TRUFFA AI LAVORATORI SICAMB SPA: APPELLO CONFERMA CONDANNA PER IL PATRON UMBERTO KLINGER

SICAMB, l'azienda pontina sita a Latina in Strada Eschilo
SICAMB, l'azienda pontina sita a Latina in Strada Eschido

Si è concluso il processo di secondo grado che vede come imputato Umberto Klinger in qualità di Presidente del cda e rappresentante dell’impresa Sicamb Spa

La Corte d’Appello di Roma ha confermato, respingendo il suo ricorso, la condanna a 1 anno di reclusione pe truffa aggravata a carico di Umberto Klinger, il patron novantenne della storica azienda pontina, Sicamb Spa, ubicata nel capoluogo di provincia, specializzata nella produzione di sedili eiettabili e componentistica per il settore aeronautico.

I giudici di secondo grado hanno confermato anche le statuizioni civili che prevedono il risarcimento per gli operai truffati che si sono costituiti parti civili, la maggior parte dei quali difesi dall’avvocato del Foro di Latina, Alfonso Donnarumma. I rimanenti operai sono assistiti dall’avvocato Valeria Odolinto, mentre solo uno di loro è difeso dall’avvocato Marchetti. Klinger è stato condannato anche alle spese di giudizio. Le motivazioni della sentenza verranno pubblicate entro 90 giorni, mentre sarà il giudice civile a quantificare i risarcimenti per gli operai. Klinger è difeso dall’avvocato Gatti. In tutto sono 33 le parti civili.

Lo scorso 10 luglio 2024, il giudice monocratico del Tribunale di Latina, Elena Nadile, aveva condannato, in primo grado, il patron Umberto Klinger: 1 anno di reclusione, con pena sospesa e non menzione. Concesse le attenuanti generiche e comminata una multa da 500 euro. Inoltre, era stata riconosciuto il risarcimento ai lavoratori che sarà calcolato in sede civile e il pagamento per la costituzione di parte civile di tutti i lavoratori.

Un processo praticamente finito già a novembre 2022 e che arrancava da tempo per via di tre cambi in serie dei giudici. Non più Francesco Valentini, dal 24 novembre 2022 insediatosi nel nuovo incarico alla Corte d’Appello di Napoli, bensì il giudice Elena Nadile, con l’intermezzo del giudice Gaetano Tanzi che aveva rinviato di un anno.

Il pm onorario, in una breve requisitoria, aveva chiesto la condanna a 3 anni di reclusione, oltreché a una multa da 900 euro, per Umberto Klinger. Dopodiché era stato il turno dell’avvocato Odolinto che aveva spiegato di come l’istruttoria avesse chiarito le responsabilità di Klingler tramite raggiri e veri e propri artifici a danno dei lavoratori. Secondo l’avvocato, Klinger aveva iniziato a non corrispondere i contributi, traendo in inganno i lavoratori e consegnando loro buste paga e certificazioni uniche con omissioni dei predetti contributi.

Chi andava in pensione si rendeva conto che non c’erano soldi, per tale ragione erano stati aperti diversi procedimenti penali a carico dell’ex Presidente che aveva ottenuto un ingiusto profitto, essendo a capo di una società con centinaia di dipendenti: “Parliamo di milioni di euro – aveva scandito il legale – andavano in pensione e si accorgevano di non avere il Tfr: si tratta di famiglie che a causa di ciò dovevano chiedere finanziamenti e indebitarsi”.

Secondo gli avvocati difensori, Klinger aveva causato danni patrimoniali e morali, continuando a far risultare i contributi pagati nelle buste paga, quando invece questi non venivano corrisposti dal 2008 al 2018. E anche il concordato preventivo affrontato dalla società e la cassa integrazione non avevano intaccato la capacità economica della società la quale, peraltro, aveva sempre preso ingenti sovvenzioni di Stato milionarie, elargendo al contempo premi di produzione e benefit. Di risorse, insomma, ce ne erano a sufficienza, ma non per i contributi dei lavoratori.

Un altro aspetto sottolineato dalla difesa era quello per cui, nel 2023, finalmente, i contributi erano stati pagati ai lavoratori, solo che a deliberare il dovuto non era stato Klinger, ma una nuova compagine sociale a capo della Sicamb. Inoltre, in questi contributi vi erano alcuni mancati guadagni, ossia una percentuale di incremento delle quote che era assente al momento dalle tasche dei lavoratori. “Condannare Klinger sarebbe da esempio per tutti”, aveva detto uno degli avvocati di parte civile.

L’INDAGINE – Secondo l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore di Latina Giuseppe Miliano, tramite artifici e raggiri, Sicamb Spa avrebbe fatto risultare regolari le buste paga che venivano consegnate ai dipendenti nella parte che recava l’indicazione/attestazione dì avvenuta devoluzione dei relativi importi e contributi destinati al Fondo pensione di categoria denominato “Cometa” al quale i lavoratori aderenti erano iscritti, ma che in realtà non venivano versati.

I soldi trattenuti sono riferiti per quasi tutti i lavoratori parti civili, la cui denuncia ha dato il là all’indagine della Procura, nei periodi che vanno dal 2008 al 2018. Un arco di dieci anni in cui ci sono lavoratori che si sono visti sottrarre, almeno per quanto ipotizzano gli inquirenti, somme di 25mila euro con punte massime di oltre 50mila (anche se ci sono dipendenti che contestano somme superiori trattenute ma che non sono al momento tra le parti offese). Il danno per i lavoratori con il Tfr menomato ammonta a quasi un milione di euro: per l’esattezza a poco più di 925mila euro.

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