TROPPE ZANZARE A LATINA, SCATTA L’ORDINANZA PER PREVENIRE CASI DI ARBOVIROSI

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Troppe zanzare a Latina, la Asl pontina lancia l’allarme e l’ente di Piazza del Popolo corre ai ripari con l’emissione di una ordinanza

Che a Latina ci siano le zanzare è un fatto oggettivo ancorché storico. A leggere l’ultima ordinanza del servizio Ambiente del Comune di Latina, però, parrebbe che vi sia in corso una vera e propria emergenza per prevenire casi di arbovirosi trasmessa da zanzare.

Una puntura di una zanzara è nella stragrande maggioranza dei casi è una semplice scocciatura, ma in alcuni casi, come si apprende dalle cronache di alcune parti d’Italia degli ultimi giorni, può rappresentare un vero e proprio problema di salute. La maggior parte delle punture sono innocue, ma alcune zanzar possono trasmettere malattie anche gravi, chiamate arbovirosi.

I sintomi più comuni di queste malattie sono febbre e malessere generale.cIn alcuni casi, soprattutto nelle persone anziane e nei soggetti fragili, queste malattie possono causare problemi di salute anche gravi. Tra queste malattie quelle più diffuse nel Veneto sono la Febbre del Nilo Occidentale (West Nile) e ultimamente Usutu, identificato nel maceratese soltanto recentemente.

Nell’ordinanza del Comune di Latina, non si fa riferimento a casi di emergenza dei virus succitati, ma si tratteggia il caso di possibili arbovirosi che altro non sono che la Febbre del Nilo o altre patologie simili.

Ecco perché il servizio Ambiente ha emesso una ordinanza ieri, 27 agosto scaturita da una nota dell’Asl di Latina pervenuta a maggio scorso. Il Dipartimento di Prevenzione Igiene e Sanità Pubblica ha comunicato la necessità di procedere all’implementazione delle azioni previste dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi (PNA) 2020 – 2025, nonché dal documento tecnico approvato con Deliberazione della Regione Lazio n. 477 del 28/06/2022.

I documenti descrivono una serie di interventi di contrasto alle zanzare, fondati su un approccio integrato, finalizzati alla ricerca e rimozione dei focolai ambientali di sviluppo delle larve, includendo anche l’impiego di prodotti larvicidi e adulticidi per ridurre la popolazione di zanzare ed il rischio di trasmissione di malattie determinate dalla puntura delle stesse.

A seguito dell’attività di monitoraggio della popolazione di zanzare svolta nella provincia di Latina dalla ASL, congiuntamente all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio, è stata rilevata un’elevata concentrazione di zanzare nei fossati e nelle scoline, che attraversano spesso anche i nuclei abitati, e nelle zone ad essi limitrofe. Da qui la necessita di agire in tre direzioni: l’attivazione di trattamenti ordinari antilarvali; la programmazione di interventi di risanamento ambientale e l’attivazione di azioni di sensibilizzazione della popolazione.

“A tutti i soggetti che a qualsiasi titolo hanno l’effettiva disponibilità o uso di aree o spazi esterni (privati cittadini, amministratori condominiali, dirigenti scolastici e di strutture sanitarie, società che gestiscono le aree di centri commerciali, gestori di impianti sportivi, gestori di multisale cinematografiche, bar, ristoranti ecc.), è fatto obbligo di evitare l’abbandono definitivo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea; procedere, ove si tratti di contenitori non abbandonati, ma sotto il controllo di chi ne ha la
proprietà o l’uso effettivo, allo svuotamento dell’eventuale acqua in essi contenuta e alla loro sistemazione in modo da evitare accumuli idrici a seguito di pioggia; diversamente, procedere alla loro chiusura mediante rete zanzariera o coperchio a tenuta o allo svuotamento giornaliero, con divieto di immissione dell’acqua nei tombini; tali prescrizioni non si applicano alle ovitrappole inserite nel sistema regionale di monitoraggio dell’infestazione; trattare l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche, ed in tutti gli altri spazi di raccolta (quali ad esempio cortili, parcheggi ecc), ricorrendo a prodotti di sicura efficacia larvicida. Il trattamento può essere eseguito direttamente, da parte degli stessi proprietari o utilizzatori di spazi, o avvalendosi di imprese di disinfestazione. Dovrà essere conservata documentazione attestante l’avvenuto trattamento. La periodicità dei trattamenti deve essere congruente alla tipologia del prodotto usato, secondo le indicazioni riportate in etichetta; indipendentemente dalla periodicità, il trattamento deve essere praticato dopo ogni pioggia, fino al 31 Ottobre; tenere sgombre tutte le aree già indicate ai commi precedenti da qualsiasi materiale che possa determinare, in qualsiasi modo e/o maniera, il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza; mantenere in perfetta efficienza le grondaie, evitando la presenza nelle stesse di foglie o altro materiale che possa causare il ristagno di acqua.

