VIOLENZE SESSUALI NELLA PALESTRA A FONDI, PARLANO LE DUE RAGAZZE: “CI FIDAVAMO, MA LUI SI SFREGAVA SU DI NOI”

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Biagio Marsella
Biagio Marsella

Violenza sessuale ai danni delle pazienti, è iniziato il processo a carico del personal trainer di Fondi. Ascoltate le due ragazze

Si è aperto di fatto il processo che vede sul banco degli imputati, per violenza sessuale anche su minorenne, di Biagio Marsella, personal trainer, 29 anni, di Fondi, difeso dagli avvocati Vincenzo Macari e Tony Ceccarelli.

Davanti al terzo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Mario La Rosa, a latere i colleghi Francesca Ziani e Paolo Romano, sono state esaminati le due sorelle vittime delle contestate violenze sessuali di cui deve rispondere il personal trainer, accusato anche di essersi spacciato come fisioterapista. Nella scorsa udienza di giugno, il Tribunale, su istanza dei difensori, aveva disposto la rimozione del braccialetto elettronico applicato all’imputato. Le violenze sessuali sarebbero avvenute nella palestra gestita dall’imputato a Fondi.

A marzo scorso, il Tribunale aveva riunito i due processi che vedono, sul banco degli imputati, il 29enne di Fondi, accusato di plurime violenze sessuali ai danni di pazienti. L’imputato, come misura cautelare, si trova agli obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Nel processo si sono costituite come parti civili, per l’appunto, le due vittime dei comportamenti del 29enne (una di loro, all’epoca dei fatti contestati, era minorenne), difese rispettivamente dagli avvocati Benedetta Orticelli e Maurizio Forte. A costituirsi parte civile anche l’associazione “Insieme a Marianna”, assistita dall’avvocato Benedetta Manasseri.

Ad essere ascoltata per prima è la ragazza, classe 2006, la minore delle due sorelle, che si era rivolta al centro fitness gestito da Marsella, a Fondi, nel 2022, per un problema di scoliosi. La ragazza ha spiegato di aver lavorato anche in un ristorante condotto dall’imputato a Gaeta. “Non sapevo che tipo di qualifica avesse. Io pensavo che fosse un fisioterapista e che avesse molti titoli”.

“La prima volta, tra la prima e la seconda settimana di giugno 2022, che sono stata ricevuta, fui accompagnata da mia madre. Sono stata accolta in uno stanzino dove c’era uno specchio. Mi controllò le vertebre e mi è stato detto di seguire un corso di posturale. Rimasi con il pantalone e il reggiseno, era presente anche mia madre”.

La seconda visita (tra la prima e la seconda settimana di agosto 2022), avvenuta nella prima settimana di agosto 2022, avrebbe dovuto essere un controllo per verificare se fosse andato tutto bene il percorso di allineamento delle vertebre. In questa circostanza, la madre non entrò nella stanza. “Marsella chiuse la porta dello stanzino. In questa occasione, a differenza dell’altra volta, non c’era mia mamma e sono rimasta in slip e reggiseno. In questa occasione, ero a disagio essendo in intimo e Marsella prese delle misurazioni con un metro da sarto. Ero di fronte ad uno specchio ed ero piegata: Marsella mi toccò il gluteo, per un paio di volte. Mi disse di piegarmi per toccare le punte i piedi, mi spiegò che era per vedere l’allineamento delle vertebre: in quella posizione mi ha toccato la parte finale del gluteo e si è avvicinato con il suo corpo tanto da farmi sentire il contatto. Quando mi rialzai, Marsella si discostò. Mi spiegò che avrebbe dovuto toccarmi lì per vedere come stavo dopo il percorso di recupero della scoliosi. Mi disse che la situazione era migliorata”.

La ragazza si intimidisce, ma sollecitata dal Tribunale entra nei dettagli: “Mi ha tastato il gluteo e si è appoggiato con le sue parti intime al mio corpo, sfregandosi su di me. È durato qualche secondo, una quindicina di secondi. Ero a disagio, volevo uscire da quella stanza: ho pensato che prima finiva e meglio era. All’epoca avevo quindici anni. Dentro di me mi sentivo gelata, ma non dissi niente, speravo solo che terminasse al più presto tutto”.

Marsella non fece firmare niente prima della visita alla minorenne, un aspetto emerso con le domande del pubblico ministero. Anche La sorella frequentava la palestra di Marsella: “Però di questo episodio non l’ho raccontato a nessuno, neanche a mia madre che mi aspettava fuori dalla stanzino. Ho deciso di dire tutto quando la Guardia di Finanza ha chiamato mia sorella per testimoniare. È lì che mi è stato chiesto se avevo subito qualcosa e ho raccontato tutto perché non mi sono sentita più sola. Ho raccontato anche a mia sorella tramite un messaggio audio perché all’epoca mi trovato in America per motivi di studio e le ho spiegato come mi era sentita, solo dopo che lei aveva sporto denuncia. A raccontare mi sono sentita a disagio”.

