Confermata condanna a 9 anni di reclusione Giovanni Trupo, la guardia giurata di Aprilia accusato dell’omicidio preterintenzionale di Hady Zaitouni, l’uomo di origine marocchina inseguito perché sospettato di essere un ladro nell’ambito di una ronda cittadina
La Corte d’Assise di Appello di Roma, presieduta dal giudice Andrea Calabria, ha confermato la condanna a 9 anni emessa a dicembre 2020 dal Tribunale di Latina.
“Tutti gli elementi indiziari, gravi, previsi e concordanti, solo legati da una prova logica generale – hanno scritto i giudici della Corte d’Appello – andando a costituire un apparato probatorio solido e comprovante la responsabilità penale dell’imputato”.
Trupo, secondo Tribunale e Corte d’Appello, ha colpito con un violento pugno Zaitouni dal basso verso l’alto, a differenza di ciò che sostiene la sua difesa la cui tesi è che il medesimo non ha mai sferrato alcun pugno ai danni dell’uomo originario del Marocco. Il marocchino, invece, secondo la difesa, sarebbe caduto a terra da solo.
A dicembre scorso, la Corte d’Assise del Tribunale di Latina, presieduta dal giudice Gian Luca Soana, aveva stabilito anche le provvisionali esecutive per le parti civili costituitesi in giudizio, assistite dagli avvocati Ciro Perrelli e Roberta Bello: 20mila euro alla madre, 5000 euro ciascuno per i 7 fratelli di Zaitouni e 32mila euro per il figlio.
Nella ricostruzione dell’accusa, Zaitouni si trovava a bordo della sua auto in via Guardapasso, ad Aprilia, e alcuni residenti della zona, per paura di essere in presenza di ladri (avevano visto il marocchino insieme ad altre due persone), si erano messi all’inseguimento della vettura fino alla Nettunense allorquando la Megane di Zaitouni era uscita fuori strada schiantandosi contro un muro in località Campo di Carne.
Il pm Miliano, con il supporto delle immagini delle telecamere e grazie agli esiti dell’autopsia, ha spiegato che, dopo l’incidente, Trupo, accompagnato in auto da altre due persone, avrebbe visto uscire dall’abitacolo dell’auto Zaitouni, in non perfette condizioni (pare barcollasse), per poi colpirlo al volto con un pugno così da provocarne la morte.
Un’ipotesi che si è rivelata concreta in due gradi di giudizio.