I faretti hanno illuminato la Torre di Mola di Formia per una spesa di oltre 3mila euro, solo 2 anni fa furono spesi appena 90 euro
L’occasione, va detto, è stata delle migliori. E il fatto, va specificato, è di quelli che potrebbero passare inosservati tanto è micro. Eppure offre l’occasione per una umile riflessione di finanza pubblica.
Il Comune di Formia, guidato da qualche mese dal Commissario Prefettizio Silvana Tizzano, dopo la fine della Giunta Villa, ha aderito a due iniziative benefiche. Si tratta della Giornata Mondiale della Croce Rossa e della Giornata Mondiale della Fibriomalgia, iniziativa, quest’ultima, a cui hanno aderito diversi Enti della Provincia tra cui Comune di Latina e Aprilia.
Per concretizzare la sua adesione, il Comune ha deciso di illuminare la Torre di Mola ammantandola l’8 maggio di una luce rossa, il 12 maggio con una luce viola, simboli rispettivamente della Croce Rossa e della lotta alla Fibriomalgia o anche detta sindrome di Atlante: una malattia che si manifesta con dolori muscolari, difetti cognitivi e diffuso stato di ansia e depressione.
Ecco, allora, che l’ente formiano decide di affidare il servizio dei faretti rossi e viola alla ditta locale Seic Impianti srl per un importo contenuto nella somma di 2mila e 800 euro esclusa Iva. In totale, da determina del Settore di Polizia Locale datata 7 maggio, fa 3mila e 416 euro inclusa Iva. Tutto attestato dal Dirigente dei Servizi Finanziari.
Sin qui nulla di eclatante. Si tratta, in fondo, di poco meno di 3500 euro che non porteranno al dissesto finanziario nessun Ente in nessuna parte del mondo.
C’è un però. Poco meno di due anni anni fa, ad ottobre 2019, lo stesso Settore del Comune di Formia – Polizia Locale – in attuazione di una delibera di Giunta comunale, all’epoca presieduta dalla Villa, si trova più o meno a dover far fronte alla stessa iniziativa. In quell’occasione, c’era da celebrare la “Campagna del Nastro Rosa 27esima edizione” promossa dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori e anche lì occorreva illuminare la Torre di Mola. Sempre gli stessi faretti? No, quella volta si optò per l’acquisto di un rotolo di gelatina luminosa di colore rosa il quale avrebbe fornito lo stesso risultato dei faretti: una torre illuminata e per un tempo maggiore.
Solo che se si confrontano le due spese, salta subito agli occhi una differenza: per i faretti si è speso oltre 3mila euro, per il rotolo di gelatina 75 euro acquistata dalla Sound&Light di Formia. Il totale, compreso di Iva, fece 91,50 euro.
La campagna Nastro Rosa di quell’edizione, peraltro, prevedeva la somma di 800 euro per tutti gli eventi previsti a Formia, fermo restato che il rotolo gelatinoso era predisposto per illuminare la Torre di Mola per tutto il mese di ottobre e non per sole due giornate come per i faretti.
Ad ogni modo che cosa sia cambiato in poco meno di due anni negli stessi uffici non è molto importante, anche perché sono guidati dagli stessi dirigenti. È evidente, però, la sperequazione che di per sé è un fatto minimo e non intacca il bilancio comunale, ma fa quantomeno riflettere su come un’amministrazione di ogni colore politico, compresa l’opzione commissariale, può attuare l’abusata spending review, o meglio contenimento delle spese superflue che si sommano possono incidere nelle disastrate casse degli Enti pubblici. Sì perché il pericolo è che di faretto in faretto si possano raggiungere cifre ragguardevoli considerato che la Torre di Mola, da sempre, viene illuminata per le più svariate ricorrenze, non senza più di qualche spreco riferito agli anni belli.
È un fatto che un mese di illuminazione a 90 euro, a fronte di due giorni di illuminazione a quasi 3500, spingerebbe il famoso buon padre di famiglia a optare per la prima soluzione. E se quella cifra di 3500 euro la si moltiplica per le varie occasioni si può arrivare a spese che, in teoria, potrebbero essere facilmente tagliate.
C’è il mese del mare, la giornata dell’autismo, la prevenzione rosa, la festa della donna, l’illuminazione del tricolore ecc. Ecco, è sufficiente un rotolo di gelatina e un po’ di buonsenso. E non vale, naturalmente, solo per Formia.