VIOLENTATA ALLA FESTA DI HALLOWEEN DOPO IL “BEER PONG”: CONDANNATO GIOVANE DI LATINA

Una festa di Halloween tra alcol e “beer pong” finisce con la violenza sessuale: processato un giovane di 22 anni

È stato giudicato col rito abbreviato il 22enne di Latina, G. P. (le sue iniziali), difeso dall’avvocato Silvia Siciliano, accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di una ragazza di 21 anni. All’epoca dei fatti, avvenuti a Latina, nella notte del 31 ottobre 2021, i due giovani aveva rispettivamente 18 anni, lui, e 17 anni, lei.

Secondo l’allora Procuratore Aggiunto di Latina, Carlo Lasperanza, che portò avanti le indagini, il giovane avrebbe approfittato dell’ubriachezza della ragazza e, come si legge nel capo di imputazione, “sdraiandosi accanto a lei, le toccava il seno, il sedere e le parti intime, in assenza di un valido consenso e anche in presenza di segni che palesavano il rifiuto”. Un comportamento che avrebbe indotto la ragazza a “subire atti sessuali”, tanto che il 22enne era accusato di aver abusato della sua condizione di “inferiorità fisica e psichica”.

Un violenza sessuale con una doppia aggravate: la minore età della vittima e l’abuso di alcol che aveva portato la ragazza a non essere pienamente in forma.

Il contesto era quello di una festa di Halloween in una villa di Latina. Giovani della Latina bene tutti riuniti sotto lo stesso tetto per festeggiare la festa mutuata dal mondo anglosassone. Il preteso del divertimento e un gioco, quello del “beer pong”: due squadre che si fronteggiano a lanciare una pallina di ping pong dentro un bicchiere, chi fa centro costringe tutti i componenti dell’altra squadra a bere uno shot di alcol. Pallina dopo pallina, si beve sempre di più e la sbornia è assicurata.

Solo che dopo l’ubriacatura, secondo l’accusa rappresentata oggi dal pubblico ministero, Giuseppe Miliano, il ragazzo, durante la notte, avrebbe provato per ben due volte ad abusare della quasi coetanea, ancora minorenne. Il primo tentativo alle 2 di notte, il secondo all’alba. Una violenza che si sarebbe consumata dentro la villa in uno dei materassi su cui i giovani dormivano. Dopo la festa, infatti, molti dei partecipanti alla festa avevano deciso di rimanere a dormire nella villa.

Il pubblico ministero ha chiesto per il giovane la pena di 4 anni di reclusione. Nonostante l’arringa difensiva dell’avvocato che ha chiesto l’assoluzione, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, ha condannato il giovane a 4 anni e l’interdizione dai pubblici uffici, disponendo il risarcimento per la vittima, difesa dall’avvocato Gigliola Turrini e costituitasi parte civile.

Peraltro, la giovane, dopo quella notte angosciante, si confidò anche con alcuni amici, temendo di non essere creduta. Alla fine, dopo un mese e mezzo dai fatti, la ragazza, di sua sponte, decise di denunciare tutto all’autorità giudiziaria, iniziando anche un percorso psicologico doloroso che l’ha portata ad affrontare un trauma.

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