TRUFFAVANO GLI ANZIANI CON GLI INCIDENTI FALSI: RIMANGONO AI DOMICILIARI I TRE DELLA BANDA

Interrogati i 3 indagati che facevano di un gruppo che ha messo in piedi diverse truffe dello specchietto ai danni di anziani

Sono stati interrogati e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i tre uomini finiti agli arresti domiciliari negli scorsi giorni per via delle diverse truffe ai danni di anziani. I due uomini di 30 e 40 anni, Giuliano e Mario Bevilacqua, e un terzo di 29 anni, Giuliano Abbruzzese, originari della Campania, ma domiciliati a Nettuno, difesi dagli avvocati Coronella e Tortora, hanno scelto di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese.

Il Gip ha disposto e confermato gli arresti domiciliari.

Il caso è quello per cui i Carabinieri della Stazione di Sermoneta, guidati dal luogotenente Antonio Vicidomini, e i colleghi del Reparto Territoriale di Aprilia, coordinati dal tenente colonnello Paolo Guida, al termine di articolata attività di indagine, hanno denunciato, alla Procura della Repubblica di Latina, cinque persone ritenute responsabili di una associazione per delinquere finalizzata alle truffe a persone anziane o comunque per altri motivi particolarmente vulnerabili.

Il sodalizio composto da quattro uomini ed una donna, parte di un nucleo familiare rom di origine campana, è stato attenzionato dal 2020 alla primavera del 2022, quando nel territorio del Comune di Latina, Sermoneta e altri centri pontini sono stati segnalati, alle forze dell’ordine, diversi sinistri stradali risultati poi simulati allo scopo di truffare ignari automobilisti.

Il modus operandi utilizzato dal gruppo, che si avvaleva di autovetture noleggiate in Campania, era quello tipico della “truffa dello specchietto”, portata a termine individuando anziani soli alla guida e ponendo in essere un finto incidente con responsabilità del povero malcapitato. Con raggiro, avvalendosi di artifizi collaudati, il gruppo riusciva a convincere l’automobilista della bontà della loro richiesta di denaro, utile ad evitare un esorbitante aumento della polizza assicurativa e ad evitare l’intervento delle forze dell’ordine. Per farlo erano loro stessi a fingere telefonate alle forze dell’ordine, per richiedere un eventuale intervento sul luogo del sinistro, telefonando di fatto ad un loro complice che consigliava puntualmente un accordo bonario per evitare pesanti contravvenzioni. 

La precisa e puntuale ricostruzione delle dinamiche, la individuazione delle autovetture, degli autori e dei compiti, ha caratterizzato la meticolosa attività di indagine coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Latina, Giuseppe Bontempo, che ha potuto richiedere la misura cautelare degli arresti domiciliari per tre degli autori, ritenuti più attivi e pericolosi. Con tali presupposti il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, ha riconosciuto valide le motivazioni, emettendo il provvedimento eseguito dai Carabinieri, e denunciando in stato di libertà i restanti due complici dell’associazione.

Agli arresti domiciliari sono finiti due uomini di 30 e 40 anni, Giuliano e Mario Bevilacqua, e un terzo di 29 anni, Giuliano Abbruzzese. A loro vengono contestati i reati di estorsione e truffa. Piuttosto grave un episodio capitato nell’agosto 2020 quando, a Borgo Carso, un anziano di 72 anni sarebbe stato truffato ed estorto. Dopo un incidente provocato, all’uomo è stato detto di consegnare subito 500 euro altrimenti avrebbero chiamato la polizia che gli avrebbe ritirato la patente e sarebbe stato arrestato. Dopodiché al 72enne, uno dei tre soggetti avrebbe detto che l’incidente aveva provocato anche l’incendio dell’auto, cosicché l’uomo è stato costretto a sborsare, in un parcheggio a Piazza Moro, nel capoluogo, in due distinte occasioni, la cifra di 1700 e 4900 euro: soldi che servivano a comprare un’altra auto. Non paghi, un altro dei tre uomini chiamò l’anziano, spacciandosi per il rivenditore dell’auto nuova, e lo costrinse a pagare ulteriori 3mila euro. E sempre la stessa vittima fu costretta a pagare altri 3mila euro per un falso incidente stradale avvenuto in Via Congiunte. Infine, in una escalation da brividi, lo stesso settantenne, a settembre 2021, fu estorto da due dei tre soggetti, che si presentarono a casa sua, e costretto a versare loro la somma di 19mila euro.

Nell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, viene puntualizzato che i tre soggetti arrestati, che colpivano in talune occasioni le auto dei malcapitati con un dado, facendo loro credere che fosse stato l’urto di un impatto, “individuavano gli obiettivi da colpire particolarmente tra persone anziane, simulavano davanti alle vittime comunicazioni con le forze dell’ordine in cui uno di essi si spacciava per pubblico ufficiale e minacciava sanzioni pecuniarie ed amministrative, le inducevano talvolta per errore e per effetto dell’intimidazione ad accettare di pagare una somma di denaro”.

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