TUTTI I NUMERI DELL’ASL DI LATINA: 20 CASI COVID TRA GLI OPERATORI SANITARI, I DISTRETTI 1 E 2 QUELLI PIÙ COLPITI

I cinque distretti socio-sanitari dell'Asl di Latina
I cinque distretti socio-sanitari dell'Asl di Latina

La Asl fa il bilancio dell’emergenza Coronavirus: 20 gli operatori sanitari risultati positivi, 540 i casi dall’inizio della pandemia nella provincia di Latina, compresi vittime e guariti

Il dato dei 540 casi è molto utile per comprendere un aspetto che è divenuto, sopratutto sui social, argomento di dibattito e, spesso, di facili ironie. 540 è il numero totale, fino a ieri – giorno della conferenza stampa dell’Asl di Latina -, riguardante i pazienti positivi al Covid-19 residenti nella provincia di Latina. A questi si aggiungono anche altri casi, cioè persone fuori provincia o Regione ma che sono stati trattati dall’Asl pontina: 37 gli extra-provinciali, 5 gli extra-regionali che in tutto fanno 582 casi positivi in carico all’Azienda ospedaliera guidata dal Direttore Generale Giorgio Casati. Inoltre, è possibile che se ne aggiungano altri in quanto residenti nella provincia pontina ma curati fuori e ancora non pervenuti come dato (espressione fredda poiché dietro a un numero c’è una persona e la sua famiglia).

Giorgio Casati, Direttore dell'Asl di Latina
Giorgio Casati, Direttore dell’Asl di Latina

A corollario della spiegazione, c’è anche la dichiarazione rilasciata ieri, in conferenza stampa, dal manager pavese originario di Broni: “Da adesso i conteggi saranno incentrati sui nostri residenti. Questo separando i contagiati che non sono residenti in provincia ma che per varie ragioni si trovavano sul territorio e qui sono stati diagnosticati e seguiti. Mentre “tornano a casa” i pazienti che pur essendo residenti, sono stati di fatto fuori dal radar perché curati in strutture ospedaliere esterne al territorio aziendale“.

Al di là del chiarimento sui numeri, ci sono altri dati da riportare che possono fornire una mappa di ciò che è successo da marzo, ossia da quando la pandemia ha stravolto il mondo.

Venti sono gli operatori sanitari della Asl di Latina risultati positivi: 4 medici, 11 infermieri, 2 tecnici di radiologia, 2 operatori socio sanitari, 1 centralinista. Un dato che sicuramente non ha i crismi della drammaticità nord-italiana ma che, ad ogni modo, deve far riflettere sullo stato della nostra sanità provinciale, più volte denunciata dagli stessi operatori, sebbene il management dell’Asl – Giorgio Casati (direttore generale), Giuseppe Visconti (direttore sanitario aziendale), Antonio Sabatucci (dirigente del dipartimento di prevenzione) – abbia ritenuto essere sotto controllo perché più basso rispetto ad altre aziende ospedaliere.

La città della provincia con più positivi registrati è Latina con 113 casi, seguita da Fondi (112) e Aprilia (96). Sotto monitoraggio, alle condizioni epidemiche attuali, ci sono il capoluogo e Priverno a causa del focolaio del Centro Dialisi dell’ex Ospedale Regina Elena. Un’attenzione, quella per il Comune guidata dal sindaco Anna Maria Bilancia, che contrasta con l’evidenza delle statistiche: il Distretto 3, di cui fa parte Priverno, è quello meno colpito in termini quantitativi (gli abitanti, chiaramente, sono di meno rispetto agli altri Distretti): si contano 37 casi di positività dall’inizio della pandemia. È vero, però, che Priverno con 12 assomma praticamente un terzo dei casi.

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I due distretti più colpiti sono anche quelli che comprendono le due città popolose: Latina (Distretto 2) e Aprilia (Distretto 1). I due distretti sono appaiati a 139 casi di positività ciascuno. Seguono il Distretto 4 (Terracina, Fondi, Sperlonga, Lenola, San Felice, Monte San Biagio e Campodimele) con 158 casi di cui 112 a Fondi e 32 a Terracina e il Distretto 5, quello del sud pontino, che ha registrato 67 casi tra Formia, Gaeta, Itri, Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano e Spigno Saturnia.

Dei 540 casi di persone residenti in provincia (ndr: i dati sono riferiti a ieri, 27 maggio, giorno in cui sono stati distribuiti), ci sono 372 guariti, 138 ancora positivi e 30 decessi (ad esempio è escluso da quest’ultimo dato la donna di Cisterna morta ieri all’Ospedale di Cori).

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Dei residenti in provincia di Latina, ma curati da altre aziende ospedaliere, ci sono 10 casi di guariti, 9 ancora positivi e 3 decessi.

173 sono stati i pazienti ricoverati e 323 quelli a domicilio seguiti dall’Asl, di cui 40 in seguito ricoverati.

Dal 10 marzo a oggi sono stati effettuati in provincia 13580 test molecolari, comunemente conosciuti come tamponi, mentre sono 11757 le persone poste a isolamento domiciliare di cui, al momento, se ne contano ancora 591: persone che devono rimanere in casa perché a rischio di aver contratto il Covid-19 e per questo soggette a tutta una serie di prescrizioni tra le quali, ad esempio, c’è la permanenza in un locale dedicato entro le mura domestiche senza contatti con gli altri conviventi.

200 dei pazienti della provincia sono stati posti in tele-monitoraggio, una modalità di cura che, una volta superata la crisi sanitaria, dovrebbe essere assolutamente riconsiderata e messa a regime da tutte le Asl dello Stivale. E chissà che non sia veramente il futuro della medicina come tante volte prospettato da più parti.

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