Il presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Latina Roberto Belvisi pronto a evidenziare che le zone R e L di Latina sono equipollenti alle zone B dei PRG
La Commissione ha approvato anche le delibere sul Print e la convenzione con l’Università per l’immobile sito in Viale XXVIII Dicembre.
Prima seduta della Commissione Urbanistica del 2024 con una novità nella storia dell’edilizia cittadina. Infatti nei punti all’ordine del giorno c’era la trattazione della bozza di Delibera per il riconoscimento della corrispondenza tra zone R e zona L alla zona territoriale omogenea B come indicata dal DM 1444/1968.
La commissione urbanistica, presieduta dal consigliere comunale Roberto Belvisi, ha dapprima riadattato e riapprovato le delibere sul Print e la convenzione con l’Univeristà: quindi nello specifico l’approvazione del testo delle“linee guida per la redazione dei Print ai fini della riqualificazione ambientale, urbanistica, edilizia e sociale” ex lege regionale del Lazio N.22/1997 e l’integrazione alla Convenzione Attuativa per la concessione in comodato d’uso all’Università degli Studi “La Sapienza”, dell’immobile sito in Viale XXVIII Dicembre per la realizzazione di spazi per attività di didattica e di ricerca.
“Ma soprattutto come Commissione abbiamo abbiamo cominciato a predisporre la bozza di Delibera per il riconoscimento della corrispondenza tra zone R e zona L alla zona territoriale omogenea B come indicata dal Decreto Ministeriale 1444/1968.Infatti,in quell’anno quando si redigeva il Piano regolatore generale delle città si teneva conto delle zone urbanistiche numerandole – ha sottolineato Roberto Belvisi-. A un numero ovviamente corrispondeva l’area: A centro storico, B fabbricati con centri abitati, C zona d’espansione con poche costruzioni, D zona industriale, E agricole, F servizi.
A Latina però per classificare le zone urbanistiche si adottarono anche la lettera R e la lettera L. E dato che oggi siamo impegnati nella rigenerazione urbana delle città, dobbiamo evidenziare che le nostre zone R (dalla 0 alla 9) e L in realtà corrispondono alla lettera B del decreto ministeriale 1444/68. Ebbene, dopo 30 anni di dibattiti e contenziosi abbiamo finalmente preso di petto questa situazione: ci siamo basati sullo storico di questa vicenda, ma anche di una variante approvata dalla Regione Lazio nel 2013, dove si riconosce che la zona L è equiparata alla zona omogenea B. Oggi la nostra volontà è quella di ribadire a chiare note che le zone R e L sono equipollenti alla B senza nessun dubbio. Abbiamo cominciato amministrativamente questo percorso e la nostra intenzione è di finalizzarlo rispetto alle esigenze del nostro territorio per condurlo a uno sviluppo omogeneo”.