Pontinia, ancora rifiuti sull’Ufente: le guardie segnalano tutto alla Procura
Le guardie ittiche volontarie Fipsas hanno individuato, nelle ultime ore, una nuova discarica abusiva lungo l’argine del fiume Ufente. Una quantità significativa di rifiuti ingombranti è stata abbandonata direttamente sull’argine, e parte del materiale è finita nel canale, con potenziali ripercussioni sull’ambiente e sull’ecosistema fluviale.
Tra i rifiuti rinvenuti figurano quadri, mobili, documenti cartacei e altri materiali domestici. Grazie alla presenza di documentazione all’interno dei rifiuti, le guardie hanno potuto raccogliere elementi utili a individuare i possibili responsabili. Tutto il materiale è stato fotografato, catalogato e trasmesso alla Procura della Repubblica, che procederà alle opportune verifiche e valuterà eventuali responsabilità.
Il fenomeno dell’abbandono illecito dei rifiuti, negli ultimi anni, ha registrato un preoccupante incremento nel territorio comunale di Pontinia. Le principali aree interessate comprendono: gli argini del fiume Ufente, spesso teatro di sversamenti di materiali ingombranti e pericolosi; le strade poderali e le vie di campagna, utilizzate di frequente per scarichi notturni; le zone periferiche prive di illuminazione, più esposte ad abbandoni ripetuti; le aree in prossimità dei canali consortili, dove la vegetazione fitta favorisce attività illecite.
Le tipologie di rifiuti più frequentemente rinvenute includono mobili, materassi, materiali da ristrutturazione, rifiuti elettronici, eternit, sacchi di indifferenziato e documenti provenienti da abitazioni o attività commerciali.
Le conseguenze ambientali e sanitarie risultano significative: contaminazione dei corsi d’acqua con rischio per fauna e flora; costi elevati di bonifica a carico della collettività; incremento del degrado urbano e ambientale; possibile diffusione di sostanze tossiche in caso di combustione dei rifiuti.
Le guardie ittiche rinnovano l’appello alla cittadinanza affinché collabori segnalando alle forze di polizia comportamenti sospetti e contribuendo alla protezione di un’area naturale già messa a dura prova.
