Inquinamento a Valle Sica, il Partito Democratico di Sperlonga: “L’Amministrazione si rifiutò perfino di prendere visione della documentazione fotografica”
“La sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Latina nei confronti dell’Azienda Fatone, incaricata dal Comune di Sperlonga di gestire l’ex isola ecologica di Valle Sica, era fortemente attesa dagli abitanti della zona che per lungo tempo hanno dovuto subire le gravi condizioni di invivibilità determinate dalla inosservanza delle più elementari norme igieniche e di sicurezza con cui la piattaforma veniva utilizzata.
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La drammatica situazione era, del resto, ben nota a tutto il paese: chiunque si trovasse a passare nella zona, suo malgrado, veniva raggiunto dagli insopportabili miasmi che provenivano dalla piattaforma ecologica. Solo l’Amministrazione comunale di Sperlonga ha continuato per lungo tempo a ignorare il problema e a sostenere che la gestione del sito era assolutamente in linea con gli standard di legge. La difesa ad oltranza da parte del Comune della bontà della gestione dell’isola ecologica giunse fino al punto di leggere, nel corso di un consiglio comunale, un verbale di sopralluogo effettuato da alcuni dipendenti comunali nel quale si rappresentava un quadro idilliaco della situazione della piattaforma: una farsa raccapricciante, soprattutto perché recitata in presenza degli stessi cittadini che abitavano a ridosso dell’isola ecologica e che da tempo richiedevano un intervento risolutore da parte del Comune. Non solo, ma l’Amministrazione si rifiutò perfino di prendere visione della documentazione fotografica che comprovava lo stato di grave degrado in cui versava l’isola ecologica.
Solo dopo ripetute denunce e molteplici articoli di stampa l’Amministrazione comunale fu costretta a prendere provvedimenti, ma la chiusura e poi il sequestro giudiziario del sito ebbe la conseguenza di trasformare diverse aree pregiate del paese (zona lago Lungo, zona museo archeologico nazionale, zona campo sportivo), in surrogati di isole ecologiche, dove venivano effettuate le operazioni di travaso dei rifiuti, con relative immaginabili conseguenze.
Oggi l’area dell’ex isola ecologica è gestita direttamente dall’Amministrazione comunale, ma la situazione non sembra essere radicalmente cambiata: l’area è diventata deposito di materiali potenzialmente pericolosi. Anche a distanza si possono notare cataste di pneumatici che, non essendo adeguatamente stoccati e lasciati esposti agli agenti atmosferici, possono produrre sostanze tossiche e cancerogene che facilmente rischiano di essere trasportate dai venti e raggiungere anche aree limitrofe, inquinando l’aria, il terreno e provocando danni alla salute dei cittadini, soprattutto agricoltori, che abitano e lavorano nella zona.
C’è da augurarsi che la recente sentenza del Tribunale di Latina possa indurre l’Amministrazione comunale ad una gestione più attenta del sito e a ultimare il processo di bonifica che sembra procedere con ingiustificabile lentezza”.
Così, in una nota, Alessandro Zori per il Coordinamento Costituente Circolo Partito Democratico Sperlonga