Ai soggetti pubblici e privati gestori, responsabili o che a qualsiasi titolo hanno l’effettiva disponibilità di scarpate ferroviarie, scarpate e cigli stradali, fossi, aree incolte e aree dismesse, è fatto obbligo di mantenere le aree libere da qualsiasi materiale che possa determinare, in qualsiasi modo e/o maniera, un rifugio per gli insetti adulti, o che possa favorire il formarsi di raccolta d’acqua stagnanti; a tutti i conduttori di orti, è fatto obbligo di eseguire l’annaffiatura diretta, tramite pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare completamente dopo l’uso; sistemare tutti i contenitori e altri materiali (es. teli di plastica) in modo da evitare la formazione di raccolte d’acqua in caso di pioggia; chiudere appropriatamente e stabilmente con coperchi gli eventuali serbatoi d’acqua.

Ai proprietari o ai responsabili o ai soggetti che hanno a qualsiasi titolo l’effettiva disponibilità di
depositi e attività industriali, artigianali e commerciali, con particolare riferimento alle attività di rottamazione e in genere di stoccaggio di materiali di recupero, è fatto obbligo di adottare tutti i provvedimenti e/o accorgimenti necessari per evitare il formarsi di raccolte d’acqua, quali a esempio lo stoccaggio dei materiali al coperto, oppure la loro sistemazione all’aperto ma con copertura tramite telo impermeabile fissato e ben teso al fine di impedire raccolte d’acqua in pieghe e avvallamenti, oppure svuotamento delle raccolte idriche dopo ogni pioggia; assicurare, nei riguardi dei materiali stoccati all’aperto per i quali non siano applicabili i provvedimenti di cui sopra, trattamenti di disinfestazione dei potenziali focolai larvali da praticare entro 5 giorni da ogni precipitazione atmosferica.

Ai gestori/responsabili di depositi, anche temporanei, di copertoni per l’esercizio di attività di
riparazione, rigenerazione e vendita, nonché a coloro i quali detengono a qualsiasi titolo copertoni, è fatto obbligo di stoccare i copertoni, dopo averli svuotati di eventuali raccolte d’acqua al loro interno, al coperto o in containers dotati di coperchio o, se all’aperto, proteggerli con teli impermeabili in modo tale da evitare raccolte d’acqua sui teli stessi; svuotare i copertoni da eventuali residui di acqua accidentalmente rimasta al loro interno, prima di consegnarli alle imprese di smaltimento, di rigenerazione e di commercializzazione.

Ai gestori/responsabili di qualsiasi cantiere, è fatto obbligo di evitare raccolte di acqua in bidoni e altri contenitori; qualora l’attività richieda la disponibilità di contenitori con acqua, questi devono essere dotati di copertura ermetica, oppure devono essere svuotati completamente con periodicità non superiore a 5 giorni; sistemare i materiali necessari all’attività e quelli di risulta in modo da evitare raccolte d’acqua; provvedere, in caso di sospensione dell’attività del cantiere, alla sistemazione di tutti i materiali presenti in modo da evitare raccolte di acque meteoriche.

Ai gestori dei cimiteri e ai cittadini che li frequentano, è fatto obbligo di adottare tutte le misure necessarie ad evitare il formarsi di focolai larvali; rimuovere tutti i sottovasi; in alternativa dovranno essere riempiti di sabbia; provvedere in modo tale che, nei vasi con fiori freschi siano introdotti prodotti e/o materiali idonei ad evitare lo sviluppo larvale mentre i vasi inutilizzati o con fiori secchi siano riempiti di sabbia se posti all’aperto.

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