TRASPORTO INFERMI, L’ANAC BOCCIA L’ASL: CENSURE A BANDO E CONTRATTO PONTE CON LA CROCE BIANCA

Affidamento del servizio trasporto infermi dell’Asl di Latina alla Croce Bianca. L’autorità anticorruzione boccia gli atti dell’azienda sanitaria pubblica

Una bocciatura in piena regola quella dell’Anac (autorità anticorruzione) nei confronti dell’Asl di Latina e dell’affidamento del servizio trasporto infermi alla Croce Bianca srl. Secondo quanto si legge nella delibera 183 del 30 aprile, la ASL di Latina non ha provveduto alla regolare stipula del contratto di appalto con la società Croce Bianca S.r.l. e “la prosecuzione dell’affidamento del servizio di trasporto infermi alla società Croce Bianca S.r.l., disposta con Delibera n. 1220 del 13 ottobre 2023 e con Determinazione Dirigenziale n. 1866 del 14 ottobre 2024, risulta in contrasto con i principi di concorrenza, trasparenza e parità di trattamento, nonché con il divieto di rinnovo e proroga dei contratti pubblici”.

L’indagine trae origine da un esposto dello scorso novembre (integrativo di un precedente esposto del 17 luglio 2024) con il quale sono stati segnalati presunti profili di anomalia relativi al servizio affidato.

La Croce Bianca si aggiudicò il servizio nel 2020 per un importo di poco più di sei milioni e mezzo. Durata: 36 mesi. Con deliberazione n. 1220 del 13 ottobre 2023, la ASL di Latina ha disposto il rinnovo del contratto con la Croce Bianca S.r.l. per la durata di un anno, dal 1° settembre 2023 al 31 agosto 2024, per un importo complessivo pari a ulteriori 3.258.193 euro. A ottobre dello stesso anno è stata disposta la prosecuzione del contratto con la Croce Bianca S.r.l. per il periodo dal 1° settembre 2024 al 28 febbraio 2025, per un importo pari a 1.629.097 euro.

A dicembre scorso è arrivata, indetta dall’allora commissario, oggi direttore Asl, Sabrina Cenciarelli, una gara comunitaria a procedura aperta, da espletarsi in modalità telematica sulla piattaforma S.TEL.LA., per l’affidamento del servizio di trasporto infermi, articolata in un unico lotto, per la durata di quarantotto mesi e per un valore complessivo stimato di 19.988.000 euro, di cui 14.400.000 euro a base d’asta, 2.700.000 per l’eventuale proroga di nove mesi e 2.880.000 euro.

Una gara annullata in autotutela (per via di alcuni chiarimenti richiesti) e disposta di nuovo, stavolta per 14 milioni e 400mila euro, in una durata di 48 mesi. È nelle more della conclusione del bando di gara che la Asl ha indetto una procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando per motivi di estrema urgenza al fine della stipula di un contratto-ponte con la Croce Bianca srl a cui vanno 2.443.500 euro per nove mesi.

È proprio sul contratto ponte e, in generale, sull’aggiudicazione che l’Anac ha da eccepire in quanto “si rilevavano fondati elementi per ritenere che non fosse stato stipulato un valido contratto di appalto tra la ASL di Latina e la società affidataria”.

“Nel corso dell’istruttoria è stato rilevato come la prosecuzione dell’affidamento del servizio alla società Croce Bianca S.r.l. presentasse significativi profili di criticità, anche alla luce delle previsioni contenute nella legge di gara”, scrive l’Anac.

“L’Amministrazione aveva inserito la gara all’interno della programmazione biennale 2023–2024 (Deliberazione n. 192/2023), tuttavia quella che pare essere la prima attività istruttoria utile per l’avvio della nuova gara è stata adottata a ridosso della scadenza contrattuale e si è risolta in una mera richiesta alla Direzione Sanitaria di individuare un professionista o gruppo incaricato della predisposizione del capitolato tecnico.

Solo il successivo 11 dicembre 2024, con deliberazione n. 1069, è stata formalmente indetta la procedura di gara, ossia oltre due mesi dopo la proroga disposta. Inoltre, la stessa determina n. 1866/2024 dà atto che, alla data della sua adozione, non risultava ancora disponibile il capitolato tecnico definitivo, elemento essenziale ai fini dello svolgimento della procedura di gara.

Tale sequenza temporale evidenzia una gestione procedurale carente di tempestività e programmazione, in contrasto con i presupposti normativi che legittimano il ricorso alla proroga tecnica“.

E ancora: “Nel corso dell’istruttoria è stato rilevato che l’adeguamento dei compensi orari riconosciuti al personale medico da € 20,50 a € 40,00, era subordinato alla previa dimostrazione da parte dell’operatore economico dei maggiori oneri effettivamente sostenuti. Tuttavia, nonostante l’esplicita richiesta contenuta nella nota dell’Autorità, la ASL inizialmente non aveva trasmesso alcuna documentazione comprovante le verifiche effettuate in merito alla regolarità e congruità degli importi corrisposti ai medici. Inoltre, la procedura adottata, basata su una dichiarazione del legale rappresentante della società e su documentazione fiscale non meglio specificata, non risultava conforme alle previsioni dell’art. 27 del Disciplinare di gara, il quale impone l’accertamento della perfetta esecuzione delle prestazioni da parte del Direttore dell’esecuzione, quale condizione per l’erogazione dei corrispettivi”.

Una gara d’appalto molto critica da monte a valle, con l’ultimo contratto ponte a corollario di un rapporto tra Asl e Croce Bianca censurato “in toto” dall’Anac.


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