Dopo la seconda visita, la ragazza non continuò a frequentare la palestra. Nello stesso periodo, la ragazza accettò di lavorare al ristorante di Marsella ubicato a Gaeta: “Ho iniziato a giugno 2022 e poi ho smesso a luglio. Non mi hanno più chiamato a lavorare e quindi non ho più lavorato lì. La seconda visita avvenne dopo che andai via dal ristorante”.

Il pubblico ministero chiede alla ragazza di alcune chat Whatsapp in cui interloquiva con Marsella: “Gli chiedevo un passaggio per andare a lavorare”. L’8 agosto 2022 risulta un messaggio della ragazza in cui spiega a Marsella che non sarebbe più andata a lavorare nel ristorante: un passaggio cruciale che, secondo i ricordi della ragazza, sarebbe avvenuto negli stessi giorni della famigerata seconda visita. Dopodiché fu contattata da un collaboratore del ristorante tramite messaggi: “Capii che era collegato a ciò che era avvenuto nel centro di Marsella. Fui turbata. Faccio fatica a pronunciare il suo nome”.

Interrogata dall’avvocato difensore Macari, la ragazza non riesce a individuare con precisione la data della seconda visita, assicurando, però, che ad agosto la palestra fosse aperta.

La seconda testimone è la sorella maggiore, cioè colei che ha denunciato alla Guardia di Finanza i comportamenti di Marsella. La ragazza è visibilmente emozionata. “Iniziai a frequentare la palestra perché ho alcuni problemi alla schiena, tra cui un’ernia. A febbraio 2022 andai per la prima volta in palestra e Biagio Marsella mi diede un appuntamento per fare la prima visita. Venni ricevuta in una stanza a parte. Dentro c’era un lettino e uno specchio. Marsella era solo e la prima cosa che ho notato è che lui ha chiuso la porta a chiave. Mi fece spogliare e rimasi con i leggings, poi mi fece togliere il reggiseno perché non riusciva a vedere la colonna vertebrale. Mi fa piegare in avanti per vedere le problematiche della mia schiena. Mi sono molto irrigidita e imbarazzata, non mi aspettavo una cosa simile, ma sapevo che era un medico e mi sono affidata a lui. Pensavo che era un medico perché vedevo certificati e lauree appese nella palestra. Lui si nominava come fisioterapista. Quando mi ha fatto piegare, non successe niente perché lui ha percepito la mia rigidità poiché mi sono coperta il seno. Ha cercato di farmi capire che per iniziare il mio percorso di fisioterapia doveva prendere le misure del mio corpo, con un metro. Ha preso le misure nell’interno coscia, nel torace e sopra e sotto il seno”.

“Misurandomi l’interno coscia è arrivato quasi all’inguine. Invece, mentre mi misurava il seno, mi ha strusciato sotto il seno. La misurazione è stata compiuta anche sotto il gluteo”. La ragazza fece ginnastica posturale da febbraio 2022 a novembre del 2022, seguita dal personal trainer Marsella: “In quegli esercizi, sentivo il suo corpo. Lui mi spingeva sulle gambe, come se si buttasse su di me, premendomi sulle parti intime. Ero per terra, pancia in su, con le ginocchia sul petto. In quelle occasioni ho sentito premere il suo organo genitale. L’esercizio avveniva in palestra. In quei momenti io non dicevo niente, perché pensavo che fosse un medico, una persona competente”.

La ragazza è costretta a entrare nei particolari: “In una occasione, ho pensato che Marsella fosse eccitato. Non ho sentito bene se avesse una erezione. Schiacciandomi sopra di me, si è spinto addosso: è durato qualche minuto”.

In una occasione, ossia durante la visita in cui si tolse il reggiseno, la ragazza ricorda che gli disse di fermarsi e che comunque erano sempre soli in palestra: “Dissi di fermarsi a fare le misurazioni. Quando ho sentito invadere la mia sfera, cioè quando mi ha toccato seno e glutei e ho detto basta: gli dissi di non toccarmi più i capezzoli. Lo faceva non a man aperta”. Non solo gesti: “Ho percepito anche il suo tono e il suo respiro sul collo. Me lo sono sentito molto vicino a me, era un tono basso, parlava sottovoce. Mi stava addosso”.

