TRIBUTI AD APRILIA: RESPINTO IL RICORSO DELL’EX MANAGER, RISARCIMENTO CONFERMATO

Comune di Aprilia
Comune di Aprilia

Condannata al risarcimento del Comune di Aprilia, la Corte dei Conti respinge il ricorso dell’ex Presidente di Tributi Italia

Ennesimo capitolo della saga che vede contrapposti il Comune di Aprilia e Aser-Tributi, la società mista pubblico privata che si è occupata per 10 anni, dal 1999 al 2010, della riscossione dei tributi comunali.

La sezione di Appello della Corte dei Conti, infatti, ha respinto il ricorso presentato dall’ex Presidente e amministratore unico della società, Patrizia Saggese, che si opponeva al risarcimento a cui è stata condannata dalla stessa Corte dei Conti, in sede di primo grado, e dovuto al Comune di Aprilia. L’ex manager, insieme ad altri indagati, è stata coinvolta anche in un procedimento penale che vedeva al centro dell’attenzione il fratello Giuseppe Saggese, amministratore delegato Aser, accusato di peculato e reati tributari.

Il procedimento contabile, invece, è scattato anni fa a carico di Patrizia Saggese, accusata dei mancati versamenti di Ici, Tarsu e Tosap a favore del Comune di Aprilia. Come detto, infatti, la Tributi Italia si occupava delle riscossioni tributarie che, come da contratto, dovevano essere versate all’ente di Piazza Roma.

Secondo i calcoli della Corte dei Conti, sono mancate nelle casse del Comune apriliano oltre 600mila euro di gettito Tarsu e circa 460mila euro di Ici (la vecchia tassa sulla casa). Saggese fu condannata nel 2012 dalla Corte dei Conti, anche per non aver consegnato al Comune – che col sindaco D’Alessio aveva deciso di far tornare in seno all’ente la riscossione dei tributi – la banca dati dei contribuenti apriliani.

Dopo la prima condanna, Saggese ha presentato un ricorso respinto nel 2017 e successivamente una nuova istanza nel 2022, chiedendo la revoca delle due sentenze che la vedevano soccombere. Ora, la stessa Corte dei Conti ha ritenuto inammissibile l’ultimo ricorso dell’ex manager che sarebbe arrivato fuori tempo massimo. Secondo il ricorrente, il giudice che aveva respinto nel 2017 il primo ricorso, derivante dalla condanna nel 2012, avrebbe commesso un errore. Tuttavia, i termini per presentare ricorso su un errore revocatorio scadono a due mesi dalla notifica e 12 mesi dalla pubblicazione della sentenza. Il ricorso, come detto, è stato presentato nel 2022, a ben cinque anni dalla sentenza d’appello che respingeva il primo ricorso.

Costituito in giudizio, il Comune di Aprilia, opponendosi al ricorso, ha incassato una vittoria.

“Ennesimo pronunciamento della magistratura, questa volta contabile, a favore della città di Aprilia – esulta il Sindaco di Aprilia, Antonio Terra -. Ennesima certificazione sulla bontà del lavoro svolto in questi anni da parte dell’amministrazione comunale. Si tratta della famigerata vicenda Aser legata alla riscossione dei tributi dei cittadini di Aprilia, vicenda che, ricordiamo, ha sottratto decine di milioni di euro alle casse comunali. Nonostante questa vicenda vergognosa abbiamo risanato le finanze cittadine. Negli ultimi due anni il disavanzo è diminuito di ben 10 milioni di euro. I risultati sono il frutto di un lavoro attento – conclude – che non ha tagliato nessun servizio alla comunità ma che al contrario ha potenziato le prestazioni di molti settori”.

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