L’operazione antidoping dei Carabinieri del Nas di Firenze, denominata “Mito”, ha coinvolto anche la città di Latina: 38 persone indagate, tra le quali 36 clienti del giro denunciati per ricettazione.
L’indagine è partita circa un anno fa dal sequestro di un plico proveniente dalla Polonia in un ufficio postale di Figline Valdarno che conteneva sostanze vietate per doping, anche ad azione stupefacente. Si è estesa alla Toscana e poi, in questi giorni, a tutta Italia, col coinvolgimento di 150 militari in Toscana, Emilia, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Lazio, Calabria, Sicilia, portando, alla fine, a indagare per ricettazione di sostanze dopanti provenienti da India e Polonia e destinate a palestre e bodybuliders amatoriali per aumentare in maniera sconsiderata la propria massa muscolare e le proprie prestazioni atletiche. Queste le province finite nella rete del doping: Bergamo, Bologna, Brescia, Catanzaro, Como, Cremona, Cuneo, Ferrara, Latina, Messina, Padova, Palermo, Pisa, Roma, Savona, Siracusa, Terni, Torino, Trapani, Udine e Vibo Valentia.
Sono state sequestrate, in tutto, 3.719 compresse e 604 fiale di farmaci o sostanze anabolizzanti per un valore di 35.000 euro, che si aggiungono alle quasi 500 unità già sequestrate nel corso delle indagini. Il traffico, che utilizzava ordinazioni in chat tipo Telegram, è stato stroncato dai carabinieri del Nas di Firenze ed è emerso con questa avviata nel novembre 2018 dal maggiore Pasqualina Frisio con il coordinamento della Procura di Firenze.