Il 10 maggio scorso Sezze ha ospitato un evento di straordinario rilievo scientifico e culturale presso l’Auditorium San Michele Arcangelo.
Il convegno, dedicato al Monumento Naturale “Fosso Brivolco e superfici calcaree con impronte di dinosauri”, ha visto la partecipazione di importanti relatori (Daniele Raponi, Diego Mantero, Antonio Borrani, Marco Romano, Fabio Massimo Petti, Matteo Antonelli), studiosi ed esperti provenienti da tutta Italia, con l’obiettivo di valorizzare e tutelare un sito, quello all’interno della ex cava Petrianni, che ormai è riconosciuto come un riferimento internazionale nel campo della paleontologia.
A sottolineare l’importanza dell’iniziativa è stato il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, che ha dichiarato: “Il sito di impronte dinosauriane di Sezze rappresenta un patrimonio scientifico di valore mondiale. Le nuove ricerche presentate in questo convegno confermano quanto questo luogo, nel cuore del nostro territorio, possa contribuire non solo alla conoscenza del passato remoto, ma anche allo sviluppo locale attraverso il turismo culturale e scientifico». Durante l’evento è stato presentato uno studio innovativo condotto da ricercatori dell’Università “La Sapienza” di Roma. Utilizzando la fotogrammetria a corto raggio, una tecnica avanzata di documentazione tridimensionale, gli studiosi sono riusciti a ricostruire con grande precisione le impronte lasciate da dinosauri teropodi. E la scoperta è stata sorprendente: per la prima volta in Europa, è stata attribuita al gruppo degli Oviraptorosauria la paternità delle tracce presenti a Sezze. Un gruppo di dinosauri noto, fino ad oggi, solo in Asia e Nord America.
“Questa scoperta – ha proseguito il sindaco Lucidi – proietta Sezze al centro della ricerca scientifica internazionale. La presenza degli Oviraptorosauri nel nostro territorio, come sottolineato nel suo intervento dal dottor Daniele Raponi, apre interrogativi affascinanti sull’origine e la dispersione di questi animali: potrebbero avere radici europee o africane, rivoluzionando le attuali teorie sulla paleobiogeografia dell’area mediterranea”.
Oltre al valore scientifico, il primo cittadino ha sottolineato anche il significato strategico di questo patrimonio: “La valorizzazione del nostro sito non è solo una questione culturale, ma una leva concreta per lo sviluppo del territorio. Con la costituzione del comitato di pilotaggio, vogliamo avviare un percorso condiviso per promuovere il sito, tutelarlo e renderlo fruibile anche al grande pubblico, soprattutto alle nuove generazioni. Sezze ha il dovere e l’onore di custodire questo straordinario lascito del passato”.
Il convegno ha rappresentato dunque un punto di svolta nella storia del sito di impronte di dinosauro di Sezze, segnando l’inizio di una nuova fase di consapevolezza, studio e valorizzazione. Un futuro che parte da orme antichissime, ma che guarda con fiducia alle opportunità di oggi.