VIOLENZA SULLE DONNE, NOI MODERATI: “LA SIFDA È PER LA PARITÀ NEL TERRITORIO PONTINO”

Dal contrasto al part‑time involontario al sostegno all’imprenditoria femminile, per una società più equa

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Noi Moderati Donne richiama l’attenzione su un tema cruciale: la violenza non nasce solo dagli atti estremi, ma affonda le radici nelle disuguaglianze quotidiane. Divario salariale, part‑time involontario, stereotipi educativi e carenza di servizi di welfare sono fattori che limitano l’autonomia femminile e, di conseguenza, aumentano la vulnerabilità delle donne. Promuovere parità di genere, sostegno all’occupazione e valorizzazione del capitale umano femminile significa costruire un argine concreto contro la violenza e aprire la strada a una società più equa e sicura per tutte.

Un bilancio, quello che emerge dall’analisi sul ruolo delle donne nel territorio pontino negli ultimi anni, che profila un quadro in evoluzione. Un percorso di crescita, segnato da conquiste significative, ma anche da permanenze di criticità culturali e strutturali che resistono, delineando una traiettoria di sviluppo in cui la piena parità di genere appare sia come obiettivo fondamentale che come leva strategica per il futuro di tutta la realtà pontina. 

A delinearlo è Rossella Serao, delegata provinciale Noi Moderati Donne, esperta di politiche di genere, membro del tavolo nazionale di lavoro contro i femminicidi e la violenza di genere.

Le giovani studentesse della provincia stanno dimostrando talento e determinazione, pur essendo ancora leggermente al di sotto del tasso di laureati e anche in merito alla scelta delle discipline STEM (scienze, tecnologia ingegneria e matematica), con una persistenza di stereotipi nella scelta degli indirizzi di studio. 

La partecipazione femminile al mondo del lavoro è il racconto di una forbice retributiva che persiste, segno di una disparità di trattamento inaccettabile, e di un part-time involontario maggiore per quanto riguarda le donne. Molte lavoratrici si ritrovano confinate in un part-time non desiderato, spesso l’unica soluzione per conciliare tempi di vita e di lavoro in assenza di un welfare adeguato. 

I settori prevalenti di impiego restano ancora quelli del commercio, del servizio alla persona e quello turistico. Il diritto alla salute vede le donne più attente alla prevenzione, con una copertura di screening femminile medio alta. Anche la partecipazione alla vita politica ha iniziato a seguire un lento ma comunque costante avanzamento.ù

“I dati che emergono – commenta la dott.ssa Rossella Serao – comunicano un quadro di transizione in crescita ma incompiuta. Le donne pontine hanno dimostrato di possedere tutte le competenze, la resilienza e la voglia di protagonismo per trainare lo sviluppo del territorio. La sfida non deve essere sulle spalle delle donne, ma sulla capacità condivisa della politica, delle istituzioni e del mondo economico, secondo i principi non delle quote numeriche ma dell’equità e delle competenze. Il futuro che si delinea per i prossimi anni dipenderà dalle scelte di oggi. Servono asili nido e servizi per le famiglie, misure concrete per la conciliazione e un deciso sostegno alle donne che vogliono fare impresa e politica. Quando le donne stanno bene e possono realizzarsi, l’intera società avanza. È importante per questo – aggiunge ancora la dott.ssa Serao – rafforzare la rete tra imprenditrici e professioniste e non sottovalutare le disuguaglianze tra costa ed entroterra, evitare il rischio di femminilizzazione della povertà con politiche Integrate di welfare locale; introdurre programmi obbligatori di educazione alla parità e contro gli stereotipi di genere a partire dalla scuola dell’infanzia. Il capitale umano femminile è una risorsa straordinaria ma non ancora pienamente valorizzata. La partecipazione femminile al mondo del lavoro è tra i maggiori strumenti di contrasto alla violenza di genere. La sostenibilità del ruolo delle donne è il vero volano per lo sviluppo futuro dell’intero territorio pontino e i prossimi saranno decisivi. La sfida è innescare un cambiamento culturale profondo che consenta a ogni donna, bambina, ragazza e adulta, di esprimere liberamente il proprio potenziale, contribuendo a costruire una provincia di Latina ancora più equa e prospera”.

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