Urbanistica, M5S Latina: “Una delibera anomala e potenzialmente illegittima la n. 86, approvata sul filo del rasoio con soli 19 voti favorevoli nel Consiglio Comunale del 10 novembre”. Ciolfi (M5S): “Nello stesso atto si annulla un istituto e se ne approva uno del tutto diverso: per noi, impossibile votare un atto che appare una forzatura politica e limita la libertà di scelta”
L’annullamento della delibera sulla perequazione arriva con mesi di ritardo, mentre l’introduzione della compensazione appare come una scorciatoia per evitare di correggere gli errori: una scelta al ribasso che cancella quello che l’assessora Muzio aveva definito un “successo storico”.
“Come Movimento 5 Stelle riteniamo necessario chiarire la nostra posizione in merito al voto – o meglio, al non voto – espresso nella seduta del Consiglio comunale del 10 novembre, riguardante la delibera n. 86/2025. Con questo atto, l’Amministrazione Celentano ha annullato la delibera n. 43/2024, che introduceva la perequazione urbanistica, e contestualmente approvato una nuova disciplina basata esclusivamente sulla compensazione urbanistica.
A differenza di quanto riportato da un quotidiano locale, il Movimento 5 Stelle non ha votato contro: abbiamo scelto responsabilmente di uscire dall’aula, poiché la delibera presentava elementi di anomalia e potenziale illegittimità, tali da impedirci di esprimere un voto libero e coerente.
L’atto obbligava infatti i consiglieri a pronunciarsi con un unico voto su due istituti differenti: un errore di merito e di metodo.
La perequazione urbanistica e la compensazione urbanistica sono istituti distinti:
- la perequazione è uno strumento di pianificazione generale che consente di distribuire equamente diritti edificatori e oneri tra tutti i proprietari, garantendo trasparenza e giustizia urbanistica;
- la compensazione è invece un meccanismo attuativo di natura puntuale, che riconosce un credito edilizio a chi cede aree per finalità pubbliche, da utilizzare in altre zone.
Sono istituti diversi per finalità, ambito e valore giuridico.
Per questo motivo, a nostro avviso non è logicamente, e forse neanche giuridicamente, possibile annullare l’adozione della perequazione e approvare contestualmente la compensazione nello stesso atto deliberativo.
Una simile commistione potrebbe contrastare con i principi di unicità dell’oggetto e chiarezza dell’azione amministrativa, sanciti dal TUEL.
In sostanza, con un solo voto si è chiesto ai consiglieri di annullare un istituto e approvarne uno del tutto diverso: un’operazione concettualmente errata e potenzialmente illegittima.
Per questo, il Movimento 5 Stelle attende le necessarie verifiche da parte della Regione Lazio e degli organi competenti.
Questa anomalia è aggravata dalla procedura d’urgenza con cui l’atto è stato portato in Consiglio comunale.
L’urgenza era motivata dalla presunta imminenza di un’udienza al TAR – fissata, secondo la relazione introduttiva, per l’11 novembre – relativa a un ricorso sulla delibera 43/2024.
Ma già in apertura di seduta è emerso, che nessuna udienza era fissata per quella data, la Segretaria Generale a tutt’oggi dirigente ad interim dell’avvocatura non ha potuto dare risposte, evidenziando ancora una volta il grave vulnus della mancata dirigenza togata dell’avvocatura, ed è stata necessaria una lunga sospensione : grazie alla verifica con l’avvocatura comunale togata è stato chiarito che, la discussione si terrà il 13 novembre, e riguarda un procedimento diverso, promosso dalla stessa società immobiliare, ma riferito a un diniego di permesso di costruire, che comunque richiama la delibera 43.
Un vero incidente di percorso, che dimostra come la motivazione d’urgenza fosse infondata.
Ma sulla causa del 13 novembre è emerso un’altro fatto importante: il Comune, pur essendo parte diretta nel giudizio, non si è costituito in causa per difendere il proprio operato – ossia il diniego al permesso di costruire – nonostante le ripetute sollecitazioni dell’avvocatura comunale.
Un’inerzia inaccettabile, che ho denunciato in aula, invitando l’amministrazione ad intervenire immediatamente e a dare indirizzo agli uffici affinché trasmettano la documentazione necessaria per la costituzione in giudizio ancora possibile.
Tornando alla delibera 86, la sua stessa struttura mi ha impedito di esprimere un voto libero e trasparente.
Il mio voto sarebbe stato favorevole all’annullamento della delibera 43/2024 – bocciata dalla Regione per le criticità che io stessa avevo segnalato in sede di adozione, motivo per cui allora mi ero astenuta, pur condividendone il principio – ma contrario all’introduzione della compensazione, che rappresenta a mio avviso un passo indietro e potrebbe presentare a sua volta nuove criticità.
Forzare un voto unico su due questioni opposte è stata una scelta politicamente discutibile e amministrativamente scorretta.
Anche per questo il Movimento 5 Stelle ha scelto di uscire dall’aula, per non legittimare un iter che rischia di produrre nuovi errori e ulteriori contenziosi.
Ancora una volta, l’assessora Muzio conferma un approccio di facciata e privo di visione.
Invece di correggere la delibera precedente introducendo i correttivi richiesti dalla Regione, ha preferito cancellare la perequazione e sostituirla con la compensazione: un istituto limitato, discrezionale e tutt’altro che innovativo.
È l’ennesima dimostrazione di una gestione urbanisticamente miope, che rinuncia a una pianificazione di ampio respiro per tornare alle vecchie logiche del caso per caso e dell’intervento spot.
Lascia perplessi anche il voto favorevole del gruppo misto, che pure si dichiara all’opposizione.
Sia nel merito – perché le motivazioni addotte sono in evidente contrasto con la natura stessa della compensazione, che non ha nulla di pianificatorio – sia sul piano politico, poiché più che un voto nel merito appare come un voto di allineamento alla maggioranza, che lascia presagire una possibile ulteriore riperimetrazione dell’appartenenza politica della consigliera Fiore.
Il Movimento 5 Stelle ribadisce la propria posizione:
- a favore della perequazione, strumento di equità e trasparenza urbanistica;
- contrario alla compensazione, che riporta la città indietro di vent’anni.
Abbiamo scelto coerenza e chiarezza, uscendo dall’aula per non legittimare una delibera anomala e discutibile, che rischia di compromettere la credibilità dell’Amministrazione e l’interesse della città.
Latina merita una pianificazione vera, partecipata e trasparente, non scorciatoie tecniche né urbanistica di facciata”.
Così, in una nota, Maria Grazia Ciolfi, Capogruppo Consiliare M5S Latina.
