“Ulisse nell’occhio della Maga Circe – L’isola dove il mare cantava” il 26 agosto a Fondi. La Nestor Theater Company di Kevin Arduini torna in scena sulla Terrazza del Castello Caetani
Dopo il grande successo riscosso in molte località italiane, la Nestor Theater Company di Kevin Arduini torna in scena a Fondi con un nuovo spettacolo e una diversa location.
A poche settimane dalla rappresentazione dedicata ai segreti dell’imperatore Adriano, la compagnia di talentuosi e giovanissimi attori, cantanti e danzatori propone uno spettacolo sospeso tra mito e leggenda intitolato “Ulisse nell’occhio della Maga Circe – L’isola dove il mare cantava”. L’appuntamento è per martedì 26 agosto, alle 21:30, sulla terrazza del Castello Caetani.
Il danzatore e regista Kevin Arduini e l’affermata cantante soprano Lorella Fabrizi porteranno in scena un crescendo di tensione ed emozioni, che man mano trascinerà il pubblico nella simbiosi dei due iconici protagonisti, Ulisse e la Maga Circe, attraverso una miscela particolarissima di arti sublimi come il canto e la danza. Ad impreziosire epicamente e artisticamente lo spettacolo, oltre alla danzatrice Camilla Madama nei panni delle creature selvagge dell’isola, le voci narranti di Romano Nicolò Pigliacelli e Jenni Siracusa.
Ingresso gratuito ma prenotazione obbligatoria al numero 3314445829 fino ad esaurimento posti. L’evento è promosso dal Comune di Fondi nell’ambito del cartellone “Estatissima 2025”.
«Dopo il successo che lo spettacolo dedicato all’imperatore Adriano ha riscosso in entrambe le nostre città – commenta il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto – sarò in prima fila, assieme al sindaco di Terracina Francesco Giannetti, per tuffarmi nell’epica che più ho amato sin dagli anni del liceo e vivere un’esperienza culturale e artistica che, sono sicura, verrà fortemente apprezzata dal pubblico».
La trama
Odissea canto X: il mare selvaggio conduce Ulisse sulla misteriosa Isola di Eea dove lentamente si sveglia scorgendo l’unica abitante presente: la magnetica Maga Circe. Il canto divino della dea e il suo sguardo incantatorio stregano completamente Ulisse che solo dopo un anno di magie oscure, passione e sublimi visioni, riesce a liberarsi. Lo spettacolo, spiegano gli autori, mette in risalto l’incanto, la seduzione, il potere femminile, la trasformazione, la gestione delle pulsioni e le fragilità umane. Circe è l’archetipo dell’anima selvaggia, della donna indipendente e potente che non è legata ai modelli tradizionali di comportamento femminile. La Maga Circe, che vive della sua arte di donna-dea libera, avrà una intensa relazione con l’eroe dell’Odissea. La Dea sperimenterà la fragilità e la mortalità attraverso il sentimento autentico per Ulisse, il dolore di non poterlo avere e l’amore vero nel lasciarlo libero di andare. Gli Occhi della Maga pieni di lacrime creeranno nell’Isola come un maremoto, piangendo fuori da sé Ulisse per sempre.