Per l’Operazione “MARE SICURO”, anche nel corso dell’ultimo weekend, la Guardia Costiera di Gaeta ha impiegato, su tutto il litorale, uomini e mezzi per la salvaguardia in mare e l’attività di polizia marittima
La presenza in mare delle unità navali della Guardia Costiera ha consentito il monitoraggio ed il controllo della costa in considerazione del rilevante traffico diportistico e la numerosa presenza di turisti. La navigazione sottocosta e il mancato rispetto delle dotazioni di sicurezza sono state le principali infrazioni che hanno richiesto l’intervento dei militari della Guardia Costiera.
In particolare, al fine di garantire la sicurezza dei molteplici bagnanti, è stata svolta una mirata attività di vigilanza delle zone di mare in prossimità delle aree riservate alla balneazione, comportando da parte dei militari della Guardia Costiera di Gaeta e Formia l’elevazione di sanzioni per un totale di circa quattromila euro alle unità navali sorprese nelle zone vietate. Se la zona delle Scissure di Gaeta e quella del litorale di Vindicio sono state le zone preferite dai trasgressori, non è mancato anche chi ha preferito violare i limiti posti a Tutela del Parco regionale Riviera d’Ulisse a Gianola in spregio alla tutela ambientale che gode quella zona.
Come previsto dalla “ordinanza di sicurezza balneare” della Capitaneria di porto di Gaeta, il limite delle acque riservate alla balneazione è di 200 metri dalla battigia e 100 metri dalle coste a picco – nella fascia dai 200 ai 250 metri è vietata la balneazione ed il transito ed ancoraggio di qualsiasi unità.
L’attività di controllo della Guardia Costiera ha consentito di accertare anche la violazione in tre stabilimenti balneari di Scauri e Formia la mancanza di alcune dotazioni di sicurezza, il cui utilizzo è previsto in caso di emergenza in mare. Oltre tremila euro è stata la sanzione elevata dai militari nei confronti dei relativi gestori.
La Guardia Costiera di Formia è poi dovuta intervenire a Gianola per sanzionare il titolare di un’attività di noleggio di attrezzature balneari per averle pre-posizionate ancor prima dell’arrivo dei clienti. L’aver abusivamente occupato un tratto di arenile, sottraendolo alla libera fruizione, è costato al titolare una sanzione di oltre mille euro.