Si è suicidato oggi, 15 dicembre, Otello De Castris, l’uomo che lo scorso 26 novembre aveva ucciso la moglie a Terracina
De Castris, 93enne, dopo la scarcerazione, era finito nella Rsa di Tivoli in cui era ricoverato. Il 93enne era accusato dell’omicidio aggravato della moglie Luisa Trombetta di 82 anni. L’uomo si trovava nella struttura di Tivoli, dove era nel regime di arresti domiciliari dopo aver strangolato e soffocato la moglie, il 26 novembre scorso, a Terracina. Fermato dai carabinieri il giorno successivo, era stato prima portato nel carcere di Latina.
Successivamente, dopo l’interrogatorio di convalida dell’arresto, in cui l’uomo si era avvalso di non rispondere, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, aveva disposto la scarcerazione del 93enne di Colleferro. All’uomo, era stata concessa la misura più lieve degli arresti domiciliari da scontare presso una struttura, per l’appunto a Tivoli
L’omicidio della moglie 82enne, Luisella Trombetta, era accaduto a 24 ore dalla Giornata contro la violenza sulle donne che si celebra ogni 25 novembre e che pure a Terracina ha trovato grande rispondenza.
I FATTI – Verso le ore 8,30 del 26 novembre, in via Giuseppe Di Vittorio numero 9, non lontano dal lungomare Circe, su richiesta pervenuta al 112 dalla figlia, non convivente, della coppia, i Carabinieri della Compagnia di Terracina, guidati dal maggiore Saverio Loiacono, e della Stazione di Terracina, diretti dal luogotenente Saverio Guida, sono intervenuti nell’abitazione al primo piano dei due anziani, rinvenendo nella stanza da letto, distesa sul pavimento, il corpo senza vita della donna, che presentava dei graffi al collo. La figlia che ha telefonato al numero d’emergenza era stata avvertita a sua volta dallo stesso padre, Otello De Castris, che le avrebbe detto di venire subito nell’appartamento di Terracina perché aveva commesso qualcosa di “brutto”.
Sul posto sono arrivate anche le ambulanze del 118, richiamando l’attenzione dei parenti della vittima e dei residenti del quartiere che hanno fatto la scoperta della tragedia di prima mattina. Sono stati eseguiti rilievi tecnici a cura di personale specializzato del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Latina, oltreché al sopralluogo da parte del pubblico ministero della Procura di Latina di turno, Simona Gentile.
Sulla base delle risultanze, l’uomo è stato dichiarato in stato di arresto. Sulla salma è stato eseguito l’esame autoptico disposto dall’Autorità Giudiziaria che ha nominato un medico legale dell’istituto di medicina legale dell’università romana di Tor Vergata, Gianluca Marella, arrivato sul posto anche nel giorno dell’omicidio. Le risultanze autoptiche ci saranno, ufficialmente, tra giorni ma sulle modalità dell’omicidio non appaiono molti dubbi: la donna è stata strangolata, per poi essere soffocata con un cuscino pressato in viso che non l’ha fatto più respirare.
Secondo quanto riportato dai vicini di casa, i due erano sempre andati d’accordo, benvoluti da tutti, eppure da qualche settimane stavano litigando sempre più spesso. Il fatto criminoso è avvenuto quindi al culmine dell’ennesima lite, mistero sulle cause. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa della coppia. Attraverso le loro testimonianze, le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire cosa sia accaduto all’interno dell’abitazione. L’uomo dichiarato in stato di arresto è stato interrogato, ma presentava uno stato confusionale.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Reparto Investigazioni Scientifiche hanno portato via anche i cuscini, segnale che le indagini sono aperte anche all’ipotesi del soffocamento. L’uomo, in un caso, avrebbe stretto al collo la moglie, nell’altro l’avrebbe uccisa non facendola più respirare.
La coppia, originaria di Colleferro, viveva in quella casa per le vacanze estive, ma stavolta aveva deciso di rimanere lì anche per i mesi autunnali per via di un’operazione subita dall’uomo il quale si muoveva con un deambulatore.