VILLA DI SPERLONGA: DIVENTA DEFINITIVA LA CONFISCA PER IL CREATORE DELLE ECOMAFIE CIPRIANO CHIANESE

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CIpriano Chianese

La Cassazione conferma la confisca della villa di Sperlonga un tempo di proprietà del noto avvocato Cipriano Chianese, il 73enne definito l’ideatore delle “ecomafie” per il clan dei Casalesi.

Il provvedimento della Cassazione, disposto su ricorso degli avvocati Emilio Martino e Giuseppe Stellato, difensori di Chianese, si riferisce alla conferma di quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Napoli che, con un decreto datato 23 maggio 2023, aveva sì revocato la confisca di quattro autovetture, ma nel resto confermato il decreto del 7 marzo 2012 con cui il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva applicato a Cipriano Chianese la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza in quanto ritenuto portatore di pericolosità qualificata e la confisca per una quota del 40% della villa di Sperlonga intestata alla moglie Filomena Menale.

I giudici della Suprema Corte hanno ritenuto corretto il provvedimento dell’Appello di Napoli, basato sulla sentenza, diventata irrevocabile nel 2021, in cui il 73enne è stato cristallizzato come appartenente al clan dei Casalesi.

Per quanto riguarda la villa a Sperlonga, per la Cassazione è solo formalmente intestata alla coniuge Menale, 73enne, originaria di Teverola. In realtà, il complesso è riconducibile in tutto e per tutto a Chianese. Gli avvocati difensori, nel ricorso, avevano sostenuto che la villa era stata acquistata nel 1982 in contanti dalla donna e che quest’ultima avrebbe avuto i redditi anche per affrontare le successive modifiche alla casa. Una versione dei fatti che per la Cassazione non è credibile, tanto da aver rigettato il ricorso presentato da Chianese e moglie.

Tre anni fa, come noto, Chianese è stato condannato, con sentenza passato in giudicato, a 18 anni di reclusione per associazione mafiosa.

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