VENTOTENE: A GIUDIZIO IL COMMISSARIO PER IL RECUPERO DEL CARCERE DI SANTO STEFANO

VENTOTENE

Conclusa l’indagine a carico del Commissario per il recupero del carcere di Santo Stefano: l’ex generale della Guardia di Finanza Giovanni Maria Macioce nominato dal Governo Meloni

Dovrà comparire insieme ad altre indagati davanti al giudice monocratico del Tribunale di Cassino, Martina Di Fonzo, l’ex generale della Guardia di Finanza nominato dal governo di centrodestra a febbraio scorso come Commissario per il recupero del carcere di Santo Stefano. Il processo a carico di Giovanni Maria Macioce, l’ex vice sindaco di Ventotene Modesto Sportiello e dei figli di quest’ultimo, Luigi (attuale consigliere comunale a Ventotene) e Ercolino, inizierà il prossimo 22 maggio 2024.

Macioce, 75 anni, originario di Sora, era finito al centro delle polemiche perché investito da una denuncia di una privata cittadina che lo ha posto al centro di una circostanza insieme all’esponente politico dell’isola di Ventotene, Modesto Sportiello.

Secondo la denuncia e la successiva indagine della Guardia di Finanza di Formia, per cui ora il Procuratore di Cassino Luciano D’Emmanuele chiede la citazione diretta in giudizio, i due avrebbero proceduto a realizzare un’abitazione in quella che era una grotta in località Calanone, sottoposta a vincoli paesaggistici e idrogeologici, oltreché ad aver agito insieme per la compravendita di alcuni magazzini adibiti ad abitazioni (secondo l’esposto, Sportiello e Macioce risulterebbero persino residenti nella stessa locazione). Indagato per abuso edilizio, lo stesso Macioce, delegato del sindaco Carmine Caputo per l’Area Marina Protetta e Riserva Naturale Statale delle isole di Ventotene e Santo Stefano, aveva preannunciato l’incarico di commissario con una nota al primo cittadino.

I quattro imputati dovranno rispondere di falso in atto pubblico e dichiarazioni mendaci, per fatti che si sarebbero verificati a novembre 2021 davanti a un notaio di Sora, considerato dalla Procura parte offesa in quanto tratto in inganno.

Secondo gli inquirenti, la compravendita ha previsto il passaggio di tre unità immobiliari tramite una scrittura privata. Passaggi che si sono dipanati dal 2010 fino al 2021 e che hanno riguardato Sportiello, Macioce e i figli in tre diverse fasi per importi che si aggirano sui 75mila euro totali.

La carica di Macioce a Commissario di Santo Stefano potrebbe vacillare, ancorché ad oggi non risulta ratificata dal Presidente della Repubblica.

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