“I Consiglieri Comunali di Minoranza, in risposta alle due diffide trasmesse da Luigi Civitella, per il tramite del suo avvocato, alla Consigliera Germana Silvi, con la paventata accusa di aver violato il proprio diritto alla privacy, per aver trasmesso agli altri Consiglieri Comunali, la sentenza penale riferita all’abuso edilizio in Cori, zona artigianale, replicano quanto segue.
Nell’ambito delle Nostre prerogative, abbiamo richiesto, con regolare accesso agli atti ai sensi dell’art. 43, comma 2, del D.lgs. n. 267/2000, la documentazione relativa ai procedimenti, penale e amministrativo, relativi all’abuso edilizio nel quale è coinvolto direttamente il sig. Luigi Civitella, coniuge della Presidente del Consiglio Comunale di Cori.
La responsabile dell’Area VI Urbanistica del Comune di Cori ha trasmesso ai Consiglieri di Minoranza la documentazione richiesta, in particolare la Sentenza n. 1375 del 5 giugno 2025 emessa dal Tribunale di Latina – Sezione Penale a conclusione del giudizio di primo grado.
Dalla lettura di tale documentazione, sono emersi, a nostro avviso, rilevanti comportamenti irregolari agiti dagli Uffici Comunali, come evidenziato anche nell’Ordinanza del TAR Lazio – Sezione di Latina N. 747 del 25.09.2025, emessa nel giudizio di opposizione all’Ordinanza di demolizione del suddetto immobile.
E proprio in virtù delle nostre funzioni di verifica e controllo, abbiamo ritenuto opportuno e doveroso informare anche tutti i colleghi Consiglieri Comunali, delle nostre considerazioni, allegando la Sentenza penale e l’Ordinanza del TAR.
Entrambe le nostre azioni sono state assolutamente consone e rispettose delle norme e della privacy del signor Civitella, considerato che i Consiglieri Comunali sono tenuti al segreto d’ufficio.
Pertanto, nel caso specifico, non si può configurare alcun abuso nell’ostensione di atti, essendo questi ultimi inviati solo ed esclusivamente ai Consiglieri, tenuti al segreto d’ufficio.
Sembrerebbe che il signor Civitella, rispetto alle affermazioni e rivendicazioni diffuse persino agli organi di stampa, Voglia intimidire la minoranza, utilizzando norme che non trovano applicazione riguardo le azioni dei Consiglieri stessi, tanto meno nel caso specifico, viste le adeguate motivazioni contenute nella missiva indirizzata ai Consiglieri Comunali e il fine evidenziato di tutelare la Pubblica Amministrazione a fronte di comportamenti che palesano la tutela di un interesse privato anziché il primario interesse pubblico.
La stessa affermazione divulgata a mezzo stampa, con la quale il Civitella afferma di aver ottenuto dalla moglie, Consigliere Comunale nonché Presidente del Consiglio stesso, le informazioni sulle comunicazioni riservate ai Consiglieri Comunali, con la giustificazione del rapporto di coniugio, evidenzia la assoluta distorsione delle norme in tema di privacy. La norma infatti prevede la non applicabilità delle misure di protezione della privacy nell’ambito familiare solo per questioni afferenti la sfera privata e non per gli atti pubblici.
Anche sulla lamentata pubblicazione di comunicati stampa che hanno reso nota la sentenza penale che, pur prescrivendo il reato penale, ordinava la confisca dei beni, ci corre l’obbligo di precisare che il procedimento penale di che trattasi è un procedimento pubblico, conclusosi con sentenza datata 5 giugno c.a., e la relativa notizia apparsa sugli organi di stampa risale al 6 giugno scorso, vale a dire ben prima che i Consiglieri di Minoranza avessero accesso a tale informazione.
Non comprendiamo il perché il sig. Civitella abbia rivolto le due diffide nei soli confronti della Consigliera Germana Silvi, individuandola come la sola responsabile delle presunte violazioni addebitatele, considerato che la lettera ai Consiglieri di Maggioranza con l’allegata la sentenza è stata spedita a firma di ben cinque Consiglieri.
Appare evidente che il sig. Civitella si scagli contro la Consigliera Silvi, proprio per la Sua professione, confondendo strumentalmente l’attività di Avvocato svolta nel privato, con il proprio ruolo di Consigliere, in ragione del quale ha agito unitamente con gli altri colleghi al fine esclusivo di porre l’attenzione sulla grave commistione di interesse privati e pubblici nella gestione della macchina amministrativa.
La Consigliera Germana Silvi ha proceduto a replicare alla prima diffida ricevuta, in data 9 ottobre c.m. ribadendo la legittimità dei Consiglieri Comunali di accedere sia alla documentazione richiesta e sia di metterla a disposizione dei Propri colleghi, Tutti tenuti al segreto d’ufficio come prevede l’art. 43 del D. Lgs. N. 267/2000.
In data 18 ottobre c.m. la Consigliera Silvi riceve una seconda diffida nella quale si paventa persino un’azione di risarcimento danni.
Pertanto, i sottoscritti Consiglieri, nel ribadire l’assoluta legittimità del proprio operato, rimarcano, a conferma di quanto finora ipotizzato, l’ingerenza dell’interesse privato del sig. Civitella e la posizione della coniuge Presidente del Consiglio e per tale ragione richiederanno il parere di legittimità al Garante della Privacy.
Così, in una nota, i consiglieri Comunali di Cori Germana Silvi, Aristide Proietti, Evaristo Silvi, David Mariani e Tommaso Cherubini.