TITOLI DI CODA ALLA FAIDA ALBANESE AD APRILIA: SECONDA CONDANNA PER L’OMICIDIO LULA

FAIDA

Omicidio di Ilir Lula: dopo la condanna di Gazmir Hoxha, diventa definitiva per la Cassazione anche quella del complice Raldi Bogdani

L’omicidio di Ilir Lula è uno degli episodi più cruenti avvenuti nel territorio del nord pontino, consumato per dinamiche di controllo dello spaccio e e della prostituzione. Tutto all’interno del mondo della mala albanese. Lula fu ucciso il 20 giugno 2011 a Campoverde: sette colpi di pistola lo freddarono al “Bar Incontro” di Aprilia.

In riferimento a quell’omicidio, per la Cassazione il ricorso di uno dei imputati, Raldi Bogdani, è inammissibile. Il 37enne albanese dovrà scontare tutti e dieci gli anni di reclusione a cui la Corte d’Appello di Roma lo aveva condannato. Come noto, Bogdani fu complice di colui che materialmente sparò a Lula: si tratta di Gazmir Hoxha che, condannato in primo grado all’ergastolo, sta scontando una pena definitiva a 24 anni (fu ridotta nei successivi gradi di giudizio).

Il delitto Bogdani fu l’epilogo di un regolamento di conti iniziato tre mesi prima, il 25 marzo 2011, quando venne ucciso, in Via dei Rutuli ad Aprilia, il 32enne albanese Hicaj Fitusi. Dopo quell’omicidio, che secondo la mala andava lavato col sangue, ci fu la ricerca dell’assassino da parte dei suoi sodali, il cugino Bogdani e Hoxha.

I due cercarono freneticamente Klodian Xhaferri che, infatti, fu condannato in seguito, dopo essere stato ricercato anche dagli investigatori internazionali, con sentenza passata in giudicato a 16 anni di galera per l’omicidio Fitusi. Per trovarlo, Bogdani e Hoxha chiesero informazioni a Lula che, alla fine, ebbe la peggio e perì sotto i colpi di una calibro 9. I due furono visti fuggire in auto dopo i colpi esplosi all’indirizzo del connazionale.

I due omicidi furono inquadrati, come detto, nel contesto della criminalità relativo allo spaccio di droga e allo sfruttamento della prostituzione a Roma. La città di Aprilia, teatro degli scontri a fuoco, fu come una terra franca dove esercitare la faida e dare corpo allo scontro che c’era, all’epoca, tra un gruppo che voleva staccarsi dall’organizzazione criminale più grande.

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