“THE PASSENGERS” ARRIVA A LATINA IN UN EVENTO DI “REFUGEES WELCOME ITALIA ONLUS”

Dopo le tappe di Ravenna, Faenza, Bagnacavallo, Forlì, Padova, Vicenza e ancora Orvieto, Gaeta (con un duplice incontro, uno dei due dedicato alle scuole a cui hanno partecipato oltre 300 studenti) e successivamente Roma, Palermo, Torino e Milano, venerdì 6 maggio, il film The Passengers approda al Multisala Oxer Cinema di Latina

L’evento è organizzato da Refugees Welcome Italia Onlus, organizzazione indipendente che promuove la mobilitazione dei cittadini per favorire l’inclusione sociale di rifugiati, rifugiate e di giovani migranti arrivati nel nostro Paese come minori soli non accompagnati. Negli anni il nostro paese ha accolto circa 131mila rifugiati (dato Unhcr giugno 2016). Alla proiezione di Latina saranno presenti i registi Tommaso Valente e Christian Poli e i protagonisti del film, Dora Casalino (Consulente metodologica percorsi innovativi di abitare sociale del Consorzio Solco Ravenna) e Simone Mari (emblema del docufilm e del progetto Housing First di Ravenna).

Ma cos’è Housing First? “Housing First – Prima la casa” è un progetto di contrasto alla marginalità sociale gestito dal Consorzio di Cooperative Sociali Solco di Ravenna e finanziato, nei rispettivi territori, dal Comune di Ravenna, dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e dall’Unione dei Comuni della Romagna faentina. L’approccio di “Housing first” nasce negli Stati Uniti tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. Il suo artefice, Sam Tsemberis, riteneva il diritto alla casa un diritto umano primario e che, una volta reso realmente esigibile, poteva rappresentare una solida base su cui realizzare percorsi di inclusione più vicini ai bisogni delle persone e di forte impatto sulla ricomposizione di biografie rese fragili dalle avversità esistenziali. Le moltissime esperienze realizzate un po’ ovunque hanno mostrato risultati decisamente positivi in termini di raggiungimento dell’autonomia, efficacia del trattamento psicosociale, riduzione delle dipendenze e reinserimento sociale e lavorativo.

Il progetto di Ravenna e dei comuni dell’Unione della Romagna faentina e in quelli della Bassa Romagna si è avvalso di un équipe di 6 professionisti che ha aiutato, negli anni, più di 100 persone (in prevalenza di cittadinanza italiana e per lo più uomini) di età compresa tra i 50 e il 59 anni. “Un dato molto importante – segnala Antonio Buzzi, presidente del Consorzio Solco Ravenna – è che nel momento di ingresso nel programma il 58% dei partecipanti era senza lavoro, oggi la percentuale di non occupati è scesa al 22%”.

Case, persone, storie, cadute e riscatti. Diritti umani e inclusione sociale. Nove storie di uomini, donne, ragazzi e famiglie che grazie ad una rete, fatta di assistenti sociali, associazioni e volontari, sono riusciti a guardare nuovamente al futuro, con speranza, partendo da una casa. Un’abitazione, un appartamento da cui ricominciare per cercare un lavoro e recuperare una dignità sociale perduta. Tutto questo è racchiuso in “The Passengers”, docufilm che racconta il progetto “Housing First” dei registi Tommaso Valente e Christian Poli, prodotto da Kamera Film Ravenna, società di produzione cinematografica di Ravenna.

“Le storie dei nostri protagonisti, dei passengers – afferma Christian Poli – sono dense di un vissuto doloroso e questo non fa che avvicinarti a loro, lasciando a casa ogni intento di giudizio e portandoti dietro una forte necessità di comprensione. D’altronde è il senso intimo del film: raccontare storie di persone che hanno avuto vite complesse ma che ci sono vicine, potrebbero essere ognuno di noi alle prese con un inciampo della vita. La casa è l’àncora che ti può aiutare ed è il cardine del progetto Housing first che raccontiamo, ma il film parla in realtà di problemi genitoriali, di rapporti complessi con il lavoro, di dipendenze, di relazioni sociali compromesse”.“The Passengers – spiega Tommaso Valente – è un film molto semplice, che nasce per ribadire il diritto che hanno tutti, anche i più fragili, a decidere come raccontarsi. Io e Christian attraverso la macchina da presa, abbiamo semplicemente cercato di ribaltare il concetto che, persone che hanno avuto difficoltà talmente grandi da fargli perdere la casa, siano necessariamente dei ‘bisognosi’. Con grande spontaneità hanno dimostrato quanto hanno da dare e quanto, la comunità, sia ‘bisognosa’ nei loro confronti”.