Durante le visite (quattro in totale), la ragazza non si chiedeva se le posizioni fossero giuste: “Ma io mi affidavo a lui. Nelle ultime due visite, non fece quello che aveva fatto nelle prime due. Io continuai ad andare in quella palestra perché era comoda con gli orari”. Ma se si era sentita violata nella sua intimità perché continuò ad andare, chiede il Tribunale? “Era solo per comodità”.

La ragazza conferma di non aver mai parlato della sorella di ciò che era accaduto: “Ci imbarazzavamo molto. Ne parlai alla Guardia di Finanza nel 2023. Mia sorella, che successivamente viveva all’estero, mi spiegò tramite audio cosa avesse subito. Percepivo che avesse subito qualcosa ma non voleva dirlo. Io se ancora ripenso a quelle visite mi dà fastidio.”.

L’avvocato Macari chiede alla ragazza perché ha atteso quasi dieci mesi per querelare Marsella, ossia a settembre 2023. “Avevo la mia attività. È solo quando vengo convocata dalla Finanza che mi sono sentita più sicura di poter parlare di quanto accaduto”. C’era, infatti, una indagine in corso nei confronti dell’attività di Marsella.

Il processo è stato aggiornato al prossimo 15 gennaio quando verranno ascoltati tutti i testimoni della pubblica accusa rimanenti, comprese le parti offese in un procedimento per esercizio abusivo della professione contestato all’imputato odierno.

LE INDAGINI – Come detto, questo processo nasce dalla riunione di due procedimenti penali. Al 29enne, nel primo procedimento penale che lo ha coinvolto, sono contestate cinque violenze sessuali, di cui una ai danni di una minorenne, oltreché all’esercizio della professione di fisioterapista ritenuto abusivo dalla Procura di Latina. L’ordinanza cautelare aveva disposto il sequestro preventivo della struttura dove ha sede la palestra “BM Wellness”, tra le più frequentate della città di Fondi, sequestro poi eseguito dai militari della Guardia di Finanza di Fondi.

Nelle more, l’Associazione sportiva aveva cambiato integralmente il proprio assetto societario, con le dimissioni del precedente direttivo e l’ingresso di nuovi soci, tra cui un nuovo presidente. Proprio il nuovo presidente aveva deciso, tramite l’avvocato difensore Matteo Macari, di depositare istanza di dissequestro dell’immobile dove ha sede la palestra, ad eccezione di uno stanzino. Lo stesso pubblico ministero Marco Giancristofaro, titolare delle indagini, dopo un primo rigetto, aveva ritenuto di disporre il dissequestro della struttura sportiva.

Nell’indagine emerse che le condotte, secondo gli inquirenti, sarebbero avvenute, in diverse occasioni, durante la somministrazione di asseriti trattamenti di “fisioterapia, crioterapia e pressoterapia”, senza consenso e facendo leva sulle fragilità psicologiche e fisiche delle donne e carpendone la fiducia. Marsella era accusato di aver commesso atti di violenza sessuale in danno di più donne, tra cui una minorenne, e di esercitare abusivamente la professione di fisioterapista. L’uomo, peraltro, è noto per essere anche personal trainer di molti vip a Roma, tra cui la soubrette Francesca Cipriani, e in altri centri, così come da lui mostrato soprattutto sui social.

Le vittime dei comportamenti del falso fisioterapista sarebbero state attirate così da spiegare loro quali pose assumere durante le visite che si svolgevano all’interno delle stanze che si trovano nella palestra. Le donne, in base alle accuse della Procura, venivano fatte entrare e, con la scusa della falsa fisioterapia, palpeggiate e molestate. Dapprincipio, nessuna di loro ha denunciato il predatore sessuale, dopodiché, con l’aiuto di un consulente tecnico nominato dalla Procura, le vittime hanno preso coraggio e alcune di loro hanno formalmente denunciato i comportamenti dell’uomo.

Ad autunno 2024, Biagio Marsella è stato raggiunto da una nuova misura di arresti domiciliari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario. Marsella è accusato anche stavolta di violenza sessuale. La nuova misura di arresti domiciliari scaturisce dalla escussione di due ragazze considerate vittime di Marsella. In un caso, il 29enne di Fondi, originario di Gaeta, avrebbe palpeggiato nelle parti intime e sul didietro la sorella maggiore, dopo averle fatto abbassare i leggings, durante un esercizio di ginnastica posturale.

In un altro caso, la vittima è la sorella minorenne ascoltata dagli investigatori alla presenza della psicologa nominata dalla magistratura. La ragazza accusa Marsella di averla fatta rimanere con lui dentro una stanza con la porta chiusa, creandole imbarazzo, per poi, dopo essersi piegata in avanti davanti a lui, toccarla su un gluteo.

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