UNA BOMBA A MANO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE DENTRO IL SECCHIO DELL’ACQUA: CONDANNATO VENDITORE AMBULANTE

Nasconde dentro il magazzino una bomba a mano risalente alla Seconda Guerra Mondiale: 51enne condannato in primo grado

Stavano cercando monete e reperti archeologici i Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale e, invece, hanno trovato una bomba della Seconda Guerra Mondiale di fabbricazione inglese, all’interno di un secchio ricolmo d’acqua.

È quanto avvenuto nel 2019, ad Aprilia, quando i militari, nel corso delle loro ispezioni per ritrovare i reperti archeologici, si sono imbattuti in un venditore ambulante, oggi 51enne, che trovandosi di fronte i Carabinieri dichiarò di avere nel magazzino di casa una bomba degli anni Quaranta, utilizzata dagli inglesi nel corso del conflitto armato.

È in ragione di questo ritrovamento che l’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati per detenzione di arma da guerra. Una indagine che ha portato il 51enne, difeso dagli avvocati Valentina Leonardi e Ernesto Renzi, al processo odierno, dinanzi al primo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana.

Prima della sentenza, è stato ascoltato un testimone del pubblico ministero Giorgia Orlando. Si tratta di un militare del nucleo di tutela del patrimonio che ritrovò l’ordigno completamente inzuppato nel secchio dell’acqua. Il motivo lo ha spiegato il militare: l’acqua inibisce la potenzialità esplosiva del fosforo bianco. In poche parole, se la bomba fosse rimasta all’aria sarebbe esplosa. Un’attenzione che qualcuno aveva spiegato di tenere al venditore ambulante il quale aveva eseguito alla lettera evitando la deflagrazione.

Ad ogni modo, il 51enne, imputato per detenzione di arma da guerra, ha dovuto rispondere del reato. Il pubblico ministero Orlando ha chiesto una condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione. L’avvocato difensore, al termine della sua arringa difensiva, ha chiesto invece l’assoluzione dell’uomo e in subordine la derubricazione del reato in omessa denuncia.

Al termine della camera di consiglio, il responso del Tribunale è stato quello di una condanna a 8 mesi per il 51enne. La bomba, invece, dopo il ritrovamento del 2019, è stata fatta brillare dai Carabinieri.

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