URLA, INSULTI E BOTTE IN CONSIGLIO COMUNALE: BELLINI E VALLETTA ARRIVANO ALLE MANI PER ABC

Raimondo Tiero
Raimondo Tiero

Insulti, parole forti e contatto fisico nel Consiglio Comunale di Latina: alla base della disputa tra Bellini (LBC) e Valletta (Lega) la discussione su Abc

Uno, Dario Bellini, consigliere comunale dell’opposizione di Latina Bene Comune, non ha accettato i riferimenti dell’altro, Vincenzo Valletta (Lega), all’indagine sugli appalti di ABC dove viene menzionato in alcune intercettazioni in qualità di assessore all’Ambiente (ruolo ricoperto da Bellini nella seconda amministrazione Coletta).

Ne è nata una discussione accesa durante il consiglio comunale odierno che ha impiegato tutto il pomeriggio per far sì che la maggioranza approvasse, seppur con l’uscita dall’aula del gruppo “Noi Moderati”, la “proposta di Deliberazione di Consiglio n. 22/2025 dell’11.3.2025 ad oggetto: “Gestione dei servizi di igiene dell’ambiente e del territorio comunale – convenzione Comune – ABC rep. n. 67651 del 02/07/2021 – modifica parziale art. 8 della convenzione a seguito aggiornamento PEF 2024-2025 – approvazione schema di atto aggiuntivo.

La tensione è arrivata alle stelle quando Valletta parlava e Bellini lo ha interrotto gridando, tra le urla di biasimo del Presidente del Consiglio Comunale, Raimondo Tiero che provava a far desistere i due così da far abbassare i toni.

Sembrava finita quando Valletta ha insultato Bellini: “Pezzo di m…a, non devi nominare mia moglie”. Tiero ha sospeso il consiglio e, nei corridoi del Comune, Valletta e Bellini, tra ulteriori urla e insulti, sono venuti al contatto fisico. Una degenerazione dello scontro politico che ha portato addirittura a chiamare il 118, dal momento che i due esponenti sono venuti alle mani.

Una giornata convulsa inframezzata anche da un principio di incendio nei giardini comunali, bloccato sul nascere dall’intervento dei Vigili del Fuoco. Ad ogni modo, nulla a che vedere con il fuoco di un’assise cittadina che, nel parlare di ABC, ha dato il peggio di sé.

“Quanto accaduto questa sera in Comune, a margine del Consiglio comunale, è gravissimo. Come Sindaco e come cittadina condanno fermamente ogni forma di violenza, verbale e fisica, da parte di tutti e a maggior ragione da parte di chi riveste una carica pubblica. Mi auguro che quanto accaduto non si verifichi mai più e seguano atti di responsabilità da parte di chi si è reso protagonista di tale incommentabile vicenda. Il confronto politico non dovrebbe mai scadere in attacchi di tipo personale, nè in gesti conseguenti”. È quanto dichiara il Sindaco di Latina Matilde Celentano a seguito della lite avvenuta questa sera in Comune.

Nel corso del dibattito, peraltro, non sono mancate “battute al vetriolo” (come ha definita la sua lo stesso consigliere comunale di “Noi Moderati”, Nicola Catani) tra esponenti della maggioranza. L’assenza dell’assessore all’Ambiente, Franco Addonizio, inoltre, è stato di più che un convitato di pietra: un segno tangibile della contrarietà del partito alla delibera in questione che, come è emerso, avrebbe avuto la contrarietà anche in casa del sindaco Celentano. A esprimerla il consulente giuridico della prima cittadina, Giacomo Mignano.

È stato Mauro Anzaloni, consigliere comunale di Forza Italia, a rincarare la dose contro “Noi Moderati”, a seguito delle polemiche degli ultimi giorni, laddove l’esponente azzurro aveva chiesto le dimissioni dell’assessore Addonizio per la mancata apertura dell’isola ecologica di Latina Scalo. “Non accetto di essere criticato da “Noi Moderati” che, a livello nazionale, ha lo 0, di consenso e nel locale, qui, a Latina, il 2%”. A rispondergli è stato Galardo in maniera morbida e Catani con una vera e propria stilettata: “Sono contento che Anzalone oggi sia rimasto, di solito segna la presenza, prende il gettone e va via”.

A Catani, ha risposto anche Valletta (Lega): “Non puoi permetterti di dire così ad Anzaloni. Devi invece dirgli grazie perché sono 25 anni che serve la città con la sua presenza in consiglio comunale”. Insomma, un botta e risposta da “non sa chi sono io” piuttosto referenziale che evidenza l’acredine massimo raggiunto tra alcuni esponenti di maggioranza. Un balcanizzazione che non fa prevedere nulla di buono per il sindaco Celentano alle prese con i problemi amministrativi di ABC e con una equilibrio del centrodestra da far venire la labirintite.

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