L’intenzione di The Passengers è quella di restituire l’umanità insita in storie che spesso vengono narrate con il registro della pietà. L’idea si sviluppa tramite un doppio binario: quello diretto tipico del cinema del reale, legato in primis alle relazioni tra i protagonisti, e quello più costruito del loro racconto intimo. La camera a spalla e un montaggio nervoso, che mescola interviste e sguardi in macchina con momenti di osservazione, sono dettati dalla priorità di catturare l’immediatezza delle vite negli appartamenti, ma parallelamente la narrazione si apre ad inserti realizzati in studio con varie tecniche di animazione. Questi momenti accompagnano i monologhi scritti con i protagonisti del film, che hanno scelto come raccontare la propria intimità. Questo crea un contrappunto anche lirico con cui avvicinarsi ad un livello diverso dei personaggi. Il risultato che ci prefiggiamo è quello di restituire in maniera originale uno spaccato della società per nulla marginale.

“Provate a chiudere gli occhi e pensare alle vostre vite. I ricordi da bambini, l’adolescenza, il primo lavoro, le serate, il matrimonio…Ora apriteli e pensate a come siete finiti qui, dove siete ora nelle vostre vite, alle vostre case, a ciò che avete, a chi siete e al percorso che avete tracciato. In fondo questo è quello che abbiamo fatto con i protagonisti e il film è diventato la casa delle loro storie. The Passengers – spiega Tommaso Valente – è un film molto semplice, che nasce per ribadire il diritto che hanno tutti, anche i più fragili, a decidere come raccontarsi. Io e Christian attraverso la macchina da presa, abbiamo semplicemente cercato di ribaltare il concetto che, persone che hanno avuto difficoltà talmente grandi da fargli perdere la casa, siano necessariamente dei ‘bisognosi’. Con grande spontaneità hanno dimostrato quanto hanno da dare e quanto, la comunità, sia ‘bisognosa’ nei loro confronti. Alla fine di questo film mi sento più sporco, più contaminato, come se avessi drenato molte scorie lungo il tragitto, ma non è una cosa negativa. Queste scorie non provengono dai protagonisti, fanno parte di me. Fare questo film le ha smosse e mi ha permesso di conoscermi meglio”.

“Lavorare a questo film è stata un’esperienza toccante ed immersiva. A tratti difficile, perché incrociata ai momenti più duri della pandemia, ma molto arricchente sul piano personale. Le storie dei nostri protagonisti, dei passengers – prosegue Christian Poli – sono dense di un vissuto doloroso e questo non fa che avvicinarti a loro, lasciando a casa ogni intento di giudizio e portandoti dietro una forte necessità di comprensione. D’altronde è il senso intimo del film: raccontare storie di persone che hanno avuto vite complesse ma che ci sono vicine, potrebbero essere ognuno di noi alle prese con un inciampo della vita. La casa è l’àncora che ti può aiutare ed è il cardine del progetto Housing first che raccontiamo, ma il film parla in realtà di problemi genitoriali, di rapporti complessi con il lavoro, di dipendenze, di relazioni sociali compromesse. Tutti temi con cui ciascuno di noi ha avuto a che fare nel suo percorso. In questo, e nel fatto che ogni protagonista ha avuto un ruolo attivo nella scelta del modo in cui raccontarsi, credo risieda la forza del film”.

“Avere una casa non è scontato, probabilmente per la maggior parte della gente lo è – spiega Marino, uno dei protagonisti del film -. La vita può cambiare in un istante, decidere di intraprendere questo percorso con Housing First non è stato facile. Dovevi essere pronto a condividere la tua storia, le tue sofferenze e allo stesso tempo avere la forza di metterti in gioco, di ricominciare. Grazie agli operatori sociali, a Solco e con The Passengers, ai registi e alla produzione, ho potuto raccontare la mia esperienza che purtroppo è quella di tantissime altre persone. Alla fine del percorso, avere le chiavi in mano e aprire la porta di casa, è stata un’emozione fortissima. E vorrei che proprio questa emozione arrivasse al pubblico in sala“.

“Kamera film, con la produzione del docufilm The Passengers – dichiara Maria Martinelli, Producer di Kamera Film – vuole ancora una volta confermare le sue priorità e i suoi obiettivi : l’attenzione alle tematiche e agli autori del territorio con uno sguardo internazionale”.
Il film diventa quindi uno strumento di sinergia tra pubblico, privato e terzo settore che ha raccolto attenzioni e finanziamenti in tutti e tre gli ambiti, grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna e il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, BCC ravennate forlivese e imolese, Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora e Confcooperative Romagna.
Distribuito nelle sale da Emera Film in collaborazione con la FioPSD, The Passengers ha permesso ai suoi protagonisti di accedere anche un finanziamento attraverso un crowdfunding che ha raccolto il sostegno di ben 100 contributori.

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