VARIANTE MOL: IL RIMPALLO TRA PRIVATO E COMUNE SUL PERMESSO A COSTRUIRE

Il complesso del Mol di Latina
Il complesso del Mol di Latina

Variante Mol, tra bilanci non votati e stalli amministrativi, emerge l’ennesimo conflitto tra privati e Comune di Latina

L’amministrazione comunale di Latina, come noto, non riesce ancora a determinare, anche in via preventiva, il calcolo del contributo ordinario e straordinario rispetto alla cosiddetta variante Mol, vale a dire il progetto di interventi edilizi di riqualificazione, ristrutturazione, cambio destinazione d’uso e ampliamento del Mercato Ortofrutticolo di Latina (M.O.L.).

Il mercato ortofrutticolo di Latina, infatti, che è stata commissariato fino a luglio scorso, è di fatto ancora sottoposto ad una vigilanza di bilancio. Al momento, però, l’unico vertice riconoscibile è il collegio sindacale, lasciato in eredità dalla Commissaria ministeriale Sara Agostini. Risulta, però, non ancora approvato il bilancio 20-23 e sono sconosciuti gli oneri di ripartizione; al contempo, il collegio sindacale nominato dal Ministero pone peraltro ulteriori quesiti per verificare la situazione.

Lo scorso novembre, uno dei soci della cooperativa Mol ha inviato al direttore generale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, un’istanza per il calcolo del contributo straordinario di urbanizzazione e del contributo concessori relativo ad interventi di riqualificazione, ristrutturazione, cambio di destinazione d’uso e ampliamento del Mercato ubicato sulla Strada 156 Monti Lepini.. Per l’appunto, la cosiddetta variante Mol che comporta una modifica al vigente Piano Regolatore consistente nella realizzazione di alcune nuove strutture edilizie. A febbraio, invece, era stato il dirigente del Comune di Latina (area Gare e Contratti), Angelica Vagnozzi, a dichiarare, tramite una nota, che il calcolo di tutti gli oneri e contributi dovuti potranno essere determini solo nell’ambito dell’iter di rilascio del permesso a costruire che, ricordava il socio del Mol, non è stato ancora avviato.

È proprio su questo punto che si gioca ancora la credibilità amministrativa del Comune di Latina o degli operatori del Mol. Dipende dai punti di vista, ecco perché.

Innanzitutto, di sicuro c’è che, grazie alla richiesta pervenuta al Comune dalla società Orto srl, uno degli operatori del Mol, esiste un certificato del Servizio Urbanistica del Comune di Latina. Tale atto comprova che l’area del Mol, dopo la discussa variante votata all’ultima seduta dal Consiglio comunale, a maggioranza centrosinistra, il 30 settembre 2021, è stata trasformata in “servizi generali”. Parte dell’area è destinata a “aree verdi/parcheggi”, “area fondiaria” e zona “H-Rurale”. I “servizi generali” comportano maggiore IMU per i soci che, però, non è ancora chiaro se abbiano presentato l’istanza per ottenere un permesso a costruire.

I tecnici di due operatori sostengono che sì l’istanza è stata presentata. Dal Comune, invece, pare che sia pervenuta una richiesta di convenzione urbanistica. Tuttavia, c’è un terzo scenario: avrebbe dovuto essere il Comune di Latina, in forza della variante approvata dall’assise nel 2021, a sollecitare il Mol a presentare istanza di permesso a costruire per dare concretezza alla variante e, a cascata, arrivare al calcolo dell’ormai famigerato calcolo del contributo ordinario e straordinario.

In questo mare di indefinitezza e scarsa chiarezza, non manca chi sventola esposti alla Corte dei Conti contro il Comune di Latina e buchi di natura tributaria contro l’amministrazione del Mol che ancora non approva il bilancio e che rimane in un regime di commissariamento di fatto.

A latere di questa ingarbugliata vicenda, spunta pure il fatto che l’architetto indicato nel 2019 dall’allora legale rappresentante del Mol, Paolo Ghedin, per redigere il rapporto preliminare di Vas (Valutazione ambientale strategica), propedeutica per il “Progetto di riqualificazione, ristrutturazione, cambio di destinazione d’uso e ampliamento”, è stato, due anni dopo, consulente per un anno all’Ufficio di Piano del Comune di Latina. Un ruolo in ambito urbanistico arrivato dopo aver redatto un atto per un privato: non proprio un conflitto d’interessi, forse un conflitto d’interessi postdatato.

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