TRUFFA AI LAVORATORI SICAMB SPA: CONDANNATO IL PATRON UMBERTO KLINGER

SICAMB, l'azienda pontina sita a Latina in Strada Eschilo
SICAMB, l'azienda pontina sita a Latina in Strada Eschido

Si è concluso il processo che vede come imputato Umberto Klinger in qualità di Presidente del cda e rappresentante dell’impresa Sicamb Spa

La lettura del dispositivo della sentenza è alle ore 16,10 di oggi, 10 luglio. Dopo meno di un’ora di camera di consiglio, il giudice monocratico del Tribunale di Latina, Elena Nadile, ha condannato per truffa aggravata il patron Umberto Klinger, patron 90enne della storica azienda pontina, Sicamb Spa, ubicata nel capoluogo di provincia, specializzata nella produzione di sedili eiettabili e componentistica per il settore aeronautico. Klinger ha rimediato 1 anno di reclusione, con pena sospesa e non menzione. Concesse le attenuanti generiche e comminata una multa da 500 euro. Inoltre, è stata riconosciuto il risarcimento ai lavoratori che sarà calcolato in sede civile e il pagamento per la costituzione di parte civile di tutti i lavoratori. Solo per uno di loro, Klinger non dovrà corrispondere nulla in quanto la sua posizione è stata ritenuta prescritta. La sentenza sarà disponibile tra 90 giorni. Solo allora, spiega l’avvocato Alfonso Donnarumma che ha assistito la maggior parte dei lavoratori, si potrà calcolare tramite una perizia contabile il danno subito da ciascuno che sarà poi fatto valere in sede civile e che dovrà essere risarcito da Klinger.

Un processo praticamente finito già a novembre 2022 e che arrancava da tempo per via di tre cambi in serie dei giudici. Non più Francesco Valentini, dal 24 novembre 2022 insediatosi nel nuovo incarico alla Corte d’Appello di Napoli, bensì il giudice Elena Nadile, con l’intermezzo del giudice Gaetano Tanzi che aveva rinviato di un anno.

Nell’udienza di maggio, il giudice ha dichiarato chiusa l’istruttoria e dato la parola al pm onorario e a uno degli avvocati di altri lavoratori di parti civili nel processo, Valeria Odolinto. Umberto Kilnger è, invece, difeso dall’avvocato Gatti, mentre i lavoratori della Sicamb sono assistiti da tre avvocati: 28 di loro dal succitato avvocato Donnarumma, 4 dall’avvocato Odolinto e un unico lavoratore dall’avvocato Marchetti. In tutto 33 parti civili che aspettavano di sapere un esito che era ad un passo e che invece era praticamente slittato di due anni. Senza contare l’ombra della prescrizione.

Il pm onorario, in una breve requisitoria, ha chiesto la condanna a 3 anni di reclusione, oltreché a una multa da 900 euro, per Umberto Klinger. Dopodiché era stato il turno dell’avvocato Odolinto che ha spiegato di come l’istruttoria abbia chiarito le responsabilità di Klingler tramite raggiri e veri e propri artifici a danno dei lavoratori. Secondo l’avvocato, Klinger ha iniziato a non corrispondere i contributi, traendo in inganno i lavoratori e consegnando loro buste paga e certificazioni uniche con omissioni dei predetti contributi.

Chi andava in pensione si rendeva conto che non c’erano soldi, per tale ragione sono stati aperti diversi procedimenti penali a carico dell’ex Presidente che ha ottenuto un ingiusto profitto, essendo a capo di una società con centinaia di dipendenti: “Parliamo di milioni di euro – aveva scandito il legale – andavano in pensione e si accorgevano di non avere il Tfr: si tratta di famiglie che a causa di ciò dovevano chiedere finanziamenti e indebitarsi”.

Secondo gli avvocati difensori, Klinger ha causato danni patrimoniali e morali, continuando a far risultare i contributi pagati nelle buste paga, quando invece questi non venivano corrisposti dal 2008 al 2018. E anche il concordato preventivo affrontato dalla società e la cassa integrazione non hanno intaccato la capacità economica della società la quale, peraltro, ha sempre preso ingenti sovvenzioni di Stato milionarie, elargendo al contempo premi di produzione e benefit. Di risorse, insomma, ce ne erano a sufficienza, ma non per i contributi dei lavoratori.

Un altro aspetto sottolineato dalla difesa è quello per cui, nel 2023, finalmente, i contributi sono stati pagati ai lavoratori, solo che a deliberare il dovuto non è stato Klinger, ma una nuova compagine sociale a capo della Sicamb. Inoltre, in questi contributi vi sono alcuni mancati guadagni, ossia una percentuale di incremento delle quote che è assente al momento dalle tasche dei lavoratori. “Condannare Klinger sarebbe da esempio per tutti”, aveva detto uno degli avvocati di parte civile.

L’INDAGINE – Secondo l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore di Latina Giuseppe Miliano, tramite artifici e raggiri, Sicamb Spa avrebbe fatto risultare regolari le buste paga che venivano consegnate ai dipendenti nella parte che recava l’indicazione/attestazione dì avvenuta devoluzione dei relativi importi e contributi destinati al Fondo pensione di categoria denominato “Cometa” al quale i lavoratori aderenti erano iscritti, ma che in realtà non venivano versati.

I soldi trattenuti sono riferiti per quasi tutti i lavoratori parti civili, la cui denuncia ha dato il là all’indagine della Procura, nei periodi che vanno dal 2008 al 2018. Un arco di dieci anni in cui ci sono lavoratori che si sono visti sottrarre, almeno per quanto ipotizzano gli inquirenti, somme di 25mila euro con punte massime di oltre 50mila (anche se ci sono dipendenti che contestano somme superiori trattenute ma che non sono al momento tra le parti offese). Il danno per i lavoratori con il Tfr menomato ammonta a quasi un milione di euro: per l’esattezza a poco più di 925mila euro.

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