L’Associazione Comunità del Lazio Meridionale e delle Isole Pontine scrive a Regione e Asl per evidenziare alcune criticità della Sanità del basso Lazio
“Il sistema di prenotazione del CUP del “Dono Svizzero” di Formia non funziona: ci sono ritardi, prenotazioni ripetute che producono notevoli difficoltà ai pazienti e al Laboratorio Analisi. Si rincorrono nominativi ed esami mentre i pazienti sono costretti a fare file lunghissime che iniziano alle sei del mattino, a digiuno, per poi effettuare i prelievi fino a mezzo giorno. Tutto ha avuto inizio dal cambio del sistema operativo (fine dicembre 2021). Il laboratorio ha un organico insufficiente, ulteriormente ridotto rispetto al 2020: da 15 tecnici (+ 1 Coordinatore) siamo passati, ad ora 2022, a 9 tecnici + 1 Coordinatore. Un tecnico andrà in quiescenza il primo dicembre 2022 ed ha 200 giorni di ferie maturate ma non fruite. Il Coordinatore è prossimo ad andare in quiescenza (01 04 2022). Eppure Formia produce un’enorme mole di lavoro. A fronte degli 8 tecnici di Fondi che coprono la guardia H24, la ripartizione degli esami elaborati vede Formia con il 96,53% mentre Fondi resta appena al 3,46% ( elaborazione statistica gennaio 2022).
Anche i prelievi di Ponza e Ventotene sono trattati nel laboratorio del Dono Svizzero e così i medici rimasti sono sempre più oberati di lavoro tant’è che rifiutano anche gli incentivi, idem per il personale tecnico sempre più impegnato con straordinari. La soluzione non può essere l’ulteriore centralizzazione sul laboratorio di Latina, già di per se, sovraccaricato di prestazioni e con problemi di organico. Nel frattempo il personale viene reclutato con contratti temporanei di scarsa attrazione. Quali le ragioni per non indire concorsi a tempo indeterminato tenuto conto che resta l’unica condizione per attrarre personale e stabilizzarlo? Questo problema grava su quasi tutti i servizi. Presso l’Ambulatorio di Diabetologia di Gaeta non si effettuano più prenotazioni poiché è rimasto un solo medico a gestire il servizio.
Da molti anni non esiste più la disciplina di Urologia che, seppure affidata ad un singolo specialista, tornava utile per interventi chirurgici e semplici consulenze in emergenza. Oggi, un paziente affetto da colica renale, dopo un primo trattamento presso il Pronto Soccorso, viene trasferito per consulenza al Goretti di Latina, sottoponendolo ad un viaggio di 180 Km. Siamo consapevoli che sulle linee strategiche di lungo termine, anche in relazione a quanto accaduto e sta accadendo con la pandemia, la Regione Lazio ha elaborato una programma che prevede la realizzazione di un nuovo ospedale del Golfo e altre strutture come “Case della Salute” ed altri presidi di prossimità, ma è ancor più necessario e urgente intervenire sull’attuale fase di grave difficoltà”.