschera delle destre, a ogni livello. Hanno tradito le persone dimenticando i territori, la sicurezza, il lavoro e i diritti”. Così il segretario provinciale del Partito Democratico di Latina, Omar Sarubbo, questa mattina, nel corso della conferenza stampa di fine anno convocata per fare il punto sul 2025 e delineare le priorità per il 2026.
Un bilancio fortemente politico quello tracciato da Sarubbo, che parte dalle promesse mancate della destra al governo del Paese e arriva fino alle ricadute concrete sui territori. “Avevano promesso un miglioramento della qualità della vita – ha sottolineato – e invece si posticipa l’uscita dal lavoro e non si aumentano le pensioni minime, le accise sui carburanti non sono state eliminate, le disuguaglianze si sono allargate e la sicurezza è diventata solo uno slogan, mentre le Forze dell’Ordine sono sotto organico di 30mila unità”.
Uno sguardo critico anche all’azione della Regione Lazio. “Il presidente Rocca galleggia per non scontentare nessuno. L’ultimo bilancio lo dimostra: risorse sparse senza opere strategiche per le province e senza una direzione chiara per lo sviluppo”, ha affermato il segretario del Pd.
Sul piano provinciale il quadro è altrettanto preoccupante. “Le classifiche sulla qualità della vita – ha continuato Sarubbo – ci relegano agli ultimi posti. Acqualatina è diventata un carrozzone che si sta portando verso il fallimento, non esiste una politica seria sulla chiusura del ciclo dei rifiuti e la questione della legalità viene colpevolmente sottovalutata». Un tema, quello della sicurezza, tornato drammaticamente attuale anche nelle ultime ore. «Registriamo l’esplosione di ordigni come fosse un fatto normale. A novembre il ministro dell’Interno Piantedosi è venuto a Latina, ma si è trattato di una passerella, ancora aspettiamo risposte concrete”.
Tra i passaggi centrali dell’anno politico, Sarubbo ha ricordato la bugia sulla ZES. “Per un anno e mezzo la destra pontina ha alimentato un dibattito per attribuirsi la paternità dell’imminente Zona Economica Speciale. Poi, ad agosto, la presidente Meloni ha scritto ai sindaci spiegando che il nostro territorio non aveva i requisiti. O hanno mentito sapendo di mentire o non hanno studiato. Il risultato è che oggi siamo un buco nero, circondati da aree che beneficiano di vantaggi burocratici e contributi, con un danno enorme per lo sviluppo”.
Altro nodo cruciale quello di Acqualatina. “Già a maggio avevamo chiesto le dimissioni del CdA. Da allora è stata una pantomima: abbiamo respinto al mittente gli aumenti delle bollette e la richiesta di aumento di capitale voluti dalla destra. Abbiamo dimostrato al partito della Meloni che un bene pubblico non si governa con la forza dei numeri o sotto dettatura di un socio privato o di un partito. Così si fa solo danno. FdI e Lega escano dal fortino in cui si sono asserragliati e si apra un tavolo istituzionale di confronto con tutti i Comuni coinvolti”.
Accanto all’opposizione, Sarubbo ha rivendicato anche le battaglie identitarie del Pd provinciale. Su tutte, quella per l’istituzione dello psicologo di base. “Abbiamo superato le 10mila firme perché abbiamo intercettato un bisogno reale, fatto di fragilità che non fanno rumore e di solitudini spesso coperte dallo stigma. È il luogo dove dobbiamo stare anche nel futuro”.
Guardando al 2026, il segretario dem ha indicato con nettezza le priorità: “Il primo punto è la legalità e la lotta alla criminalità organizzata: senza sicurezza e senza rispetto delle regole non è pensabile alcuno sviluppo». Al centro dell’iniziativa del Pd ci saranno il paese reale e la questione sociale, a partire da lavoro dignitoso, dai salari, dal contrasto al caro vita, dal sostegno alle fasce più fragili. «La destra ha tradito le persone dopo le promesse elettorali: noi vogliamo farci carico delle difficoltà concrete delle famiglie, delle periferie sociali e geografiche, di chi vive precarietà e perdita di potere d’acquisto”.
Tra le priorità anche il gap infrastrutturale che penalizza la provincia: «Infrastrutture digitali e viarie sono indispensabili per lo sviluppo e per evitare che l’isolamento fisico diventi isolamento sociale ed economico».
Poi, un passaggio dedicato al Centenario di Latina. “Quella legge esiste anche grazie al Partito Democratico, che l’ha costruita e migliorata con numerosi emendamenti» ha ricordato Sarubbo. «La nomina dell’ex sindaco Zaccheo alla guida della Fondazione segna una partenza pessima, nel solito spirito di occupazione politica. Ciò nonostante, il nostro approccio resterà propositivo: ci saremo con idee e un controllo rigoroso sull’utilizzo delle risorse. Siamo all’opposizione solo temporaneamente, e chi oggi governa farebbe bene a ricordarselo”.
L’impegno passa dalla riorganizzazione del partito. “Abbiamo riportato il Pd in tutti i comuni della provincia, aperto nuovi circoli, riorganizzato realtà complesse come Aprilia. Tra febbraio e marzo – ha rammentato il segretario – si svolgeranno i congressi di 20 circoli: è un lavoro lungo, ma indispensabile in vista dei prossimi appuntamenti elettorali”.
In chiusura, il ringraziamento agli iscritti. “Io ci metto la faccia, ma senza i circa 2mila iscritti della provincia nulla di tutto questo esisterebbe. Non saremo mai un partito-caserma: continueremo a investire per essere un partito democratico, che discute, radicato e utile ai territori”.
