UN PATTO PER L’ARTIGIANATO, CNA LATINA LANCIA GLI STATI GENERALI

Le istituzioni sostengano l’artigianato. A gennaio 2025 gli stati generali del settore per siglare un “Patto sull’artigianato”. Fondi speciali, aggiornamento normativo, investimento sui giovani, agevolazioni tributarie, superamento dell’attuale modalità di gestione dell’albo. Sono questi alcuni dei temi centrali su cui lavoreremo coinvolgendo istituzioni, enti locali, associazioni e imprese. Presenteremo inoltre gli straordinari risultati del modello di bilateralità artigiana.

All’opacità di un’economia caratterizzata dalla finanza e da un sistema globale che rischia di pesare assai negativamente sui sistemi produttivi locali possiamo e dobbiamo contrapporre un’economia reale, legata al territorio, che mette al centro la persona, il suo sviluppo e saper fare. L’artigianato è soprattutto questo e gli artigiani sono imprenditori che fanno impresa sul territorio e per questo è importante avviare, nel solco del dettame costituzionale, un nuovo patto istituzionale, economico e sociale che coinvolga, in primis, tutti i soggetti della pubblica amministrazione a cominciare dagli enti locali. 

Serve una revisione delle norme a livello nazionale e regionale ma soprattutto serve istituire fondi speciali per la crescita e lo sviluppo del settore che incide per 6,5 miliardi sul PIL regionale e rappresenta un’occupazione stabile per centinaia di migliaia di persone. C’è bisogno soprattutto di un grande investimento sui giovani che sono una componente essenziale per la tenuta del comparto e bisogna sensibilizzare gli enti locali a determinare misure di agevolazione tributarie per favorire la tutela e lo sviluppo del settore nei propri ambiti territoriali. 

Nel Lazio sono (rapporto EU.R.ES. 2024) 91.669 le imprese artigiane che danno lavoro a 70.170 dipendenti per un numero complessivo di addetti pari a 168.239. Nella nostra provincia si contano 8.606 imprese artigiane tra cui 2.819 offrono lavoro a 9.553 dipendenti a cui vanno sommati 9.892 artigiani autonomi per un totale di 19.945 addetti. Da rilevare che proprio nella nostra provincia, in linea con quanto avviene anche sul resto del territorio regionale, si registra tra i lavoratori dipendenti la componente maggiore tra i 25 e 34 anni ed è questo un chiaro segnale su quali sono i punti di forza del comparto e le priorità d’intervento. 

Serve inoltre uscire da una lettura neo romantica dell’artigianato poiché più che una visione nostalgica è opportuno evidenziare come questo settore sia lo specchio di nuovi orizzonti. Per questo, se da una parte va riconosciuto alla Regione Lazio di aver finalmente approvato il 13 novembre u.s un piano triennale che prevede contributi a fondo perduto per quanti iscritti all’albo dall’altro va posto con una maggiore urgenza e consapevolezza una revisione ad esempio della legge 3/2015 soprattutto per facilitare la costituzione delle nuove imprese e limitare al minimo le cancellazioni d’ufficio senza le quali il saldo fra imprese iscritte e cessate sarebbe positivo. 

Nell’ambito degli stati generali per l’artigianato abbiamo inoltre intenzione di mettere in evidenza il sistema della bilateralità artigiana che assicura da trent’anni un reddito indiretto a imprese, famiglie e dipendenti rappresentando un modello di welfare tra i più avanzanti nel panorama nazionale. 

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