TRASPORTO PUBBLICO LOCALE A LATINA, M5S: “CONCESSIONE AL BUIO, CONSIGLIO USATO COME RATIFICA”

La Regione Lazio ha emanato un’ordinanza per le nuove regole relative al servizio di Trasporto Pubblico Locale, di linea e non di linea (Taxi, Ncc).

Il futuro del Trasporto Pubblico Locale di Latina viene deciso senza un reale confronto tra appalto e concessione, senza dati economici certi e con un vincolo di nove anni per la città. È quanto denuncia il Movimento 5 Stelle dopo l’approvazione in Consiglio comunale della delibera sul nuovo affidamento del TPL, presentata come una semplice “presa d’atto” ma di fatto una scelta politica già imposta.

“Ci è stato chiesto di votare una concessione senza sapere quali siano i reali pro e contro rispetto all’appalto e senza conoscere quanto costerà al Comune questa decisione», dichiara Maria Grazia Ciolfi, capogruppo M5S. «Nella relazione si parla di contributo dell’Amministrazione all’impresa affidataria, ma non viene indicato l’importo, nonostante il servizio sia finanziato quasi interamente con risorse pubbliche”.

Secondo il M5S, anche la motivazione centrale della concessione – il presunto trasferimento del rischio operativo al concessionario – appare contraddittoria. “La relazione afferma che il trasferimento del rischio ha già funzionato con l’attuale contratto. Se il rischio era già in capo all’operatore, perché cambiare modello?”, si chiede Ciolfi, evidenziando come eventuali scostamenti del piano economico-finanziario finiscano comunque per ricadere sulla collettività.

Critiche anche all’analisi SWOT contenuta negli atti, che non mette mai a confronto appalto e concessione ma si limita a scegliere l’esternalizzazione. «La concessione viene data per scontata, non posta come scelta attraverso istruttorie a confronto, non dimostrata», afferma la consigliera.

Dubbi anche sulla promessa di un servizio migliore a parità di costi, priva di qualsiasi indicazione concreta su standard, controlli e penali, e sulla scelta di una durata massima di nove anni. “Perché partire dal massimo e vincolare la città così a lungo, senza alcuna clausola di prudenza? -incalza Ciolfi – E soprattutto: perché deve essere il Consiglio comunale a decidere la durata, assumendosi una responsabilità che dovrebbe stare nella fase di gara? A questo punto – ironizza Ciolfi – portateci anche il bando da votare come “presa d’atto” e il cerchio è chiuso”.

Il Movimento 5 Stelle evidenzia inoltre il totale silenzio su un’alternativa strategica come l’ingresso nell’unità di rete regionale del TPL. Nessuna valutazione su quanto fatto dagli altri capoluoghi, nessuna informazione su chi sia già andato a gara dopo la costituzione della rete regionale, nessun confronto tra modelli. “Una scelta mancata – osserva Ciolfi – che avrebbe richiesto un’istruttoria seria e trasparente, a partire dall’opportunità di una rete di trasporto pubblico locale condivisa con i Comuni limitrofi, capace di garantire un servizio realmente integrato, soprattutto per periferie e borghi”.

“Questa delibera non è una presa d’atto – conclude Ciolfi – ma una decisione politica mascherata, che vincola il futuro del TPL per nove anni senza chiarire costi, rischi e alternative. Il Consiglio comunale viene usato per ratificare una scelta già fatta. Il Trasporto Pubblico Locale merita programmazione vera, non scorciatoie istituzionali”.

Firmato:
Maria Grazia Ciolfi
Capogruppo Consiliare M5S Latina

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