Nicola D’Antrassi, emblema della lotta per la legalità, l’antimafia e l’antiracket: il ricordo del cittadino sanfeliciano ucciso da Cosa Nostra
È l’Associazione “Il Fortino”, con Giulio Schisani, ad accendere un faro sull’anniversario della morte di “questo sanfeliciano vittima della mafia”, ucciso l’11 marzo 1989 da uomini che, ad oggi, sono rimasti impuniti.
A ricordare D’Antrassi, l’anno scorso, fu il deputato catanese del Movimento Cinque Stelle Eugenio Saitta (vedi video sotto) in un accorato intervento alla Camera.
Imprenditore della Ortofrutta srl, D’Antrassi, nato a San Felice Circeo nel 1926, si era trasferito da giovane in provincia di Catania, a Scordia, dove era benvoluto dagli oltre 200 dipendenti della sua azienda.
Descritto come uomo retto e ligio alle regole, D’Antrassi si era fatto nemici nel mondo dei commercianti e degli imprenditori di Scordia proprio per applicare a rigor di legge contratti e rispettare i diritti dei lavoratori, a fronte di sfruttamento e scorciatoie.
La sera dell’11 marzo 1989, D’Antrassi, dopo essere uscito dall’azienda e aver ricevuto una chiamata che lo invitata a prendere un caffè al bar “La Bussola”, fu raggiunto da un uomo che esplose un colpo di pistola, colpendolo alla nuca. Le circostanze dell’omicidio rimangono ad oggi ignote.
“Probabilmente – dichiara Schisani dell’Associazione sanfeliciana de “Il Fortino” – è l’unico cittadino della nostra provincia vittima di mafia ed emblema della lotta per la legalità, l’antimafia e l’antiracket. Oltre a rinnovare la richiesta all’Amministrazione del suo paese natale, di ricordarlo degnamente in qualche modo, scriveremo al Presidente della Provincia chiedendo che venga ricordato con vanto ed orgoglio dalla terra dove nacque”.