Atti persecutori e lesioni ad Aprilia: si è concluso il rito abbreviato nei confronti di un 33enne originario del Marocco
Era accusato di stalking e lesioni ai danni della ex compagna, il 33enne di nazionalità marocchina, difeso dagli avvocati Giovanni Tedesco e Alessia Vita. I fatti contestati sono stati commessi ad Aprilia. L’uomo doveva rispondere di diversi comportamenti violenti messi in atto nei confronti della compagna fino a tutto il 2024. Oggi, 3 novembre, in considerazione del mancato patteggiamento, il 33enne, A.S. (le sue iniziali), è stato condannato nel giudizio abbreviato alla pena di 2 anni di reclusione. A emettere la sentenza è stato il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, che ha concesso all’uomo la misura meno afflittiva dei domiciliari rispetto al carcere dove era tuttora detenuto.
Tra le accuse a suo carico quelle di aver colpito con calci sulla schiena la compagna di 36 anni e riempita di sputi, oltreché a minacce e insulti anche verso la madre di lei: “Vecchia di merda”.
Il 33enne, nel corso delle sue condotte, avrebbe anche utilizzato un rasoio con cui ha ferito la donna sulle braccia e altri parti del corpo. Non solo, perché l’uomo avrebbe utilizzato anche due diversi tipi di coltelli con cui ha ferito tramite fendenti la donna, colpendola sul ginocchio fino a farla sanguinare, per poi provocarle ferite alla mano e alla gamba. Un vero e proprio inferno tanto che la donna è stata trovata anche con altri tagli provocati dagli oggetti contundenti all’avambraccio.
Oltreché alle sofferenze fisiche, la donna avrebbe subito anche vessazioni psicologiche con insulti quali “infame” e “mi fai schifo”. Non pago, il 33enne avrebbe anche urinato su di lei in segno di disprezzo e, da ultimo, l’avrebbe colpita con violenza con un ventilatore.
Oggi, 3 novembre, la condanna e la scarcerazione contestuale per il 33enne marocchino.
