VIOLENZA DI GENERE, MULÈ (FDI): “IL NOSTRO IMPEGNO PIÙ FORTE DOPO IL 25 NOVEMBRE”

Simona Mulé
Simona Mulé

Mulé (Fratelli d’Italia: “Dopo il 25 novembre: rafforzare il nostro impegno contro la violenza di genere. Davanti ad una crescente disgregazione sociale, l’emergenza educativa è una priorità non più rinviabile”

“La Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne è passata, ma la necessità di agire resta più che mai urgente. I dati del 2024 parlano chiaro: nei primi dieci mesi dell’anno, 96 donne hanno perso la vita, di cui 82 in contesti familiari e 51 per mano di partner o ex partner. A questi numeri si aggiungono oltre 8.500 denunce per stalking e 12.400 casi di maltrattamenti domestici, segnalando un fenomeno che, nonostante un lieve calo rispetto al 2023,  – mentre aumentano a quasi il 60% in più le chiamate ai numeri anti violenza- rimane drammaticamente radicato nella società.

Sono allarmanti anche i dati della Provincia di Latina forniti dalla Questura: di fronte a queste cifre, emerge l’urgenza di un cambiamento culturale profondo, che non si limiti a celebrare ricorrenze ma operi quotidianamente per contrastare la violenza e promuovere il rispetto reciproco. È fondamentale coinvolgere i giovani, sensibilizzarli sul valore delle differenze e sull’importanza di una convivenza basata sul rispetto e sull’uguaglianza.

In questa prospettiva, il Comune di Latina ribadisce il proprio impegno affermato con la mozione “Latina città delle donne” che ha visto nascere il Premio “Educare al Rispetto per la parità e la prevenzione della violenza di genere”; un progetto che mira a sostenere scuole, associazioni e famiglie nel creare percorsi educativi che valorizzino il merito e contrastino ogni forma di discriminazione. Il premio rappresenta infatti una tappa significativa di un programma più ampio, volto a costruire una rete di prevenzione e supporto che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine e comunità locali, che vede progettualità nelle scuole e che rafforza gli strumenti di partecipazione giovanile.

La giornata del 25 novembre ci ricorda che questa non è una battaglia di un solo giorno, ma che per sperare di ridurre le disuguaglianze e prevenire ulteriori violenze, è necessario un impegno costante e collettivo; proseguire su questa strada significa investire in una cultura del rispetto e della consapevolezza affinché ogni cittadino diventi parte attiva nella costruzione di una società libera da abusi e discriminazioni. Il cambiamento comincia oggi, con azioni concrete e condivise superando anche modelli culturali distorti che spesso amplificano gli stereotipi di genere e narrazioni tossiche che legittimano comportamenti violenti o discriminatori.

Questa infatti non è una battaglia ideologica, ma un impegno comune per riaffermare il valore del merito e delle differenze,  per costruire una rete che dia sostegno e sicurezza, agendo non solo nella repressione ma soprattutto nella prevenzione.

I recenti episodi di cronaca, caratterizzati da giovani coinvolti in atti di violenza, rappresentano un sintomo evidente di una crisi educativa e culturale profonda.
Un’ emergenza che non riguarda solo la difficoltà ad affermarsi dei modelli positivi, ma anche un vulnus nei percorsi educativi, incapaci di trasmettere valori come il rispetto reciproco, l’empatia e la responsabilità sociale, il sostegno alle fragilità. I dati sulla violenza di genere e le testimonianze delle vittime ci parlano non solo di cortocircuiti nel sistema giudiziario o di protezione, ma anche di una società che fatica a prevenire, educare e sensibilizzare sin dalla giovane età.

Davanti ad una crescente disgregazione sociale, l’ emergenza educativa è una priorità non più rinviabile che richiede un approccio sistemico e continuo e per rispondere a questa crisi, la politica ha il dovere di agire con coraggio, superando divisioni ideologiche, intervenendo con un piano organico che metta l’educazione al centro delle proprie politiche sociali e culturali”.

Così, in una nota, la consigliera comunale di Fratelli d’Italia Latina, Simona Mulè.

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